di Luciano Assin
Il 19/1/2025 verrà ricordato in Israele come un misto di gioia, tristezza, lutti (tanti) e speranze (poche), il tutto accompagnato da tanta incertezza. Ci aspettano ancora mesi difficili, il prezzo da pagare sarà alto e per molti insopportabile. Ma è un costo indispensabile per cominciare a sanare una frattura non ancora incurabile che si è formata all’interno della società israeliana.
Israele
Emily, Doron e Romi, i primi tre ostaggi liberati, sono in Israele. Iniziata la tregua
di Anna Balestrieri
Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas è ufficialmente entrato in vigore il 19 gennaio 2025 alle 11:15 ora locale, dopo un ritardo causato dalla mancata consegna tempestiva da parte di Hamas della lista degli ostaggi da liberare. Romi Gonen, Doron Steinbrecher ed Emily Damari sono le tre cittadine israeliane che verranno liberate oggi 19 gennaio.
Israele: il gabinetto di sicurezza approva la tregua. Domenica il ritorno dei primi 3 ostaggi sui 33 previsti per la prima fase
di Anna Balestrieri
I primi 33 ostaggi israeliani saranno restituiti in un periodo di 42 giorni, sono i cosiddetti casi “umanitari”: donne, bambini, anziani e infermi. In particolare, a Israele non è stato comunicato quanti dei 33 sono vivi. Il programma di rilascio prevede la restituzione di tre ostaggi il primo giorno del cessate il fuoco, domenica 19 gennaoio, e di altri quattro il settimo giorno. Successivamente, tre ostaggi saranno restituiti ogni settimana per un periodo di quattro settimane. Infine, 14 ostaggi saranno restituiti nell’ultima, sesta settimana della prima fase.
Recuperati a Gaza i corpi di due ostaggi, Youssef e Hamza Alziadana: lutto per la comunità beduina in Israele
di Anna Balestrieri
Youssef Zaydani, 53 anni, era sposato con due mogli e padre di 19 figli, mentre il figlio Hamza, 22 anni, era padre di due bambini; i due erano stati rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023 durante un attacco al Kibbutz Holit. Questo ritrovamento si inserisce in un contesto più ampio di operazioni israeliane volte al recupero di ostaggi e dei loro corpi nella Striscia di Gaza.
Il rotolo della Torah in una mano, la spada nell’altra: nuovi soldati Haredì in Tzahal
di Ludovica Iacovacci
La nuova Brigata Hahashmonaim ha cominciato a guadagnare attenzione per aver aperto le porte ai soldati Haredim come parte di un programma di reclutamento mirato. Domenica 5 gennaio, i primi 50 soldati Haredim sono stati arruolati per il servizio regolare e formeranno il nucleo della prima compagnia della brigata. Altri 100 uomini Haredim, più anziani, sono stati arruolati nella prima compagnia di riserva della brigata per iniziare i sei mesi di addestramento di fanteria, dopo di che diventeranno parte effettiva.
“Una nuova speranza di tornare a casa”: rivelati i primi piani per il rimpatrio dei residenti del nord di Israele
di Pietro Baragiola
Questo piano che entrerà in vigore dal 1° marzo 2025 comprende una serie di aiuti finanziari per compensare i costi del ritorno a casa e i danni causati alle abitazioni non solo dai missili ma anche dal prolungato abbandono da parte dei residenti.
Israele: superati i 10 milioni, 35.000 ebrei hanno fatto l’Aliyah dopo il 7 ottobre
di Michael Soncin
Provengono da 100 paesi diversi e un terzo di loro ha un’età compresa tra i 18 e 35 anni. Dei 35.000 ebrei immigrati in Israele dopo il pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023, sono 31.000 quelli che si contano per il 2024. Un fenomeno che non si è fermato nonostante la guerra, ma c’è anche ci lascia per trasferirsi all’estero.
Samaria: attentato terroristico, 3 morti e 6 feriti. Sderot: continuano a colpire i razzi dalla Striscia
di Ludovica Iacovacci
L’attacco mortale è avvenuto nel villaggio di al-Funduq, vicino a Kedumim, in Samaria. I terroristi hanno aperto il fuoco contro un autobus e contro alcune auto che viaggiavano lungo la Strada 55 – che attraversa il villaggio – prima di scappare dalla scena in macchina. Tra i feriti c’è anche l’autista che conduceva l’autobus assaltato; l’uomo è in gravi condizioni.
Diario minimo (di un conflitto). Obiettori di (in)coscienza
di Luciano Assin
Una frattura pressoché insanabile si è formata all’interno del mondo religioso ebraico in Israele dopo il pogrom del 7 ottobre. In un periodo come quello attuale nel quale il paese è in guerra da 15 mesi, il più lungo in assoluto mai combattuto da Israele dal giorno della sua fondazione, è sempre più evidente il distacco e l’isolazionismo dei “timorati di Dio” (haredim) dal resto della società israeliana.
Segni di vita tra gli ostaggi riaccendono le speranze di un ritorno
di Anna Balestrieri
In un appello toccante, il Forum delle Famiglie degli Ostaggi e dei Dispersi ha esortato i leader globali ad agire con decisione dopo la diffusione di un segno di vita da Liri Albag, osservatrice dell’IDF tenuta in ostaggio da Hamas da 456 giorni. La famiglia di Albag, rapita il 7 ottobre 2023, ha autorizzato la pubblicazione di due immagini
Ennesimo attacco degli Houthi contro Israele
di Anna Balestrieri, da GERUSALEMME
L’attacco ha attivato le sirene d’allarme in diverse città, inclusa Tel Aviv, costringendo i residenti a rifugiarsi nei bunker. Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno intercettato con successo il missile, grazie al sistema avanzato di difesa Iron Dome, evitando vittime o danni materiali significativi.
I rapiti israeliani tornati in patria: come curare il loro trauma e le ferite dell’anima
di David Zebuloni
Secondo i terapeuti, c’è un elemento inedito e insondabile: non è mai capitato nella storia di dover affrontare la sofferenza psichica di pazienti che vanno dai tre ai novanta anni. E che hanno creato tra loro un linguaggio segreto per sopravvivere. Per averne cura, bisogna inventare nuove strade