Rita Levi-Montalcini celebrata dalla Zecca di Stato sulla moneta da 2 euro

Italia

di Michael Soncin
Fate attenzione quando vi danno il resto, soprattutto quando si tratta di una moneta da 2 euro, perché proprio su quella potrebbe essere impressa l’effigie di Rita Levi-Montalcini: “Coniata per ricordare la tenacia, il coraggio, il percorso e le impareggiabili capacità della scienziata”.

È così che la  Zecca dello Stato ha voluto rendere omaggio alla grandissima scienziata italiana, premio Nobel per la medicina nel 1986, per avere scoperto il Fattore di Crescita Nervoso, meglio conosciuto in inglese con la sigla NGF, Nerve Growth Factor, una molecola proteica responsabile dello sviluppo del sistema nervoso.

La celebre neurobiologa è stata la prima ad avere scoperto quella che sarà una lunga serie di fattori crescita, che in seguito verranno poi individuati. Il famoso capostipite, il fattore di crescita neuronale, studiato ancora oggi nei centri di ricerca sparsi ai quattro angoli del pianeta, si è rilevato sempre più significativo non solo nella comprensione di numerose patologie neurodegenerative, come l’Alzheimer o la SLA, ma anche per malattie che sono al di fuori del sistema nervoso.

Da sinistra: immagine rappresentativa della versione fior di conio e della versione proof  (Crediti fotografici: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato)

Un nuovo tassello nell’arte numismatica
La nuova emissione della Collezione Numismatica 2024, da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha voluto in tal modo rendere omaggio all’unica donna italiana ad avere vinto un Nobel per medicina, con una moneta da due euro a circolazione ordinaria e nella versione da collezione. La data ufficiale per l’emissione scelta è stata il 22 aprile, giorno di nascita della studiosa.

Un gesto davvero significativo da parte dell’Italia quello di decidere di portare avanti la memoria di Rita Levi-Montalcini (1909-2012), non solo con un pezzo per i collezionisti, ma anche con una moneta in libera circolazione nel mercato.

La moneta da collezione è stata coniata nella versione FDC, fior di conio (denominazione che indica il più elevato stato di conservazione della moneta, non facente parte del sistema monetario) e in quella proof (distinguibile per il fondo lucido come uno specchio), con una tiratura per entrambe di 9.722 esemplari. Si aggiunge poi il rotolino, ciascuno da 25 pezzi fior di conio, in 10.000 esemplari. Ed infine, destinate alla circolazione ordinaria, 3 milioni di monete per un valore complessivo di 6 milioni di euro.

 

L’autrice dell’immagine
Silvia Petrassi è l’artista incisore dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che, ispirandosi al ritratto-fotografia di Manuela Fabbri, ha dato vita alla moneta con riprodotta l’immagine della ricercatrice torinese, senatrice a vita nel 2001, in seguito alla nomina dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azelio Ciampi (1920-2016).

Bozzetto preparatorio, screenshot da YouTube 

Vediamo in primo piano (immagini riportate in alto) il ritratto di Rita Levi-Montalcini e sullo sfondo l’immagine del microscopio, tratto da una medaglia disegnata dal fratello Gino Levi-Montalcini (1902-1974), architetto e disegnatore, uno dei primi e tra i più importanti rappresentanti del movimento razionalista italiano. Notiamo che la base su cui poggia il microscopio è a forma di ferro di cavallo, simbolo portafortuna, premonitorio del Nobel.

In alto, la scritta ad arco in stampatello maiuscolo “RITA LEVI-MONTALCINI”; a sinistra, l’acronimo “RI”, Repubblica Italiana; più in basso, la “R”, identificativo della Zecca di Roma; l’anno dell’emissione della moneta (2024); a destra, la sigla dell’autrice Silvia Petrassi e attorno, nel giro, le dodici stelle dell’Unione Europea.

Un’icona intramontabile
 Non è stata solo una grande scienziata per i suoi studi pionieristici nel campo delle neuroscienze, ma anche un esempio di coraggio e determinazione. Rita Levi-Montalcini non smise mai di portare avanti le sue ricerche nemmeno durante la Seconda Guerra Mondiale. Cacciata dall’università in quanto ebrea, in seguito alle leggi razziste emanate da Mussolini,  fu costretta a nascondersi. Non potendo più studiare nell’ateneo costruirà un laboratorio, da lei definito alla «Robinson Crusoe», nella propria camera da letto.

Oltre a essere stata un simbolo della lotta contro la sclerosi multipla, sono stati tanti gli impegni che intraprese nel campo sociale: dalla visita nelle carceri, all’aiuto ai giovani nel trovare la strada più idonea per il proprio futuro, fino alle migliaia di borse di studio donate alle donne africane.

Il progetto della Levi-Montalcini Foundation, screenshot dal sito levimontalcinifoundation.org

Il testamento spirituale di Rita Levi-Montalcini prosegue nelle mani della nipote, l’ingegnere Piera Levi-Montalcini, attraverso la Levi-Montalcini Foundation, da poco istituita.

La Levi-Montalcini Foundation nasce nel 2023 non solo per sviluppare una linea di continuità con l’esperienza della Fondazione Levi-Montalcini, costituita nel 1992 dalle gemelle Rita e Paola in memoria del padre Adamo, e quella dell’Associazione Levi-Montalcini fondata da Piera Levi-Montalcini nel 2002, ma soprattutto per introdurre nuovi e imprescindibili scopi istituzionali legati alla memoria della famiglia Levi-Montalcini”.

Per sostenere il progetto della nuova sede, innovativo ed ecosostenibile, che porta la firma del noto architetto Giancarlo Zema potete trovare maggiori informazioni cliccando sul sito ufficiale della fondazione, dove sono disponibili i recapiti per contattare direttamente i responsabili.