di Pietro Baragiola
Venerdì 7 febbraio i Critics’ Choice Awards 2025 hanno premiato il talento ebraico assegnando il titolo di “Miglior Attore” a due artisti ebrei che interpretano personaggi ebrei e che, pur non essendo imparentati, condividono lo stesso cognome: Adam Brody e Adrien Brody.
Due vincitori in due media diversi: Adam, infatti, si è aggiudicato il premio come Miglior Attore in una Serie Commedia per il ruolo del rabbino Noah Roklov in Nobody Wants This, mentre Adrien ha portato a casa la statuetta di Miglior Attore in un Film Drammatico per l’interpretazione di Laszlo Toth, l’architetto sopravvissuto alla Shoah e protagonista di The Brutalist.
La cerimonia di premiazione si è tenuta all’interno del Barker Hangar di Santa Monica, California, e ha permesso ai due attori di rendere omaggio non solo alla propria storia ebraica ma anche alle vittime degli incendi che si sono abbattuti in queste settimane sulla comunità di Los Angeles.
Adam Brody e il rabbino Noah
Prodotto da Netflix, sulla cui piattaforma è stato rilasciato lo scorso settembre, Nobody Wants This è diventato sin da subito un successo immediato, attirando telespettatori di tutte le fasce demografiche.
Negli ultimi mesi Adam Brody ha avuto modo di riflettere su quanto sia stato entusiasmante interpretare un rabbino anticonvenzionale come Noah e vivere il viaggio romantico che il suo personaggio affronta insieme ad una conduttrice agnostica.
“A questo punto della mia carriera sono più selettivo nei ruoli che accetto e sono rimasto subito colpito dall’approccio insolito con cui la serie intendeva affrontare la religione, rendendo Noah un rabbino moderno di Los Angeles, disinvolto e per nulla predicatorio” ha raccontato Brody nella sua intervista rilasciata ad ottobre a The Hollywood Reporter. “Ho pensato che fosse un ruolo divertente, comodo e familiare ma il fatto che fosse un rabbino significava che c’era anche un altro lato interessante della medaglia ed ho dovuto studiare parecchio per poterlo interpretare al meglio.”
Nonostante sia di origini ebraiche, infatti, l’ex star di OC ha ammesso di non aver mai praticato molto durante la sua vita, confermando ad Entertainment Weekly di aver fatto il bar mitzvah ma che quella è stata l’ultima volta che è entrato in una sinagoga.
“La mia preparazione ha incluso un’indagine approfondita sulla storia della Shoah, su Israele e sul suo rapporto con la Palestina, fino a risalire alle origini del popolo ebraico” ha raccontato l’attore.
La cerimonia di venerdì ha segnato un grande punto di svolta nella carriera di Adam che è riuscito a sbaragliare gli altri illustri candidati della categoria Serie Commedia tra cui Brian Jordan Alvarez (English Teacher), David Alan Grier (St. Denis Medical), Kayvan Novak (What We Do in the Shadows), Steve Martin e Martin Short (Only Murders in The Building).
“Dedico questo premio alla mia cara, cara, cara moglie Leighton” ha affermato l’attore, commosso durante il suo discorso di accettazione. “Grazie per aver condiviso questa vita e questo viaggio con me. Grazie per la nostra famiglia. Ti amo con tutto il mio cuore.”
Brody e la moglie hanno perso la propria casa nell’incendio di Palisades il mese scorso e il loro bacio alla fine della cerimonia è diventato virale sui social come un emblema della vita dopo la tragedia che ha colpito Los Angeles.
Adam ha dedicato anche un ringraziamento speciale alla sua co-star Kristen Bell e alla creatrice dello show Erin Foster, ribadendo il proprio entusiasmo per l’imminente seconda stagione della serie Netflix.
“Non vedo l’ora di tornare a girare con voi tra qualche settimana” ha aggiunto l’attore, rivolgendosi poi a Kristen. “Grazie per il tuo talento. Grazie per la tua gentilezza e per la tua fiducia. Questo è un regalo di Hanukkah per te.”
Adrien Brody e Laszlo Toth
Il personaggio immaginario dell’ebreo ungherese Laszlo Toth, un sopravvissuto alla Shoah che si ricostruisce un nuovo inizio come architetto nell’America del secondo dopoguerra, sta facendo parlare di sé in ogni festival del cinema hollywoodiano.
Secondo la critica, Adrien Brody è risultato perfetto per il ruolo non solo per le sue origini ebraico-ungheresi ma anche per aver già vinto un premio Oscar nel 2002 per la sua emozionante interpretazione del pianista ebreo Wladyslaw Szpilman, in fuga dai nazisti nel film Il Pianista.
“È difficile essere uno straniero, anche se cerchiamo di assimilarci e di inserirci nella società” ha spiegato Brody nella sua intervista al programma radiofonico Fresh Air. “Questo dilemma fa parte del viaggio di Laszlo ed io ho avuto modo di onorare questa sua lotta.”
Salito sul palco per ritirare il Critics Choice Award di Miglior Attore per un Film Drammatico, Adrien ha ringraziato la fidanzata Georgina Chapman, con cui esce dal 2020, i suoi genitori e i primi soccorritori di Los Angeles.
“Faccio questo lavoro da quando avevo 12 anni e so molto chiaramente che questi momenti sono pochi nella vita di un attore. Non lo do per scontato”, ha dichiarato Brody. “Voglio gridare alla mia troupe e al mio fantastico cast per tutto il loro incredibile contributo, alla mia squadra per avermi sostenuto e guidato, alla A24 per aver creduto in questo film e, naturalmente, alla mia bellissima ragazza Georgina e ai miei genitori: grazie. Non sarei qui senza di voi. Dio benedica tutti, vi amo. Grazie”.
- Leggi anche: “The Brutalist”, “A Real Pain” e “A Complete Unknown”: i protagonist ebrei degli Oscar 2025
- Leggi anche: Grammy Awards 2025: i vincitori ebrei e il sostegno alla città di Los Angeles