Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Per benedire, dobbiamo amare, ed essere benedetti è sapere che siamo amati da Colui che è più vasto dell’universo e che tuttavia volge il suo volto verso di noi come un genitore verso un figlio amato. Sapere questo significa trovare la vera pace spirituale.
Parashà
Parashat Bamidbar. La vera fede è la capacità di ascoltare la musica sotto il rumore
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il silenzio che conta, nell’ebraismo, è un silenzio di ascolto – e l’ascolto è la suprema arte religiosa. Ascoltare significa fare spazio agli altri per parlare ed essere ascoltati. Il giudaismo non è solo una religione del fare e del parlare; è anche una religione dell’ascolto. La fede è la capacità di ascoltare la musica sotto il rumore.
Parashat Acharé Mot – Kedoshim. Un leader che sa ammettere i propri errori è di ispirazione ed esempio per tutti
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La capacità di ammettere gli errori è tutt’altro che diffusa. Ma guardare i migliori e ammettere che anche loro commettono errori, è profondamente incoraggiante per tutti noi.
Parashat Tazria-Metzorà. La maldicenza è violenza linguistica, feroce come quella fisica
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Che intuizione sorprendente fu vedere la lebbra – quella malattia sfigurante – come simbolo e sintomo di maldicenza. Perché siamo veramente sfigurati quando usiamo le parole per condannare, non per comunicare; chiudere piuttosto che aprire le menti; quando usiamo il linguaggio come un’arma e lo maneggiamo brutalmente.
Parashat Sheminì. La passione della fede può avere effetti negativi, ma le leggi ebraiche sono qui a contenerli
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Proprio perché suscita passioni così intense, la vita religiosa ha bisogno dei vincoli della legge e del rituale, perché il fuoco della fede sia contenuto, dia luce e faccia intravedere la gloria di Dio. Altrimenti può alla fine diventare un inferno furioso, diffondendo distruzione e mietendo vite.
Parashat Tzav. Il sacrificio, un atto di amore
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Cos’era dunque il sacrificio nell’ebraismo e perché rimane importante, almeno come idea, anche oggi? La risposta più semplice, anche se non spiega i dettagli dei diversi tipi di offerta, è questa: amiamo ciò per cui siamo disposti a fare sacrifici.
Parashat Vayikrà. Ognuno di noi ha un compito da svolgere voluto da D-o
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Per ognuno di noi Dio ha un compito: lavoro da compiere, gentilezza da mostrare, dono da fare, amore da condividere, solitudine da alleviare, dolore da guarire o vite spezzate da riparare. Discernere quel compito, ascoltare Vayikra, la chiamata di Dio, è una delle grandi sfide spirituali per ciascuno di noi.
Parashat Vayakel e Pekudè. La comunità, centro della vita ebraica
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Mettendo la comunità al centro della vita religiosa e dandole una casa nello spazio e nel tempo – la sinagoga e lo Shabbat – Mosè mostrava la forza della comunità nel bene, come l’episodio del Vitello d’oro ne aveva mostrato la forza nel male. La spiritualità ebraica è per la maggior parte profondamente comunitaria.
Parashat Tetzavè. I rituali sono modelli di comportamento ispirati ad alti valori spirituali
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La grandezza dell’ebraismo è che prende alti ideali e visioni esaltate e li trasforma in modelli di comportamento. L’Halacha implica una serie di routine che, come quelle delle grandi menti creative, riconfigurano il cervello, dando disciplina alle nostre vite e cambiando il modo in cui sentiamo, pensiamo e agiamo.
Parashat Terumà. Dio vive nel cuore di chi dona
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Da qui la parola speciale che dà il nome a questa parashà: Terumà. Significa “qualcosa che sollevi” dedicandolo a una causa sacra. Lo sollevi, poi ti solleva. Il modo migliore per scalare le vette spirituali è semplicemente dare in segno di gratitudine per il fatto che ti è stato dato. Dio non abita in una casa di pietra. Vive nel cuore di chi dona.
Parashà Yitrò. L’antidoto all’invidia è la gratitudine
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il decimo comandamento dice: “Non essere invidioso della casa del tuo prossimo. Non invidiare la moglie del tuo prossimo, né il suo schiavo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna altra cosa che sia del tuo prossimo”. Almeno in superficie questo è diverso da tutte le altre regole, che implicano la parola o l’azione.
Parashat Bo. La fede e l’appartenenza cominciano nelle famiglie
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il lungo cammino verso la libertà, suggerisce la parashà di questa settimana, non è solo una questione di storia e politica, per non parlare dei miracoli. Ha a che fare con il rapporto tra genitori e figli. Si tratta di raccontare la storia e trasmetterla attraverso le generazioni. Si tratta di un senso della presenza di Dio nelle nostre vite.