Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il parallelo tra l’ascesa al potere di Yosef e lo straripamento del fiume Nilo, ci insegna a usare le nostre capacità per “irrigare” la terra intorno a noi, per portare gioia e prosperità nel mondo. Dobbiamo utilizzare tutte le nostre benedizioni a beneficio del mondo, per contribuire ed essere una fonte di bontà.
Parashà della settimana
Parashat Mikketz. I sogni e la leadership di Giuseppe
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Sogni da sogno; comprendere e articolare i sogni degli altri; cercare modi per trasformare un sogno in realtà: questi tre doni sono la leadership, la via di Giuseppe.
Parashat Vayeshev. Come Yosef, dobbiamo liberarci dalle ‘vesti’ del passato
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La storia di Yosef ci insegna la necessità di lasciare le nostre “vesti” alle spalle, di liberarci dai fallimenti passati, di riconoscere che non sono che “vesti”, esterne alla nostra essenza, e non definiscono chi siamo.
Parashat Vayishlach. Tutto ciò che accade può essere una benedizione
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il Midrash insegna che dovremmo insistere nel forzare tutti gli “angeli” che vengono sulla nostra strada per benedirci. Dobbiamo sforzarci di avere la forza di trasformare tutti i nostri “angeli” in benedizioni, anche in quelle circostanze che, come l’assalitore di Yaakov, ci causano dolore e lotta.
Parashat Vayetzé. Perché Giacobbe è il vero padre del popolo ebraico
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Provare, cadere, avere paura e tuttavia andare avanti: questo è ciò che serve per essere un leader. Quello era Giacobbe, l’uomo che nei momenti più bassi della sua vita ebbe le sue più grandi visioni del paradiso.
Parashat Toledòt. La comunicazione è importante
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il Netziv (Naftali Zvi Yehuda Berlin, 1816–1893, decano della yeshiva a Volozhin) fece l’astuta osservazione che Isacco e Rebecca sembrano soffrire di una mancanza di comunicazione. Ha notato che la “relazione di Rebecca con Isacco non era la stessa di quella tra Sara e Abramo o Rachele e Giacobbe.
Parashat Chayé Sara. L’importanza di essere sinceri verso gli altri e verso se stessi
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il Midrash qui ci insegna l’importanza dell’onestà non solo nei nostri rapporti con le altre persone, ma anche nei nostri rapporti con noi stessi, per riconoscere la verità anche quando la verità è scomoda o non è ciò che vogliamo che sia.
Parashat Vayerà. Abramo, un leader non convenzionale
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Abramo non era un leader convenzionale. Non governava una nazione. Non c’era ancora nessuna nazione che lui potesse guidare. Ma era il modello di leadership per come lo intende l’ebraismo. Si è preso la responsabilità
Parashat Lech Lechà. Comunicare con D-o è anche pensare in ogni momento a come servirLo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Quando abbiamo qualcuno nella nostra mente e ci preoccupiamo di soddisfare i desideri di quella persona, ciò equivale a una sorta di “comunicazione”, al punto in cui possiamo dire, in un certo senso, di parlare a quell’individuo.
Parashat Noach. L’aggressione verbale è un atto di ingiustizia
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Una reazione sconsiderata è di per sé, nel suo estremismo, un atto di ingiustizia nei confronti di chi non merita quella misura di protesta. Quindi, ciò che la nostra tradizione ci insegna è – un’etica di protesta.
Parashat Bereshit. Come Adamo fece con Eva, dobbiamo “addormentare” lo sguardo sui difetti degli altri
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Per creare relazioni di successo, a volte abbiamo bisogno di “dormire”, di chiudere gli occhi e distogliere la nostra attenzione dai difetti delle persone. Quindi, proprio come Adamo si è svegliato e ha trovato Chava attraente, saremo in grado di rispettarci, ammirarci e amarci l’un l’altro.
Parashat Vezot Haberachà. L’incompletezza della vita di Mosè ci ricorda che l’ebraismo è l’espressione suprema della fede come tempo futuro
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La narrazione biblica non ha alcun senso di fine perché cerca costantemente di dirci che non abbiamo ancora completato il compito. Ciò resta da ottenere in un futuro in cui crediamo ma che non vivremo per vedere. Lo intravediamo da lontano, come Mosè vide la terra santa dall’altra parte del Giordano.