di Pietro Baragiola
Queste sono le parole che l’attore, appena tornato al cinema con il nuovo film di Indiana Jones, ha dichiarato durante un’intervista al talk show americano Inside the Actors Studio. Nel corso delle sue avventure Indiana ha combattuto a più riprese l’antisemitismo e portato alla luce numerosi artefatti biblici.
ebraismo
Parashat Chukat Balak. Dio è eterno, l’essere umano è effimero
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Miriam muore. Mosè e Aronne sono sopraffatti dal dolore. Mosè, per un momento, perde il controllo e a lui e ad Aaronne viene ricordato che anche loro sono mortali e moriranno prima di entrare nel paese. Eppure questa è, come diceva Maimonide, “la via del mondo”.
Folclore ebraico: fino a luglio si può inviare un saggio per una rivista americana
di Redazione
La rivista ‘Jewish Folklore and Ethnology’, pubblicata dalla Wayne State University Press, presenta studi analitici, saggi e commenti innovativi e originali in inglese sui diversi modi in cui l’ebraicità viene espressa, concepita, trasformata e percepita da ebrei e non ebrei attraverso il folklore, la tradizione e la pratica sociale/culturale.
Parashat Shelach Lechà. La fede è il coraggio di rischiare
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La spiritualità ebraica vive in mezzo alla vita stessa, alla vita della società e delle sue istituzioni. Per crearla dobbiamo combattere due tipi di paura: la paura del fallimento e la paura del successo. La paura del fallimento è comune; la paura del successo è più rara ma non meno debilitante. Entrambi derivano dalla riluttanza a correre rischi.
Parashat Behaalotekhà. Sentire di fallire è comune fra chi cerca di cambiare il mondo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Questa Parashà, che racconta la disperazione di Mosè davanti alle lamentele del popolo, ci dice che la sensazione di fallimento non significa necessariamente che hai fallito. Significa solo che non ci sei ancora riuscito. Ancor meno significa che sei un fallito. Al contrario, il fallimento arriva a coloro che si prendono dei rischi; e la volontà di assumersi dei rischi è assolutamente necessaria se si cerca, per quanto piccolo, di cambiare il mondo in meglio.
Algoritmi, robot, ChatGPT: quali le “ricadute” ebraiche?
di Marina Gersony
Leader politici che si odiano, colti nell’atto di abbracciarsi. Immagini della Shoah mai viste. Tutto finto ma estremamente realistico. Quale impatto avrà l’Intelligenza Artificiale sulla cultura e le tradizioni ebraiche? Esiste davvero un rischio di “dittatura” dei robot? Sì, sostiene Yuval Noah Harari. La cover di Bet Magazine di giugno.
Parashat Nasò. Attraverso le preghiere dei Kohanim, D-o benedice il Suo popolo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Per benedire, dobbiamo amare, ed essere benedetti è sapere che siamo amati da Colui che è più vasto dell’universo e che tuttavia volge il suo volto verso di noi come un genitore verso un figlio amato. Sapere questo significa trovare la vera pace spirituale.
Shavuot: fare spazio alla Torà, nel cuore e nella mente. Ciascuno a suo modo
di Daniele Cohenca
Per capire la Torà, per fare propria l’essenza divina che è inclusa nella Torà stessa, è necessario rimuovere gli impedimenti intellettuali, psicologici e materiali che ci impediscono di acquisirne l’integrità.
Parashat Bamidbar. La vera fede è la capacità di ascoltare la musica sotto il rumore
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il silenzio che conta, nell’ebraismo, è un silenzio di ascolto – e l’ascolto è la suprema arte religiosa. Ascoltare significa fare spazio agli altri per parlare ed essere ascoltati. Il giudaismo non è solo una religione del fare e del parlare; è anche una religione dell’ascolto. La fede è la capacità di ascoltare la musica sotto il rumore.
Parashat Emor. Rispettando la santità dello Shabbat, siamo nella presenza di Dio
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La santità dello Shabbat è determinata solo da Dio perché solo Lui ha creato l’universo. La santità delle feste è in parte determinata da noi (cioè dalla fissazione del calendario), perché la storia è una collaborazione tra noi e Dio. Ma per due aspetti sono uguali. Sono entrambi momenti di incontro (mo’ed), e sono entrambi momenti in cui ci sentiamo chiamati, convocati, invitati come ospiti di Dio.
Parashat Acharé Mot – Kedoshim. Un leader che sa ammettere i propri errori è di ispirazione ed esempio per tutti
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La capacità di ammettere gli errori è tutt’altro che diffusa. Ma guardare i migliori e ammettere che anche loro commettono errori, è profondamente incoraggiante per tutti noi.
Parashat Tazria-Metzorà. La maldicenza è violenza linguistica, feroce come quella fisica
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Che intuizione sorprendente fu vedere la lebbra – quella malattia sfigurante – come simbolo e sintomo di maldicenza. Perché siamo veramente sfigurati quando usiamo le parole per condannare, non per comunicare; chiudere piuttosto che aprire le menti; quando usiamo il linguaggio come un’arma e lo maneggiamo brutalmente.