Parashà

Parasha

Parashat Nitzavim. Essere ebrei è scegliere la vita

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il giudaismo ci insegna come trovare Dio quaggiù sulla terra non lassù in cielo. Significa impegnarsi con la vita, non rifugiarsi da essa. Cercare non tanto la felicità quanto la gioia: la gioia di stare con gli altri e insieme a loro fare una benedizione sulla vita. Significa correre il rischio dell’amore, dell’impegno, della lealtà. Significa vivere per qualcosa di più grande della ricerca del piacere o del successo. Significa osare molto.

Quadro di tre chassidici che ballano

Parashat Ki Tavò. L’ebraismo è un inno alla gioia

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Gli ebrei hanno conosciuto la sofferenza, l’isolamento, le difficoltà e il rifiuto, ma non hanno mai mancato di avere il coraggio religioso di gioire. Un popolo che può conoscere l’insicurezza e provare ancora gioia è un popolo che non può mai essere sconfitto, perché il suo spirito non può mai essere infranto né la sua speranza distrutta.

Elia nel deserto, Daniele da Volterra

Parashat Pinechàs. Guida e compassione: i due imperativi per il leader religioso

Appunti di Parashà a cura di Lida Calò
Un profeta ascolta non un imperativo ma due: guida e compassione, amore per la verità e una solida solidarietà con coloro per i quali quella verità è stata eclissata. Conservare la tradizione e allo stesso tempo difendere coloro che altri condannano è il compito difficile e necessario della leadership religiosa in un’epoca non religiosa.

Gustav Jaeger, Bilam e l'angelo (1836)

Parashat Balak. Non è destino del popolo ebraico essere odiato

Appunti di parashà a cura di Lidia Calò
La forza di Israele non risiede nel nazionalismo, ma nella costruzione di una società basata sulla giustizia e sulla dignità umana. La battaglia contro l’antisemitismo può essere vinta, ma non lo sarà se gli ebrei credono che siamo destinati a restare soli. Questa è la maledizione di Bilam, non la benedizione di Dio.

tzitzit

Parashat Shelach Lechà. Gli Tzitzit, un richiamo di moralità

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Nel caso del giudaismo lo scopo dei segni esteriori – tzitzit, mezuzah e tefillin – è assemblare richiami, sui nostri vestiti, sulle nostre case, le nostre braccia e la nostra testa, per ricordarci che certe cose sono sbagliate, e che anche se nessun altro essere umano ci vede, Dio ci vede e ci chiamerà a renderne conto.