di Ilaria Myr
A parlare dell’argomento molto attuale Rav Alfonso Arbib, Mons. Pier Francesco Fumagalli, l’Imam Yahia Pallavicini, Massimo De Angelis, Niram Ferretti e David Elber, moderati dal giornalista del Corriere della Sera Paolo Salom.
Cultura e Società
Escluso dal Festival di Gent perché israeliano, la vicenda del direttore d’orchestra Lahav Shani è un caso internazionale
Gece 2025. Le istituzioni aprono la XXVI edizione della giornata dedicata al Popolo del Libro
di Ilaria Myr
A Milano l’evento si è aperto nella Sinagoga centrale con i saluti istituzionali. Presenti molti rappresentanti istituzionali oltre a molti curiosi venuti ad assistere alle visite guidate e agli interventi. Il difficile momento per gli ebrei e la necessità di dialogare e approfondire al centro degli interventi.
GECE 2025: il programma di Milano, dalla Sinagoga al Museo Leonardo da Vinci
XXVI° GIORNATA EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA – IL POPOLO DEL LIBRO – MILANO
14 settembre 2025. I luoghi: SINAGOGA CENTRALE DI VIA GUASTALLA e MUSEO NAZIONALE SCIENZA E TECNOLOGIA LEONARDO DA VINCI.
Visite guidate, saluti istituzionali, conferenze, incontri, musica
Israele lancia in orbita il nuovo satellite Ofek 19
di David Fiorentini
Un grande orgoglio per il ministro della Difesa Israel Katz, che ha assistito al decollo insieme al presidente Isaac Herzog presso la base aerea di Palmachim. Dopo il lancio, il satellite è entrato regolarmente in orbita, ha iniziato a trasmettere i primi segnali e ha superato una serie di test iniziali. Adesso, la fase di collaudo continuerà nelle prossime settimane, fino alla piena funzionalità del sistema.
Ritrovato a Londra il più antico cimitero ebraico del Regno Unito, risalente all’epoca normanna
di Nina Prenda
Risalente alla conquista normanna, al 1070, fu utilizzato per più di due secoli, ma fu dimenticato quando gli ebrei furono espulsi dalla Gran Bretagna nel 1290 dal re Edoardo I. Per un breve periodo, il cimitero era conosciuto come il “Giardino degli ebrei”, anche se poi cadde in uno stato di rovina ed abbandono.
Ritrovato tramite un annuncio online in Argentina un quadro rubato dai nazisti
di David Fiorentini
L’opera, parte della collezione sottratta a Jacques Goodstikker, compariva tra le immagini di una proprietà messa in vendita dalla figlia di Friedrich Kadgien, consulente finanziario del regime nazista fuggito in Argentina dopo la guerra. Tuttavia, quando gli agenti sono entrati nell’abitazione, il dipinto era già stato rimosso dalla parete e nascosto: ai domiciliari la responsabile dell’annuncio.
Perché riconoscere lo Stato palestinese oggi violerebbe il diritto internazionale
di Daniele Steinhaus e Gabriel Venezia
Il tema del riconoscimento di uno Stato palestinese è di interesse pubblico già dal 1947, anno della decisione da parte delle Nazioni Unite di spartire il territorio dell’ex Palestina britannica in tre parti: uno Stato ebraico, uno Stato arabo e la Città di Gerusalemme.
La serie tv Fauda non si girerà a Marsiglia per problemi di sicurezza
di Nina Prenda
Doveva svolgersi in Francia gran parte della nuova stagione della serie thriller israeliana in onda su Netflix: le riprese si svolgeranno invece presto a Budapest, secondo una fonte vicina alla produzione. La quinta stagione introdurrà un nuovo personaggio interpretato dall’attrice francese Mélanie Laurent.
Eurovision 2026: i paesi potranno ritirarsi per protesta contro Israele
di Nathan Greppi
La partecipazione o meno di Israele all’Eurovision Song Contest 2026, che si terrà a Vienna dal 12 al 16 maggio, rimane incerta a causa del prolungarsi della guerra, ma la European Broadcasting Union (EBU) ha annunciato una decisione insolita che consentirebbe ai paesi di ritirarsi dalla competizione a causa del coinvolgimento di Israele, senza subire sanzioni.
Moniti contro il ritorno del nazismo
di Nathan Greppi
Ne ‘La mente nazi’, Laurence Reese spiega che un ruolo cruciale nel consenso al nazismo venne giocato dalle teorie del complotto, che dopo la Prima Guerra Mondiale trovarono terreno fertile in una Germania che cercava un capro espiatorio da incolpare per la pesante sconfitta.
Il settore high-tech israeliano rappresenta oggi un quinto del PIL nazionale
di Francesco Paolo La Bionda
Nonostante le sfide generate dal conflitto a Gaza, l’ecosistema innovativo israeliano si è evoluto da un hub di start-up a un conglomerato di aziende scale-up e oggi il contribuisce ora al 19% del PIL, al 56% delle esportazioni, oltre ad aver ribaltato nel 2024 un deficit previsto del 10% in un surplus del 3%.












