Appunti di parashà a cura di Lidia Calò
La forza di Israele non risiede nel nazionalismo, ma nella costruzione di una società basata sulla giustizia e sulla dignità umana. La battaglia contro l’antisemitismo può essere vinta, ma non lo sarà se gli ebrei credono che siamo destinati a restare soli. Questa è la maledizione di Bilam, non la benedizione di Dio.
Parashà della settimana
Parashat Chukkat. Mai lasciare vincere la rabbia
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Mosè è stato punito: perché ha perso la pazienza con il popolo quando ha detto: “Ascoltate, ribelli”. Inoltre, dice Maimonide, Mosè perdendo la pazienza non rispettò il popolo e poteva averlo demoralizzato.
Parashat Korach. Discutere è molto ebraico, purché sia motivato e costruttivo, e non solo per il potere
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Cosa c’era di sbagliato nelle azioni di Korach e dei suoi compagni ribelli? Non fu il portare argomentazioni, ma il farlo solo per il potere.
Parashat Shelach Lechà. Gli Tzitzit, un richiamo di moralità
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Nel caso del giudaismo lo scopo dei segni esteriori – tzitzit, mezuzah e tefillin – è assemblare richiami, sui nostri vestiti, sulle nostre case, le nostre braccia e la nostra testa, per ricordarci che certe cose sono sbagliate, e che anche se nessun altro essere umano ci vede, Dio ci vede e ci chiamerà a renderne conto.
Parashat Behaalotekhà. Il valore dell’umiltà
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Chi ha umiltà è aperto a cose più grandi di se stesso, mentre chi ne è privo non lo è. Ecco perché chi ne è privo ti fa sentire piccolo mentre chi ce l’ha ti fa sentire importante. La loro umiltà ispira grandezza negli altri.
Parashat Nasò. Essere saggi implica una responsabilità nei confronti del proprio popolo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il saggio non è un estremista, perché si rende conto che ci sono altre persone in gioco. Il saggio sa che non può lasciarsi alle spalle tutti questi impegni per perseguire una vita di virtù solitaria. Perché siamo chiamati da Dio a vivere nel mondo, non a fuggire da esso; esistere nella società, non isolarsene.
Il deserto per Israele: spazio liminale tra schiavitù e libertà, passato e futuro, esilio e ritorno
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
C’è qualcosa di unico nel rapporto degli ebrei con la Torah, il modo in cui stiamo alla sua presenza come se fosse un re, balliamo con essa come se fosse una sposa, la ascoltiamo mentre racconta la nostra storia e la studiamo, mentre noi diciamo nelle nostre tefilloth
Parashat Bekhukkotai. L’insegnamento della responsabilità morale
Ciò che sta accadendo nella parashà del libro di Vayikra capitolo 26 è un’applicazione a una nazione nel suo insieme, della proposizione che Dio formulò agli individui all’inizio della storia umana:
Parashat Behar Sinai. La Torà sancisce uguaglianza e libertà
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La soluzione della Torah, esposta in Behar, è un ripristino periodico delle libertà fondamentali delle persone. Ogni sette anni i debiti liberati e gli schiavi israeliti dovevano essere liberati. Dopo sette cicli sabbatici, l’anno giubilare doveva essere un periodo in cui, con poche eccezioni, la terra tornava ai suoi proprietari originari.
Parashat Emor. Amare Dio significa amare l’umanità
Appunti di Parashà a cura di Lida Calò
La convinzione che essere ebreo implichi la ricerca della giustizia e la pratica della compassione, è ciò che ha portato i nostri antenati a rimanere fedeli al giudaismo nonostante tutte le pressioni per abbandonarlo. Essere ebreo significa dedicarsi alla proposta che amare Dio significa amare la sua immagine, l’umanità. Non c’è sfida più grande, né, nel XXI secolo, ce n’è una più urgente.
Parashat Kedoshim. L’ebraismo introduce l’uguaglianza di dignità
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La santità appartiene a tutti noi quando trasformiamo la nostra vita nel servizio di Dio e la società in una casa per la Presenza Divina. Questa è la vita morale vissuta dal regno dei sacerdoti: un mondo in cui aspiriamo ad avvicinarci a Dio avvicinandoci, nella giustizia e nell’amore, ai nostri simili.
Parashat Acharé Mot. L’ebraismo è una religione della speranza
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
L’ebraismo è una religione di speranza e i suoi grandi rituali di pentimento ed espiazione fanno parte di quella speranza. Non siamo condannati a vivere all’infinito con gli errori del nostro passato. Questa è la grande differenza tra una cultura della colpa e una cultura della vergogna.