Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Non c’è alcun riferimento specifico a questo precetto negli ultimi libri di Tanach, ma ci sono resoconti di raduni molto simili: cerimonie di rinnovamento del patto, in cui il re o un suo equivalente riuniva la nazione, leggendo la Torà o ricordando al popolo la sua storia, e invitandoli a riaffermare i termini del loro destino di popolo in alleanza con Dio.
ebraismo
GECE 2023: La bellezza “Tiferet” come modalità di relazione dell’essere umano con la trascendenza
di Ugo Volli
La bellezza è un’esperienza umana universale e non manca certo nella tradizione ebraica. Ecco qualche esempio. Il più bello (tov) di tutti i figli di Israele viene definito dal Libro di Samuele Saul, quando è scelto come primo re; bella (iafà) è detta la protagonista del Cantico dei cantici.
Parashà Ki Tavò. Storia e memoria, da sempre due pilastri dell’ebraismo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Si tratta di un lontano antenato, un “arameo errante”, ed è la storia dei nostri antenati. È una narrazione che spiega perché sono qui e perché il popolo a cui appartengo è quello che è e dov’è. Non c’era niente di lontanamente simile a questo nel mondo antico, e non c’è niente di simile oggi.
Parashat Ki Tetzé. Amore e rispetto delle leggi, i due ingredienti immancabili per una società equa
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La Torà quando usa l’associazione verbale per collegare la legge nella nostra parashà con la storia di Giacobbe e dei suoi figli nella Genesi, ci sta insegnando che la legge non è arbitraria. È radicata nell’esperienza della storia. La legge stessa è un tikkun, un modo per rimediare a ciò che è andato storto in passato.
Parashat Shofetim. L’umiltà è una virtù dei veri leader
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Umiltà significa vivere alla luce di ciò che è più grande di me. Quando Dio è al centro della nostra vita, ci apriamo alla gloria del creato e alla bellezza delle altre persone. Più piccolo è il sé, più ampio è il raggio del nostro mondo.
Parashat Ree. La gioia è nell’ebraismo l’emozione religiosa suprema
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ogni respiro che inspiriamo è lo spirito di Dio dentro di noi. Intorno in noi c’è l’amore che muove il sole e tutte le stelle. Siamo qui perché qualcuno ha voluto che lo fossimo. L’anima che celebra, canta.
Parashat Ekev. “Shemà”: l’ascolto, uno dei pilastri dell’ebraismo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
C’è qualcosa di profondamente spirituale nell’ascoltare. È la forma più efficace di risoluzione dei conflitti che conosco. Molte cose possono creare conflitto, ma ciò che lo sostiene è la sensazione, da parte di almeno una delle parti, di non essere state ascoltate.
Dalla Kabbalah, a Bob Dylan, dai Profeti a Barbara Streisandt: il lato ebraico nascosto della cantante irlandese Sinead O’Connor
di Roberto Zadik
Sinead O’Connor era, da sempre, stata alla ricerca di una “sua” verità e, recentemente, si era convertita all’Islam ma per tutta la sua breve vita fu attratta irresistibilmente dal mondo ebraico.
Parashat Vaetchannan. Se si vuole cambiare il mondo, si deve iniziare dal perché
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
In Vaetkhannan Mosè dice alcune delle parole più ispiratrici mai pronunciate sul perché dell’esistenza ebraica. Questo è ciò che lo ha reso il grande leader trasformativo che è stato, e che ha avuto conseguenze per noi, nel qui, ed ora.
Parashat Devarim. Lo spirito rimane giovane se, come Mosé, condividiamo la nostra saggezza e diamo l’esempio
Appunti di parashà a cura di LidiaCalò
All’età di 120 anni, Mosè ha mostrato il significato della generatività, lasciando dietro di sé un’eredità che gli sarebbe sopravvissuta, e cosa significa essere un custode del significato, facendo appello a tutta la sua saggezza per riflettere sul passato e sul futuro, dando ai giovani il dono della sua lunga esperienza.
Parashat Mattot Maasè. L’individuo è libero e ha un’identità solo se fa parte di una comunità
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Mosè non aveva ricevuto alcuna istruzione su tale eventualità, quindi chiese direttamente a Dio che si trovò a favore delle donne. “Le figlie di Tzelofkhad hanno ragione. Darai loro un’eredità tra i fratelli del loro padre e trasferirai così l’eredità del genitore”.
Devar Torà / I cattivi pensieri
di Ufficio Rabbinico di Milano
Nel 17 di Tamuz avvennero 5 cose: vennero spezzate le Tavole della Legge, cessò il sacrificio quotidiano nel Primo Santuario, fu fatta una breccia nelle mura di Yerushalaìm nel periodo del Secondo Santuario, il malvagio Apostemos bruciò la Torà e pose un’immagine nel Santuario.