Mentre piovono bombe, si marcia per la pace: tra Gaza e Tel Aviv, dolore senza tregua

Israele
di Anna Balestrieri  

In un’escalation inaspettata, gli Houthi hanno rivendicato un attacco diretto contro l’aeroporto Ben Gurion, mentre Gaza continua a contare le vittime di una guerra che sembra non conoscere tregua. Parallelamente, in Israele, cresce la mobilitazione contro il conflitto con una marcia da Tel Aviv fino al confine con la Striscia, tra richieste di pace e controversie sull’identificazione con le vittime.

Tump in Medio Oriente: la verità dietro le strette di mano del presidente americano con i grandi leader del mondo arabo

Mondo

di David Zebuloni
“L’estrema variabilità con cui cambia opinioni e posizioni dipende esclusivamente da chi è in grado di concludere con lui i migliori affari”. Così Chen Kertcher, vicedirettore del Dipartimento di Medio Oriente e Scienze Politiche dell’Università di Ariel ed esperto di conflitti internazionali, spiega la strategia che sta dietro al viaggio di Trump in Medio Oriente.

Curdi in fuga dalla Siria

Il gioco di scacchi Israele-Siria si muove tra curdi e drusi 

Mondo

di Nina Prenda
Israele in Medio Oriente non ha amici. Al massimo, si potrebbe parlare di vicini di casa che non disturbano. Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti negli ultimi anni stanno sembrando tali, ovvero le élite che governano questi Paesi arabi si stanno dimostrando tali.

Il ruolo d’Israele nel nuovo Medio Oriente. Intervista ad Efraim Inbar

Mondo

di Nathan Greppi
Per capire come si sta evolvendo la situazione in Medio Oriente e provare a formulare delle ipotesi sugli sviluppi a lungo termine, abbiamo parlato con il politologo israeliano Efraim Inbar, docente emerito presso l’Università Bar-Ilan e già presidente del Jerusalem Institute for Strategy and Security (JISS). Lunedì 17 marzo sarà ospite di una conferenza presso la sede del Senato a Roma, organizzata dal Centro Studi Politici e Strategici Machiavelli.

Il futuro della Siria e il ruolo d’Israele. Intervista al giornalista Ghassan Ibrahim

Mondo

di Nathan Greppi
Dopo la caduta del regime siriano di Bashar Al-Assad, si sono aperte molte incognite sugli effetti a lungo termine di questo evento: se l’Iran e la Russia hanno perso un importante alleato, dall’altro lato il nuovo governo guidato da Abu Muhammad Al-Jolani è ritenuto vicino alla Turchia. Come potrebbero cambiare i rapporti con Israele?

Ritorno a Damasco: una delegazione di ebrei in visita ai luoghi dell’antica e gloriosa comunità

Personaggi e Storie

di Sofia Tranchina
I partecipanti hanno camminato tra le rovine di antiche sinagoghe, visitato un’ex scuola ebraica e un cimitero ebraico dove riposano i loro antenati, e passeggiato in città alla ricerca delle proprie memorie. Sarà possibile un ritorno degli ebrei nella Siria di al-Jolani, che promette inclusione, tolleranza e protezione delle minoranze etnico-religiose del Paese?

“Un Nuovo Medio Oriente? Le prospettive d’Israele dopo la caduta di Assad”: una conferenza dell’UAII

Eventi

di Anna Balestrieri
La conferenza si è focalizzata sulle prospettive per Israele dopo la caduta del regime siriano. I relatori – i giornalisti Fiamma Nirenstein e Niram Ferretti – hanno evidenziato che, nonostante l’apparente possibilità di un cambiamento positivo, il rischio è che il vuoto di potere  venga colmato da gruppi jihadisti, anziché da un sistema democratico e stabile. La caduta del regime, lungi dall’essere una vittoria definitiva, pone interrogativi complessi: chi prenderà il controllo?

Trecentocinquanta attacchi aerei in sole 48 ore: cosa sta facendo l’IDF in Siria e perché?

Mondo

di Sofia Tranchina
L’IDF stima di aver annientato tra il 70 e l’80% delle capacità militari del precedente regime, con l’obiettivo dichiarato di impedire che – a seguito del crollo delle infrastrutture statali e della ritirata dell’esercito siriano – armi sofisticate abbandonate cadessero in mani sbagliate: Hezbollah, jihadisti, o altri gruppi ostili ancor più pericolosi dei precedenti proprietari.