Nuchem e Libbi ritornano in “Kugel”, il prequel di “Shtisel” disponibile da febbraio sulla piattaforma IZZY

Spettacolo

di Pietro Baragiola
Scritto da Yehonatan Indurski e diretto da Erez Kravel, il nuovo spin-off segue le vicende di Nuchem Shtisel (Sasson Gabai) e della figlia Libbi (Hadas Yaron) negli anni precedenti al loro trasferimento a Gerusalemme. Ideato in seguito al successo di Shtisel, Kugel ripropone la sua stessa vincente formula con intrighi amorosi, compassione e umorismo.

Le tre attrici di Emilia Perez

“Hitler aveva la sua opinione sugli ebrei”: Karla Sofía Gascón e la critica corsa agli Oscar di “Emilia Pérez”

Spettacolo

di Pietro Baragiola
L’attrice avrebbe pubblicato tra il 2020 e il 2021 una serie di tweet razzisti e antisemiti recentemente riscoperti. Alla luce di queste scoperte la piattaforma Netflix, produttrice del film ha deciso di escludere la protagonista da tutti gli eventi promozionali organizzati negli Stati Uniti, inclusa la campagna agli Oscar, per cui il film ha 13 candidature. E si teme per i riconoscimenti che verranno dati il 2 marzo.

Grammy Awards 2025: i vincitori ebrei e il sostegno alla città di Los Angeles

Spettacolo

di Pietro Baragiola
La notte dei Grammy di quest’anno è stata una grande serata per molti grandi talenti dell’industria musicale ebraica come il leggendario compositore Hans Zimmer, che ha vinto il premio alla Miglior colonna sonora per Media Visivi con Dune: Part Two ed è stato nominato nella categoria Miglior Canzone per Media Visivi con il brano “Love Will Survive”, utilizzato nella serie Sky Original ‘Il tatuatore di Auschwitz’.

Golden Globes 2025: vince “The Brutalist” con Adrien Brody nel ruolo di un architetto sopravvissuto alla Shoah

Spettacolo

di Pietro Baragiola
Nonostante il regista sostenga che The Brutalist sia un film incentrato sull’architettura e non sull’ebraismo, il suo copione è pervaso di temi ricorrenti nel mondo ebraico: la Shoah, l’antisemitismo, i rischi affrontati dagli ebrei immigrati negli Stati Uniti, l’esclusione dalla società d’élite e il sionismo.
Persino il personaggio di Buren, apparentemente amico di Tóth, con il susseguirsi della trama si rivela come emblema di un antisemitismo brutale e violento.

Grazie alla vita, che mi ha tolto e dato tanto

Spettacolo

di Fiona Diwan
Non è facile offrirsi al pubblico con intensità e passione. Non è semplice consegnare la propria vita e la propria intimità, e farlo con profondità e, insieme, leggerezza. Lo fa Claudine Chayo in C’era una volta, ma forse no…