di Pietro Baragiola
Il film, candidato israeliano all’Oscar per Miglior Film Internazionale, ha vinto il premio di Miglior Film al Tribeca Film Festival 2024, in un periodo in cui le città americane erano continuamente teatro di proteste anti-israeliane e manifestazioni pro-palestinesi.
cinema
‘Leggere Lolita a Teheran’: il capolavoro di Azar Nafisi arriva al cinema il 21 novembre con la regia dell’israeliano Eran Riklis
di Nathan Greppi
Il film, che al Festival del Cinema ha vinto il Premio del Pubblico FS e il Premio Speciale della Giuria per l’intero cast femminile, racconta come l’autrice ha vissuto gli sconvolgimenti portati nel suo paese dalla Rivoluzione islamica di Khomeini del 1979.
L’agente hollywoodiano Brandt Joel si scusa per i suoi commenti, dopo il ritrovamento dei 6 ostaggi israeliani uccisi da Hamas
di Pietro Baragiola
Joel lavora per la William Morris Endeavor (WME), una delle principali agenzie di talenti di Hollywood, e conta tra i suoi clienti alcune delle più grandi star dell’industria dell’intrattenimento: Justin Timberlake, Jason Momoa, Matthew McConaughey, Kevin Hart. Tuttavia molte celebrità stanno rivalutando se sia il caso di continuare o meno la collaborazione con Joel.
Emmy 2024: il cantautore Benj Pasek raggiunge lo status di EGOT. È l’ottavo artista ebreo ad aggiudicarsi il titolo
di Pietro Baragiola
Domenica 8 settembre con la vittoria ai Creative Arts Emmy Awards 2024, il cantautore Benj Pasek è diventato l’ottavo artista ebreo a raggiungere lo status di EGOT, la categoria d’élite del mondo dello spettacolo riservata a chi, nel corso della propria carriera, è riuscito a vincere un Emmy, un Grammy, un Oscar e un Tony award.
GECE 2024. Rivoluzione e istituzione: la famiglia ebraica e il cinema
di Esterina Dana
Woody Allen è il primo regista a portare la famiglia ebraica al cinema, come ha spiegato Roberto Zadik nel suo intervento. Mentre Niram Ferretti ha dialogato con il regista attore e produttore Luca Barbareschi, interprete e produttore del film The Penitent (2023), esempio di gogna mediatica e accanimento del sistema giudiziario.
Arriva nelle sale italiane “Freud’s Last Session”, con protagonista Sir Anthony Hopkins
di Pietro Baragiola
Scritto e diretto dal regista americano Matthew Brown, Freud’s Last Session è un film del 2023 che racconta un immaginario dibattito tra Sigmund Freud e lo scrittore britannico C.S. Lewis alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale.
La fucina di Weimar, evento di Kesher sul contributo ebraico al cinema espressionista tedesco prima dell’abisso del nazismo
Cinema e raffigurazione degli ebrei: una serata al Bené Berith
Muore il produttore cinematografico Albert Ruddy, vincitore del premio Oscar per “Il Padrino” e “Million Dollar Baby”
di Pietro Baragiola
Nei suoi numerosi anni di carriera Ruddy si era affermato sia nell’industria televisiva che in quella cinematografica, producendo oltre 30 film e lavorando fianco a fianco con leggende come Francis Ford Coppola, Al Pacino e Clint Eastwood.
I semi dell’odio: dall’11 giugno a Milano una rassegna cinematografica per ragionare sulle radici socio-antropologiche della violenza
di Redazione
Memoriale della Shoah di Milano, Università IULM e Anteo propongono un breve percorso composto da quattro pellicole, dalla più “vecchia” La furia alla più recente Civil War, ciascuna accompagnata da un ospite d’eccezione – Antonio Scurati, Gianni Canova, Paolo Mereghetti, Benedetta Tobagi. Ǫuattro appuntamenti per ricostruire insieme cosa ci spinge ad odiare, come estirpare i semi dell’odio.
“Hollywoodland”: apre a Los Angeles la mostra dedicata agli ebrei fondatori dello studio system hollywoodiano
di Pietro Baragiola
Intitolata “Hollywoodland: Jewish Founders and the making of a Movie Capital”, la mostra ha ufficialmente aperto i battenti il 19 maggio 2024 e, nei suoi primi 10 giorni, ha riscosso già un notevole successo dal pubblico, offrendo l’occasione di esplorare la storia delle principali mayors e dei loro fondatori.
Ken Loach e Mike Leigh si dimettono dal Phoenix Cinema di Londra perché proietta il documentario Supernova
di Redazione
La causa di tale scelta, in segno di protesta, sarebbe da attribuire ai legami della rassegna cinematografica israeliana Seret International con il ministero della cultura israeliano. «Le mie dimissioni da sostenitore del Phoenix dimostrano cosa penso della loro decisione. È semplicemente inaccettabile», ha dichiarato Loach al Guardian.