Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Gli ebrei comuni avevano una passione per i Dieci Comandamenti. Erano la base dell’alleanza stipulata con Dio sul Monte Sinai, che li invitava a diventare un regno di sacerdoti e una nazione santa. Ecco perché in origine venivano pronunciati subito prima dello Shemà e perché, nonostante la loro eliminazione dalle preghiere, gli ebrei continuarono a recitarli: perché la loro recita costituiva un rinnovo quotidiano dell’alleanza con Dio.
Parashà della settimana
Parashat Beshallach. La musica, il linguaggio dell’anima
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Come la musica collega nota a nota, così la fede collega episodio a episodio, vita a vita, età a età in una melodia senza tempo che irrompe nel tempo. Dio è il compositore e il librettista. Ognuno di noi è chiamato a essere voce nel coro, cantori del canto di Dio. La fede ci insegna a sentire la musica sotto il rumore.
Parashat Bo. Per difendere una civiltà è necessaria l’educazione
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
L’ebraismo è il fenomeno più raro: una fede basata sul porre domande, a volte profonde e difficili, che sembrano scuotere le fondamenta stesse della fede. Insegnando ai suoi figli a chiedere e a continuare a chiedere, l’ebraismo onora quello che Maimonide chiamava “intelletto attivo” e lo considerava un dono di Dio. Nessuna fede ha onorato di più l’intelligenza umana.
Parashat Vaerà. Dove c’è libertà può esserci verità
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ciò che la Torà ci mostra in questi sei racconti della Genesi e nel settimo dell’Esodo è il legame tra libertà e verità. Dove c’è libertà può esserci verità. Altrimenti non può. Una società in cui le persone sono costrette a non essere del tutto oneste solo per sopravvivere e non provocare ulteriori oppressioni non è il tipo di società che Dio vuole che realizziamo.
Parashat Shemot. Il principio fondamentale della fede è credere nel destino collettivo del popolo ebraico
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Chi sono io? si chiese Mosè, ma in cuor suo conosceva la risposta. Non sono Mosè l’egiziano o Mosè il Madianita. Quando vedo il mio popolo soffrire, sono e non posso essere altro che Mosè l’ebreo. E se questo mi impone delle responsabilità, allora devo assumermele. Perché io sono quello che sono, perché il mio popolo è quello che è. Questa è l’identità ebraica, di allora e di oggi.
Parashat Vayechì. Il potere allontana, genera sospetto e sfiducia
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Anche Giuseppe, chiamato “Yosef HaTzaddik: Giuseppe il Giusto” piange quando vede fino a che punto il potere lo distingue dai suoi fratelli. L’ebraismo è un ordine sociale alternativo che non dipende dal potere, ma dall’amore, dalla lealtà e dalla responsabilità reciproca creata dall’alleanza.
Parashat Vayigash. Ogni giorno ci avviciniamo a D-o, come fecero Abramo, Giuda ed Elia
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
È nostra abitudine fare tre passi in avanti prima di iniziare l’Amidà. Questi passi simboleggiano un approccio formale alla presenza divina. È come se fossimo stati introdotti nella camera più interna del palazzo e ci “avviciniamo” per presentare la nostra petizione al supremo Re dei re. Rabbi Eleazar ben Jeudah (1165-1230), ha suggerito che questi tre passi corrispondono alle tre volte in cui nella Bibbia ebraica si usa la parola vayigash, “e si avvicinò”, in relazione alla preghiera.
Parashat Mikketz. Noi e Dio siamo coautori della storia umana
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Senza i nostri sforzi non possiamo ottenere nulla. Ma anche senza l’aiuto di Dio non possiamo ottenere nulla. L’ebraismo ha trovato un modo semplice per risolvere il paradosso. Per il male che facciamo, ci assumiamo la responsabilità. Per il bene che otteniamo, ringraziamo Dio.
Parashat Vayeshev. Il Dio di Abramo è il Dio dell’amore e della fiducia che non impone la sua volontà con la forza o la violenza
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ciò che le storie dei patriarchi e delle matriarche ci dicono è che la fede non è proto-scienza o pseudo-scienza, una spiegazione del perché l’universo naturale è così com’è. È il linguaggio delle relazioni e la coreografia dell’amore. Si tratta dell’importanza del legame morale, in particolare per quanto riguarda le nostre relazioni più intime. La sessualità è importante per l’ebraismo, non perché sia puritana, ma perché rappresenta l’amore che porta nuova vita nel mondo.
Parashat Vayishlach. La fede, un viaggio continuo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il messaggio di Giacobbe definisce l’esistenza ebraica. Il nostro destino è viaggiare. Siamo un popolo inquieto. Rare e brevi sono state le nostre parentesi di pace. Ma nel buio della notte ci siamo trovati sollevati da una forza di fede che non sapevamo di avere, circondati da angeli che non sapevamo esistessero.
Parashat Vayetzé. Giacobbe, eterno paradigma della capacità umana di sopravvivere all’odio degli altri
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Se Labano è l’eterno paradigma dell’odio verso le minoranze di successo, Giacobbe è l’eterno paradigma della capacità umana di sopravvivere all’odio degli altri. In questo strano modo Giacobbe diventa la voce della speranza nella conversazione dell’umanità, la prova vivente che l’odio non vince mai la vittoria finale, ma la libertà.
Parashat Toledot. È meglio dire la verità che praticare anche il più nobile degli inganni
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Rebecca agisce sempre con le più alte motivazioni. Si trattiene dal disturbare Isacco per rispetto della sua intimità e della sua privacy. Non vuole disilluderlo riguardo a Esaù, il figlio che ama. Non voleva allertarlo con il suo oracolo, che suggeriva che i due ragazzi sarebbero stati coinvolti in una lotta che sarebbe durata tutta la vita. Ma l’alternativa – l’inganno – fu peggiore.