di Michael Soncin
Il Memoriale a cura dell’architetto Tzvika Pasternak è stato costruito per onorare il ricordo delle 64 vittime assassinate nel kibbutz Kfar Aza, durante il pogrom del 7 ottobre 2023, quando Hamas da Gaza ha invaso Israele. L’emozionante progetto è stato ideato assieme ai famigliari delle vittime.
«L’idea era di creare un percorso al centro del memoriale che assomigliasse a un marciapiede del kibbutz, con la pavimentazione in cemento e le panchine, proprio come a Kfar Aza». Con queste parole l’architetto Tzvika Pasternak spiega il progetto che ha realizzato per onorare la memoria delle 64 persone assassinate da Hamas il 7 ottobre 2023 che facevano parte del kibbutz Kfar Aza. Nella lista sono presenti anche i nomi della squadra di emergenza che quel giorno stava prestando soccorso, uccisa nel modo più atroce dai terroristi. A riportarlo è il sito Ynet.
Il memoriale fa parte di un progetto emozionante creato in collaborazione con le famiglie delle vittime. Completato nei giorni scorsi, è stato costruito dall’Israel’s Drainage Authority, in collaborazione con lo Sha’ar HaNegev Regional Council e l’amministrazione del kibbutz. L’inaugurazione ufficiale nelle prossime settimane dovrebbe avvenire con la partecipazione del presidente d’Israele, Isaac Herzog che visiterà il luogo.
I nomi incisi su lastre di ferro con la grafia originale
«L’aspetto più forte è il modo in cui sono stati creati i nomi. Insieme alle famiglie in lutto, abbiamo trovato le firme manoscritte delle vittime e abbiamo riprodotto i loro nomi esattamente come li avevano scritti. Ecco perché il sito si chiama Ktav V’Shem [Scrittura e Nome]», ha spiegato Pasternak.

Il memoriale è già visitabile ed offre una vista del kibbutz e delle zone vicine che si trovano al confine di Gaza. Il percorso con i nomi delle vittime incise su lastre di metallo, oltre a simboleggiare l’analogo percorso che si trova all’interno del kibbutz, vuole anche ricordare la frattura e il momento di grande dolore che Kfar Aza ha vissuto quel terribile giorno.
«Ai margini del memoriale c’è una mappa metallica del kibbutz, incisa con i nomi dei luoghi chiave, come la residenza di Dor Tza’ir, uno dei punti focali del massacro, dove molti giovani sono stati assassinati o rapiti, tra cui Gali e Ziv Berman, che sono prigionieri di Hamas. La mappa alla fine del memoriale rappresenta la resilienza e la ricostruzione del kibbutz, nonostante tutto», ha aggiunto l’architetto.

Il BaMAH Trail
Il memoriale fa parte del sentiero BaMAH (Bitachon, Mayim, Hitnachalut—Security, Water and Settlement), un percorso costituito da 14 siti che raccontano la storia dell’insediamento nel Negev settentrionale, dalle origini fino alla fondazione dello Stato d’Israele. Ogni sito è dotato di un cartello ed un filmato che raccontano brevemente le persone che hanno contribuito alla costruzione dei vari siti, persone che ora non sono più tra noi. Una storia che racconta la sfida di cosa voglia dire vivere ai confini di Gaza, incluso il tema della sicurezza idrica.
Nella foto in alto: il Memoriale Ktav V’Shem, Kfar Aza (Ynet)