Personaggi e Storie

David Meghnagi

La Spezia conferisce a David Meghnagi il premio Exodus 2025

Personaggi e Storie

di Nina Prenda
“In virtù della sua attività di strenua ricerca e conservazione della memoria della Shoah, di promozione di una cultura del dialogo e di pace: una personalità importante dal punto di vista umano e intellettuale nel panorama accademico italiano e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane”, si legge nella motivazione.

“Il patto”. Un racconto

Personaggi e Storie

di Ghila Piattelli
Prosegue la pubblicazione di racconti di finzione legati a temi di attualità. Qui un racconto in cui la storia biblica di Sarah e il figlio Isacco viene riletta in chiave attuale.

Rav Di Segni: “Noi presenti ai funerali del Papa per rispetto. Da parte sua, c’è stato un vuoto di empatia: nessune condoglianze dopo il 7/10”

Personaggi e Storie

di Nina Prenda
“Non bisogna fare confusione tra due ruoli incomparabili – ha dichiarato il rabbino capo di Roma -. Lui è il Primo Ministro dello Stato di Israele mentre noi siamo la comunità ebraica, quella di Roma, presente in questa città da prima che venissero i cristiani. Non è un rapporto molto semplice quello con la Chiesa cattolica, è una storia di contrasti ed amicizia. Noi dal nostro punto di vista locale vediamo le cose vivendo in mezzo ai cristiani”.

Taboonia: il ristorante kosher a New York che trasforma il lutto in speranza

Personaggi e Storie

di Marina Gersony
Andato al Nova per aiutare il fratello che gestiva uno stand gastronomico: “Taboonia”, un omaggio al forno di pietra (taboon) usato dalle madri druse per cuocere la tradizionale pita. Era una festa. Fino a che non è arrivato l’inferno. Tornato negli Stati Uniti, Raif ricomincia da un piccolo banchetto in un mercato del New Jersey. Poi nell’Upper West Side, a Manhattan. Non era più solo uno stand gastronomico: era un monumento vivente a chi non c’era più.

 

L’ex ostaggio Noa Argamani nominata dal Time tra le 100 persone più influenti del 2025

Personaggi e Storie

di Nina Prenda
“La sua forza e la sua resilienza sono la prova vivente per il mondo che torneremo a danzare -, ha scritto Doug Emhoff, marito dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, nelle motivazioni che accompagnano la sua selezione -. La difesa di Noa ha illuminato l’estrema brutalità di Hamas, ma soprattutto, il suo coraggio ha incarnato la resilienza e la forza ebraica anche nei momenti peggiori. È la prova vivente per il mondo che, nonostante tutto, “balleremo di nuovo”.

La Haggadà della Libertà: una Pasqua tra memoria e speranza

Personaggi e Storie

di Anna Balestrieri
Non si tratta soltanto di una guida al Seder, ma di un ponte tra l’antico racconto dell’Esodo e le voci vive di chi, oggi, attende ancora la redenzione. All’interno del testo, accanto alle benedizioni tradizionali, si trovano le storie vere di chi ha vissuto il dramma della prigionia e della separazione: il Seder in cattività di Liri Albag e Agam Berger, la lettera di Hadar Goldin scritta alla sua fidanzata alla vigilia della sua cattura nel 2014, la musica che ha dato forza a Sagui Dekel Chen.

“Disposti a tutto pur di non dover lasciare le proprie case”: chi sono gli ultimi novemila ebrei residenti in Iran. La cover di Bet Magazine di aprile

Personaggi e Storie

di David Zebuloni
Come si vive da ebrei nel Paese degli Ayatollah? Orgogliosi della propria cultura, affezionati a tradizioni millenarie, legati visceralmente a una terra che in tanti hanno lasciato ma che continua a tenerli stretti a sé. E chi ha scelto di restare in Iran continua a sperare in giorni felici. Così, per sopravvivere, gli ebrei vivono scissi fra due polarità: quella persiana e quella ebraica. Negando (pubblicamente) Israele. Tra mille contraddizioni e lacerazioni, tre voci raccontano come vivere e fuggire da Teheran

Cinque ostaggi raccontano la prigionia alla CBS e chiedono Trump: “salva gli ostaggi”

Personaggi e Storie

di Maia Principe
Yarden Bibas, Keith e Aviva Siegel, Agam Berger e Tal Shoham hanno raccontato durante la trasmissione 60 Minutes le terribili condizioni in cui sono stati tenuti nei tunnel di Gaza, costretti a guardare le violenze sessuali e le torture, con pochissimo cibo, acqua stagnante e con torture psicologiche continue. Appellandosi al presidente americano per fare cessare la guerra e riportare gli ostaggi a casa.