di Nathan Greppi
“Questo perché nella nostra storia, abbiamo sempre dovuto soffrire e scappare, abbiamo subito torture e pogrom, e siamo sopravvissuti anche grazie allo humor. Questo ci ha tenuti in vita o, come disse Elie Wiesel, ci ha impedito di impazzire completamente. Per me, fare un film con ironia o umorismo non lo rende meno tragico”.
Cultura e Società
Le melodie del dolore: quando la musica ti salva o ti uccide
di Sonia Schoonejans e Andrea Finzi
Orchestrine, bande, quartetti…: per divertire gli ufficiali o per coprire il rumore degli eccidi. Al Memorial de la Shoah di Parigi una mostra sull’uso perverso e distorto della musica fino al 24 febbraio 2024.
«Siamo a un nuovo scontro di civiltà. Se vuole salvarsi l’Europa deve cambiare strada»
di Fiona Diwan
Intervista esclusiva a Bat Ye’Or, la studiosa anglo-svizzera che inventò il termine Eurabia. Il processo dell’Aja. Il nuovo antisemitismo e il futuro dell’Europa. Parla una delle voci più controverse e lucide del pensiero politico degli ultimi sessant’anni.
Hamas addestra i bambini al terrorismo. Perché le organizzazioni in difesa dell’infanzia tacciono?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Hamas addestra i bambini al terrorismo nel silenzio delle organizzazioni in difesa dell’infanzia senza che ci sia mai stato neppure un intervento della Croce Rossa Internazionale a stigmatizzare l’inumanità di questa operazione.
Coazione a Ripetere? Gli abissi della psiche e le tragedie degli stermini – incontro per la Giornata della Memoria
di Sofia Tranchina
Introdotti da Marta Pezzati, gli oratori hanno sviscerato la ciclicità del male come fenomeno psichico ed esistenziale: la storia insegna, ripetiamo ogni anno. Eppure, come teorizzato già da Freud, per gli esseri umani è difficile apprendere dall’esperienza, perché «il trauma genera ripetizione del trauma in forma diabolica».
Gli ebrei di Este e la riscoperta del campo di concentramento di Vo’
di Michael Soncin
Il saggio “Da Este ad Auschwitz” a cura di Francesco Selmin è una ricerca di storia locale, dove viene affrontata la condizione degli ebrei in una piccola realtà italiana, documentata attraverso fotografie, pagine dei giornali, manifestini di propaganda antisemita e schede anagrafiche degli ebrei estensi.
La “via regia” del complottismo? I social e il web. Ma anche l’angoscia sociale e una politica sempre più pop e aggressiva
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Le “fortune” del complottismo, del pari a quelle del negazionismo (due facce, una sola medaglia), non sono ascrivibili all’inverosimiglianza di ciò che entrambi dicono ma al come lo vanno facendo.
La musica come strumento per il dialogo: un progetto di pace in tempi di guerra
di David Zebuloni
Ho incontrato Ori Leshman per la prima volta quattro anni fa, durante gli anni dell’Università, quando cercavo un corso facoltativo. “La musica come strumento per il dialogo”. Nasce il sito internet “Encourage Israel”.
“Il cacciatore di nazisti”: al TFP Simon Wiesenthal si racconta, attraverso la magistrale interpretazione di Remo Girone
di Giovanni Panzeri
“Un infinito viaggio nell’oscurità, nell’incredulità, nella rabbia”: così il Simon Wiesenthal di Remo Girone descrive il suo lavoro al Centro di Documentazione Ebraica in una stanza che ormai identifica con la propria mente, e che contiene i nomi e gli orrori di più di “22.500 criminali” nazisti.
I Dorfles, una famiglia temeraria ai tempi dell’occupazione
di Nathan Greppi
Quando Mussolini annunciò la promulgazione delle Leggi Razziali proprio nella loro città, in un primo momento i Dorfles pensarono di poterne uscire indenni: radicati da tempo nell’alta borghesia triestina, erano una famiglia ebraica fortemente assimilata nella società italiana.
Edith Bruck si racconta attraverso i suoi oggetti di casa
di Michael Soncin
Gli oggetti sono i protagonisti di questo poemetto, pezzi dove si vedono riflesse le varie fasi della sua vita, quella di Edith Bruck, scrittrice ebrea di origini ungheresi. Dopo due decenni, “Specchi” è recentemente tornato alle stampe, ora in una nuova edizione, con un’intervista inedita.
Casa della Memoria: mostra “Menestrella nel Lager” sulla partigiana Aura Pasa internata a Bolzano
di Redazione
Disegni e filastrocche per raccontare la prigionia nel campo di concentramento di Bolzano fra il 1944 e la primavera del 1945, immagini e parole che illuminano lo straordinario spirito di una donna partigiana: Aura Pasa. Alla Casa della Memoria fino al 25 febbraio.