di Anna Balestrieri
“Non metteremo a rischio la sicurezza della nostra comunità né permetteremo un’ulteriore escalation”. È con una nota ufficiale pubblicata nella notte di martedì 30 aprile che la Columbia University ha dichiarato di “non aver avuto altra scelta” se non quella di far intervenire la polizia
Gaza
La storia dell’ostaggio di Hamas a Gaza diventato monaco buddhista
di Redazione
Rapito insieme ad altri lavoratori agricoli sequestrati nei kibbutz intorno alla Striscia, Natthaporn ha vissuto giorni di terrore, implorando Buddha ogni giorno per la sua salvezza. In quelle ore oscure ha fatto una promessa a sé stesso: se avesse visto l’alba di un nuovo giorno sarebbe diventato monaco buddhista.
La Casa Bianca e 17 paesi reclamano il rilascio immediato degli ostaggi da parte di Hamas
di David Fiorentini
I leader di Argentina, Austria, Brasile, Bulgaria, Canada, Colombia, Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Thailandia e Regno Unito si sono uniti al presidente Biden in questa dichiarazione. Tutti i Paesi hanno ostaggi a Gaza dopo il 7 ottobre.
“Noi, gente di Gaza, ostaggi di Hamas”. Parla un giornalista della striscia
di Anna Balestrieri
In un’intervista con Ynet da Rafah Sami Obeid ha dichiarato che “è stufo che Hamas decida la mia vita. A Hamas non importa né degli ostaggi israeliani né dei residenti di Gaza”. E crede che la migliore speranza degli abitanti di Gaza risieda nell’annessione a Israele, formando un unico paese per ebrei e palestinesi.
Altre voci da Israele: un approfondimento del momento storico
di Associazione Italia-Israele di Milano
Altre voci da Israele: un approfondimento del momento storico che Israele sta attraversando. Domenica 14 aprile 2024 su zoom parlano Daniel Epstein e
Michael Ascoli.
A quasi sei mesi dal rapimento di Hamas, le famiglie degli ostaggi non si arrendono
Da schiava domestica a prigioniera nei sotterranei: le poche notizie su Liri Elbag, ostaggio a Gaza
di Sofia Tranchina
Della ragazza, la più giovane ostaggio ancora a Gaza, è stato prima identificato il Dna nella casa di una famiglia palestinese, dove era trattata come serva. L’ultima notizia è di 112 giorni fa: è stata portata 40 metri sottoterra, dove vive in condizioni terribili. Disperata la famiglia che chiede al governo di fare di tutto per liberare gli ostaggi.
I terroristi di Hamas ammettono: ospedale Al-Shifa usato come base terroristica
di Nathan Greppi
Negli interrogatori, alcuni terroristi ammettono che i rifugi del movimento sono ospedali, scuole e altri luoghi di questo tipo, dove i terroristi vivono anche per mesi – negli ospedali si travestono anche da infermiere – e stipano le armi ovunque, anche nei reparti maternità.
Con la risoluzione dell’Onu (e il tradimento degli Usa) prosegue la delegittimazione di Israele
di Paolo Salom
Questa risoluzione, mal scritta (è stata proposta da Cina e Russia: vi rendete conto?) è la patente che gli odiatori di Israele attendevano per completare l’opera di demolizione dell’unico Stato ebraico al mondo. L’America, in vista di elezioni presidenziali hanno preferito sacrificare la pedina a loro giudizio meno indispensabile nei pesi e contrappesi di un mondo sempre più instabile.
Gli ebrei americani: generazioni a confronto. Il sionismo, Israele, la giustizia. Le “ragioni” di un divorzio annunciato?
di Redazione
Per la prima volta nella storia, gli Stati Uniti si sono astenuti in una votazione contro Israele al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Lo hanno fatto sulla Risoluzione che chiede il cessate il fuoco a Gaza, in sottordine la liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, mentre non si fa menzione alcuna del pogrom del 7 ottobre.
La potenza della preghiera: recitazione mondiale dello Shema per gli ostaggi di Gaza
di Redazione
Una folla di israeliani si è riunita giovedì 21 marzo, al Muro Occidentale di Gerusalemme per recitare la preghiera dello Shema Yisrael. La recitazione si è propagata in tutto il mondo, con migliaia di persone unite in preghiera per i soldati e gli ostaggi, nella più grande recitazione della preghiera dello Shema nella storia del popolo ebraico.
Dopo la tragedia del 7 ottobre, la forza di raccontare e sperare: l’incontro con Sapir e Yelena, due ex-ostaggi a Gaza
di Ilaria Myr
Sono tutte emozioni molto intense quelle che hanno ascoltato e provato i tanti partecipanti durante la testimonianza delle due donne israeliane prese in ostaggio a Gaza il 7 ottobre dal Kibbutz Nir Oz e liberate dopo quasi due mesi. L’incontro, martedì 19 marzo nella Scuola ebraica di Milano, si è svolto in un’atmosfera di rispetto e silenzio per non urtare la sensibilità delle due donne, intervenute il giorno prima al gala di Beteavon e ricevute il girono stesso dal sindaco Sala.