Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ci sono dei limiti, quello era il ruolo del Kohen da osservare e far osservare, ed è il ruolo continuo dell’halachah. Senza limiti, le civiltà possono essere tanto emozionanti e di breve durata quanto i fuochi d’artificio. Quello era il ruolo del sacerdote e ciò che Nadav e Avihu hanno tradito, introducendo spontaneità.
Parashà della settimana
Parashat Tzav
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il fatto che siamo stati salvati da un pericolo ci fa giurare, con un fervore ancora più profondo di quello ordinario, che useremo e godremo i piaceri della vita con l’impegno di darci completamente secondo la volontà di Dio.
Parashat Vayikra
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
I sacrifici sono l’argomento della parashà di questa settimana, erano centrali nella vita religiosa del biblico popolo d’Israele. Lo vediamo non solo dallo spazio puro a loro dedicato nella Torah (Il tabernacolo) ma anche dal fatto che occupano il suo libro centrale, quello di Vayikra.
Parashat Vayakhel-Pekudé
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La Torah dice nella Parashat Vayakhel che Benei Yisrael ha donato più materiali per il Mishkan di quanto fosse necessario, spingendo Moshe a fare un annuncio che non si sarebbero fatte più donazioni. A quel punto, la Torah riferisce: “Va-yikalei ha-am mei-havi” – la gente ha smesso di portare materiale (36: 6).
Parashat Ki Tissa. Il vitello d’oro, il perdono di Mosè e il legame con Yom Kippur
Parashat Tetzaveh
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Tetzaveh, con la sua elaborata descrizione dei “paramenti sacri” che i Sacerdoti e il Sommo Sacerdote indossavano “per gloria e splendore”, sembra contrastare con alcuni valori fondamentali dell’ebraismo.
Parashat Terumà. La costruzione del Tabernacolo, per non abbandonare mai la Torah
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il comando di costruire un Mishkan dopo che Benei Yisrael ha ricevuto la Torah esprime il fatto che Dio desidera risiedere con noi dopo averci dato la Torah.
Parashat Mishpatim. Il significato di “Faremo e ascolteremo”
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Le due parole che leggiamo verso la fine della nostra parashà – na’aseh ve-nishma, “Faremo e ascolteremo” – sono tra le parole più famose della Torah. Na’aseh è semplice. Significa: “Lo faremo”. Riguardano azione, comportamento, pratica. Ma nishma non è così chiaro.Potrebbe significare “Sentiremo”. Ma potrebbe anche significare: “Noi obbediremo. Oppure “Capiremo”.
Parashat Yitrò. Il significato universale dell’espressione “Baruch Hashem”
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Baruch Hashem è la principale espressione ebraica di ringraziamento e apprezzamento. Significa “Grazie a Dio” o “Lode al Signore.” Le parole di Baruch Hashem compaiono nel parashà di questa settimana. Ma non sono dette da una persona ebrea. L’uomo che le dice è Yitrò, un sacerdote di Madian e suocero di Moshe.
Parashat Beshallach. L’apertura del Mar Rosso insegna principi molto attuali
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Nella parashà di Beshallach il popolo di Israèl si ritrova davanti al mare con gli egiziani alle loro spalle che li vogliono riportare in Egitto. Il mare però non si apre e il popolo non sa cosa deve fare. Hashem dice al popolo di entrare nel mare e solo quando loro entreranno allora il mare si aprirà. Questo argomento racchiude ben cinque grandi insegnamenti di vita fondamentali in ogni momento.
Parashat Bo
Ma ciò che è interessante il modo in cui, in questa settimana la parashà, Mosè dice loro tre volte come devono raccontare le storie ai loro figli nelle generazioni future.
Parashat Vaerà. La libertà e l’identità nazionale del popolo ebraico
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ad ogni espressione di libertà contenuta in questa parashà, Dio fa seguire un evento storico, un Suo intervento miracoloso che allo stesso tempo educhi il popolo e lo prepari alla tappa successiva. E le tappe non sono mai facili e non sono mai dei percorsi in discesa, perché alla fine di queste tappe ad attenderci c’è la consapevolezza dell’esistenza di Dio.