di Pietro Baragiola
Le principali star dell’industria cinematografica si sono definite “rincuorate” e spronate ancora di più a sostenere con forza la campagna #NoHostageLeftBehind, aggiungendo la loro firma al documento rivolto al Presidente degli Stati Uniti.
Personaggi e Storie
Un ex abitante di Gaza: “In ogni casa c’è un terrorista”
di Redazione
All’inizio di questa settimana, in un’intervista con News 12, Yaron Avraham ha parlato con Dor Shahar, nato Ayman Sobah a Khan Yunis e scappato di casa quando aveva solo 13 anni. “A scuola ci insegnavano a uccidere gli ebrei perché gli ebrei hanno preso la terra di tuo nonno. Chi uccide un ebreo va dritto in paradiso, è un martire”.
Su Instagram le storie dei sopravvissuti ai massacri di Hamas
di Nathan Greppi
Le pagine Instagram e TikTok ‘Survived to Tell’ raccolgono le testimonianze dei sopravvissuti ai massacri compiuti da Hamas e dei parenti delle vittime e degli ostaggi che si trovano tuttora nella Striscia di Gaza. su Instagram esiste anche una versione con sottotitoli in italiano, ‘Sopravvissuto Per Raccontarlo’.
Oltre 1000 celebrità di Hollywood firmano la lettera aperta per ordinare a Hamas il rilascio dei prigionieri israeliani
di Pietro Baragiola
Pubblicata sul sito web dell’organizzazione no-profit Creative Community For Peace (CCFP), la lettera vuole esortare l’intera industria cinematografica a “parlare con forza contro Hamas e a fare tutto ciò che è in suo potere per spingere l’organizzazione terroristica a restituire gli ostaggi alle loro famiglie”.
“I bambini non sono pedine nel teatro di guerra”: l’appello all’Onu di 86 Premi Nobel
di Redazione
“Durante l’attacco Hamas ha rapito centinaia di soldati israeliani e civili, compresi i bambini di età compresa tra 6 mesi e 18 anni. I bambini non dovrebbero mai essere considerati pedine sul teatro della guerra”. Mentre sembra che almeno 21 bambini israeliani siano rimasti dopo l’attacco orfani di almeno un genitore, se non di entrambi.
La Fiera del Libro di Francoforte rimanda la premiazione della scrittrice palestinese Adania Shibli: “promuove l’antisemitismo”
di Pietro Baragiola
Terzo racconto della scrittrice palestinese Adania Shibli, il libro è accusato di promuovere un messaggio antisemita per essersi basato sulla storia vera di una beduina palestinese violentata e uccisa nel deserto del Negev da alcuni soldati israeliani. “In questi tempi, un romanzo che descrive Israele come una macchina per uccidere può essere premiato?” ha scritto il Die Tageszeitung.
Campagna di disinformazione di Hamas sui social
di Nathan Greppi
Secondo una ricerca del Blavatnik Interdisciplinary Cyber Research Center (ICRC), centro di ricerca sul mondo digitale e la cybersicurezza legato all’Università di Tel Aviv, sono stati utilizzati diversi bot sui social per diffondere bufale e notizie false, al fine di alimentare il panico tra gli israeliani e influenzare l’opinione pubblica mondiale.
Addio a Louise Glück, poetessa premio Nobel del 2020
di Ilaria Ester Ramazzotti
La poetessa americana Louise Glück, premio Nobel per la letteratura nel 2020, nata a New York nel 1943 in una famiglia di immigrati ebrei ungheresi, è deceduta lo scorso 13 ottobre nella sua casa di Cambridge in Massachusetts. Era malata di cancro.
La Walt Disney Company dona 2 milioni di dollari a sostegno degli aiuti umanitari in Israele
di Pietro Baragiola
Questa somma verrà divisa in due parti: un milione andrà al Magen David Adom mentre il secondo verrà devoluto ad una serie di organizzazioni no-profit che operano nella regione, in particolare quelle che si occupano di fornire aiuti ai bambini colpiti dalla guerra.
Tsahi Halevi, interprete di Naor in “Fauda”, si unisce ad un raid della polizia israeliana tra le strade di Lod
di Pietro Baragiola
Tsahi Halevi, una delle star principali del thriller politico di successo “Fauda”, ha partecipato ad un raid della polizia israeliana in un complesso residenziale della città di Lod. Il blitz si è concluso con il sequestro di armi illegali, droga e con l’arresto di quattro sospettati.
“Il nome di Dio non può legittimare la violenza”: la condanna dell’associazione interreligiosa ‘Insieme per prenderci cura’
di Redazione
“Il dialogo interreligioso e culturale è alla base del nostro operare e della nostra pluriennale esperienza. È per questo che la situazione in atto in Israele e a Gaza ci lascia particolarmente sgomenti. Quanto è avvenuto sabato scorso nei kibbutz di frontiera è stato un esplicito e dichiarato atto di terrorismo”.
Il racconto di un testimone dell’attacco al Kibbutz Nir Yitzhak. «Abbiamo sentito i nostri vicini mentre li rapivano»
di Ilaria Myr
Daniel Lanternari è un ebreo romano che dal 1995 vive nel Kibbutz Nir Yitzhak, uno dei villaggi agricoli situati nella zona intorno a gaza, la cosiddetta ‘envelope’ nei 7 km intorno alla striscia governata da Hamas. Nell’attacco sono morti tre residenti, e 9 persone sono tutt’oggi disperse. Lo abbiamo contattato a Eilat, dove si trova con la sua famiglia, la moglie, i tre figli (9,12 e 15 anni) e due cani.