di Anna Lesnevskaya
Da 30 anni rabbino capo di Mosca, è volato in Ungheria con la moglie due settimane dopo l’inizio dell’invasione russa in Ucraina per poi viaggiare attraverso l’Europa dell’Est aiutando i rifugiati ucraini e giungendo infine a Gerusalemme dove all’epoca era ricoverato suo padre
Russia
In Ucraina la rinascita ebraica minacciata dalla guerra
di Anna Lesnevskaya
L’attacco russo in Ucraina sta portando alla distruzione di molti luoghi ebraici, alcuni dei quali dovevano essere sviluppati o ricostruiti, per ridare vita alle comunità ebraiche. Lo racconta in esclusiva a Mosaico da Leopoli dove è rifugiato Eugeny Kotlyar, professore all’Accademia Statale del Design e delle Arti di Kharkiv.
Israele, rinviate 4 mila aliyot di ebrei provenienti dalla Russia
di Ilaria Ester Ramazzotti
Il Jerusalem Post ha anche rivelato che 1.800 ebrei russi immigrati in Israele negli ultimi due mesi, dall’inizio della guerra in Ucraina, sarebbero tornati in Russia.
Putin chiede scusa a Bennett per i commenti di Lavrov su Hitler ebreo
di Redazione
In una telefonata avvenuta giovedì 5 maggio, il presidente russo Vladimir Putin si è scusato con il primo ministro Naftali Bennett per i commenti incendiari fatti dal Ministro degli Esteri russo Lavrov.
Giornata per la libertà di stampa Gariwo: la Russia e le parole malate
di Marina Gersony
La Fondazione Gariwo ha organizzato il 3 maggio al Giardino dei Giusti un’importante iniziativa a sostegno dei giornalisti russi indipendenti messi fuori legge per avere denunciato l’invasione in Ucraina. Molti gli ospiti.
“Anche Hitler aveva origini ebraiche”. Bufera sulle parole del ministro russo Sergej Lavrov
di Paolo Castellano
«Anche Hitler aveva origini ebraiche, i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei». Queste le considerazioni del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov sull’ebraismo del presidente dell’Ucraina Volodmyr Zelensky durante la trasmissione Zona bianca su Rete4 andata in onda il primo maggio. Lavrov ha poi insistito sul fatto che Mosca debba “denazificare” il territorio ucraino.
“La mia Mariupol non c’è più, ma sogno di tornarci quando sarà libera”: la testimonianza di Ljudmila, sopravvissuta all’orrore
di Anna Lesnevskaya
Ljudmila Bejter, una vita intera vissuta sul mar d’Azov e alle spalle 15 anni di lavoro come assistente del rabbino di Mariupol, Mendel Cohen, racconta in esclusiva a Mosaico la guerra nella sua città in Ucraina, devastata dagli attacchi russi.
Da Dnipro a Odessa, sotto i razzi russi: storie di fuga, solidarietà e speranza
di Anna Lesnevskaya
La sinagoga di Kharkiv che non smette di fornire pasti ai profughi. Gli orfani di Zhitomir portati tutti in salvo in Israele. A Mariupol, mentre è già tutto pronto per il Seder di Pesach, 3000 ebrei bloccati nella città assediata. E poi, la dedizione dei rabbini e l’abnegazione dei ragazzi dell’Hashomer Hatzair. Un réportage in esclusiva per la copertina di Bet Magazine di aprile.
Israele-Ucraina, Bennett respinge il paragone con l’Olocausto ma solidarizza con Zelensky
di Paolo Castellano
Il 21 marzo, il premier israeliano Naftali Bennett ha rilasciato alcune considerazioni sul discorso di Volodymyr Zelensky alla Knesset in cui il presidente ucraino aveva paragonato l’invasione russa alla Shoah. La risposta di Bennett è stata pacata e comprensiva, considerate le difficoltà derivanti dall’escalation militare tra Russia e Ucraina.
Il Financial Times: “Bennett: il principale mediatore internazionale nella guerra russo-ucraina”
di Redazione
Il notiziario britannico ha riportato i dettagli di una proposta in 15 punti in cui l’Ucraina dovrebbe rinunciare alla sua aspirazione ad aderire all’alleanza militare della NATO guidata dagli Stati Uniti in cambio di un cessate il fuoco, ritiro russo e promesse di sicurezza. Un rapporto, questo, che però è stato respinto da un collaboratore senior di Zelensky, che sostiene che la bozza di accordo rappresentava solo la posizione della Russia.
Il rabbino di Zhitomir, che ha portato in Israele i bambini dell’orfanotrofio, smentisce che gli “ebrei siano attaccati dagli ucraini”. “Strategia per seminare tensione nel paese”
di Anna Lesnevskaya
La vicenda degli alunni di Alumim è la storia di quei bambini che da un giorno all’altro si sono svegliati in mezzo alla guerra e hanno dovuto compiere un viaggio pericoloso di cinque giorni per ritrovare pace e sicurezza.
“Siamo in 50 in 4 stanze”. Parla la direttrice della Fondazione ebraica di Kiev che ora aiuta i profughi
di Anna Lesnevskaya
Roksana Gamarnik-Monastyrska, presidente della Fondazione ebraica dell’Ucraina, con sede a Kiev, racconta a Mosaico come stanno gestendo l’emergenza della guerra.