a cura di Daniele Cohenca
L’amore illimitato per il nostro prossimo deve sostituire l’intolleranza e l’odio che hanno causato il nostro attuale esilio. Se facciamo la nostra parte nell’impegnarci in questo obiettivo possiamo essere sicuri che il Signore farà la Sua, ci redimerà e trasformerà il triste giorno del 9 di Av in un giorno di festa.
Parole di Torah
Il digiuno del 17 Tamuz, per commemorare cinque eventi tristi per il popolo ebraico
di Redazione
In questa data: le prime tavole della Legge furono rotte da Moshé; le offerte inerenti i sacrifici quotidiani furono sospese nel primo Bet Hamikdash; fu aperta la prima breccia nelle mura della città ai tempi del secondo tempio; Apustamus il malvagio bruciò la Torà; idoli furono posti nel Santuario.
Avadim ainu… E ricorderò ciò che Dio fece per me in Egitto
di Gaia Piperno
Gioia, libertà, responsabilità: la “chiamata” di Pesach, Ogni generazione attraversa un suo Egitto simbolico e reale,
per ciascuno c’è una schiavitù da cui uscire… Pesach è un appello all’assunzione di responsabilità, un invito a provare empatia
e gratitudine per essere stati liberati. Ieri come oggi
Halakhà: le 4 mitzvòt di Purìm
di Ufficio Rabbinico di Milano
Lettura della Meghillà, Mishlòach manòt, Matanòt laevionìm, Mishtè
È Purim! Le regole da osservare per celebrare al meglio la festa
Pubblichiamo qui le regole di Purim redatte da Rav Roberto Colombo, tratte da “Halakhà Yomìt e Shinùn Yosèf di Rav ‘Ovadià Yosèf Z”L.
Celebriamo Tu Bishvat, perché “l’uomo è come un albero del campo”
di Daniele Cohenca
Come ogni anno il capodanno degli alberi si celebra il 15 di Shevat, che quest’anno cade il 25 gennaio.
Il 10 di Tevet – Breve excursus storico
a cura di Daniele Cohenca
L’inizio dell’assedio del 10 Tevet è visto come il primo anello della catena di accadimenti che portarono alla distruzione del Tempio ed al conseguente esilio, ma anche come un avvenimento dal quale il Popolo ebraico non si riprenderà; il secondo Tempio, ricostruito circa un secolo dopo, non conoscerà né la Santità né la Gloria del primo.
C’è qualcosa di molto speciale nella festa di Chanukkà
di Daniele Cohenca
Quello che invece è rimasto ed è ciò che Chanukkà celebra più di tutto, è che noi non permettiamo a nessuno di dettare il nostro rapporto con la Divinità e siamo disposti a rinunciare a tutto per questa causa, anche alla nostra vita fisica.
Sukkot e Hoshanà Rabbà: c’è sempre una porta aperta per chi decide di rientrare
di Rav Jakov Di Segni
Dai più osservanti agli ebrei più lontani. A Sukkot, nel Lulav, le quattro specie vegetali rappresentano simbolicamente le varie tipologie di ebreo presenti nel popolo di Israele. Uniti nella diversità. Ed è proprio nella dialettica tra individuo e collettività, tra singolo e gruppo che risiede il senso profondo delle feste ebraiche.
Verso il 9 di Av. L’educazione ebraica è la chiave di accesso a un futuro migliore
di Daniele Cohenca
Il futuro è nelle nostre mani e se lo sapremo gestire al meglio, il 9 di Av si trasformerà presto in gioia e felicità.
Devar Torà / I cattivi pensieri
di Ufficio Rabbinico di Milano
Nel 17 di Tamuz avvennero 5 cose: vennero spezzate le Tavole della Legge, cessò il sacrificio quotidiano nel Primo Santuario, fu fatta una breccia nelle mura di Yerushalaìm nel periodo del Secondo Santuario, il malvagio Apostemos bruciò la Torà e pose un’immagine nel Santuario.
Il Sèder di Pesach: un’esperienza tra passato, presente e futuro
di Daniele Cohenca
Essere seduti al Sèder con le nostre famiglie ed i nostri amici rappresenta il presente di cui dobbiamo essere grati al Signore. Raccontare l’uscita dall’Egitto è il passato. Poi tocca al futuro: impegnarci per il domani, per poter sognare un futuro di pace, gioia, Torà e Mitzwòt.