di Paolo Castellano
Un clima cordiale nell’ultimo incontro tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri di Israele Yair Lapid in cui si è ribadito l’impegno per la pace in Ucraina.
Ucraina
“Putin ha già perso”: parla Yuval Noah Harari
di Nathan Greppi
Vladimir Putin avrebbe già perso in partenza, a prescindere dal fatto che ritiri le truppe o continui a bombardare le città ucraine fino a sottometterle: questa è l’opinione recentemente del noto storico israeliano espressa durante un’intervista ad Arutz 12.
La Comunità Ebraica di Milano e le associazioni ebraiche si attivano per i profughi dall’Ucraina
di Walker Meghnagi
La Comunità Ebraica di Milano ha costituito un comitato che collaborerà con UCEI, i Chabad, le Associazioni ebraiche e istituzioni locali a supporto dei profughi in arrivo da noi. Qui la mail per segnalare la disponibilità di appartamenti liberi o la possibilità di ospitare qualcuno.
L’ex autore di Putin: “Solo Bennett è in grado di fargli ascoltare ragioni
di Redazione
Secondo Abbas Gallyamov, ex scrittore di discorsi per Putin che attualmente vive in Israele, tra tutti i paesi democratici, Israele ha le migliori relazioni con la Russia”, ha spiegato. “E Putin tratta davvero Israele in modo diverso. … Quindi, se c’è qualcosa in generale che può aiutare l’Occidente e la Russia a trovare un terreno comune, allora è attraverso Israele”.
Il premier israeliano Bennett tenta una mediazione parlando a Mosca con Putin
di Nathan Greppi
Il premier israeliano Naftali Bennett ha incontrato oggi, sabato 5 marzo, a Mosca al Cremlino il presidente russo Vladimir Putin per tentare una mediazione che faccia cessare le ostilità contro l’Ucraina.
Sono 5mila gli ebrei di Kiev costretti a fuggire e migliaia di ebrei russi interessati all’aliyah
di Redazione
Il terrore per la comunità ebraica ucraina è che la storia possa ripetersi, questa volta a causa di una guerra che il presidente russo Vladimir Putin, con un paradosso assurdo, ha dichiarato a nome di una «denazificazione» del Paese vicino.
“Non abbiamo cibo e medicine”: le comunità di Kherson e Mariupol di fronte all’emergenza umanitaria
di Anna Lesnevskaya
A Khershon mancano cibo e medicine, racconta a Mosaico il rabbino rabbino Yossef Itzhak Wolff. E anche a Mariupol la situazione è drammatica, spiega il rabbino Menachem Mendel Cohen.
Il Memoriale della Shoah di Babyn Yar è rimasto illeso? Un aggiornamento
di Michael Soncin
Nelle ultime ore però alcuni aggiornamenti vengono pubblicati su alcuni siti. Dalla BBC si legge che viste le condizioni, il personale incaricato per valutare i danni non avrebbe avuto modo nell’immediato, di poter accedere all’area. In seguito, è stato riportato che i monumenti più iconici del parco sarebbero rimasti illesi.
In Russia il rabbino capo propone la mediazione, mentre scatta l’esodo verso Israele
di Anna Lesnevskaya
“Io stesso sono pronto per qualsiasi mediazione, a fare tutto quello che posso e anche di più perché le armi tacciano e le bombe non esplodano più”, ha scritto Rav Lazar sullo sfondo delle notizie di vittime civili, tra cui bambini, che arrivano dai rabbini in Ucraina.
L’architetto del memoriale di Babyn Yar: “Il bombardamento: una violazione della vittime, una celebrazione della morte”
di Redazione
Per l’architetto Manuel Herz, che ha progettato il Memoriale di Babyn Yar, l’attacco che lo ha colpito rappresenta la distruzione della storia. “Doveva essere un luogo che celebra la bellezza della vita” dice a Forward.
L’Assemblea dei Rabbini d’Italia: “Nessun popolo leverà più la spada contro l’altro e non impareranno più la guerra”
di ARI
L’Assemblea dei Rabbini d’Italia, di fronte al drammatico evolversi del conflitto in corso tra Russia e Ucraina, che già tanta sofferenza sta provocando, invita i Rabbanim e le Comunità a recitare al termine della tefillah di minchah i Salmi
Israele ha votato a favore della risoluzione ONU contro l’invasione russa dell’Ucraina
di Paolo Castellano
Israele insieme ad altri 140 paesi ha condannato “l’aggressione” della Russia all’Ucraina durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 2 marzo. La risoluzione è passata con 141 voti favorevoli, 5 contrari e 35 astensioni.