di Fiona Diwan
La questione ebraica e la rinascita di una spiritualità autentica. Theodor Herzl e Achad Haam, le due anime del sionismo, e il conflitto personale tra Martin Buber e Herzl, giudicato da Buber come un mero politico senza nessuna vera cultura ebraica. L’amore per Achad Haam e la vicinanza con la sua visione, Haam considerato il suo vero maestro, “pensatore entrato nella storia di Israele come la coscienza del sionismo”, scrive Buber.
Libri
Un intellettuale colto e raffinato: questo è Isaac B. Singer che qui ci regala una prospettiva originale sulla cultura ebraica
di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] È impossibile non amare Isaac Bashevis Singer, le sue storie meravigliose ma assolutamente prive di retorica dal mondo degli Shtetl polacchi, la sua scrittura limpida e concreta, i suoi personaggi bizzarri e perfettamente credibili, la narrazione di un’umanità piena di fede e di miseria.
Insieme e divisi in Brzezany: un ritratto nuovo delle terre devastate dalla Shoah
di Anna Balestrieri
Redlich ha condotto interviste a testimoni di quel tempo ebrei, polacchi ed ucraini a Brzezany e vari Paesi ricostruendo storie, vissuti, prospettive differenti e raramente condivise. Con l’annientamento degli ebrei, l’espulsione a occidente dei polacchi verso le terre tolte alla Germania, la guerra dei sovietici ai nazionalisti ucraini, ha avuto fine la Brzezany multietnica.
Camminare sulla linea d’ombra
di Fiona Diwan
Israele (e gli ebrei) nel reportage di Bruno Dardani. Il deserto rosso e il blu del mare, Eilat, il Sinai e il Negev, la piana di Megiddo e la Galilea… “è una strana sensazione che avvertirò più di una volta visitando Israele, quella di camminare sulla linea di confine tra luce e buio”
Amato e odiato, quel ghetto interiore pieno di nostalgie
di Fiona Diwan
C’era voluto davvero molto tempo, dei secoli, perché le voci ebraiche potessero esprimersi al di fuori dal ghetto e affacciarsi al mondo esterno: contrariamente a Shadal, per Saba sarà possibile far parte di una letteratura ebraica.
Tutta la commedia (e la tragedia) umana alla corte di Rabbi Pinkos
di Fiona Diwan
Un gioiello della letteratura yiddish. “Soltanto i sognatori che sognano a occhi aperti evocano le ombre del passato e intrecciano con i fili mai dipanati nuove trame”; così scrive Isaac Bashevis Singer. Oggi, nell’edizione Adelphi, Alla Corte di mio padre fa rivivere un mondo perduto
Quando l’Università ebraica di Gerusalemme ispirò a Batya Gur un thriller mozzafiato…
di Cyril Aslanov
[Ebraica. Letteratura come vita] L’università ebraica di Gerusalemme, specialmente nella sua sede storica del Monte Scopus, da dove si contempla uno dei più bei paesaggi del mondo è uno di quei luoghi dove “soffia lo spirito”, come diceva Maurice Barrès all’inizio del suo romanzo La colline inspirée.
La tradizione ermeneutica ebraica e la sua ricchezza: un dialogo (a distanza) tra Erri De Luca e Marc-Alain Ouaknin
di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] Al centro della vita e dell’identità ebraica c’è la Torà, il libro che da millenni leggiamo e commentiamo instancabilmente, traendone lezioni per la nostra esistenza e pensieri che ci definiscono. Ma questo rapporto è stato sempre oggetto di polemica da parte di altre culture
Menachem Begin e il J’Accuse contro il regime totalitario sovietico
di Esterina Dana
Il libro fu pubblicato nel 1953, tre anni prima delle rivelazioni di Krusciov al XX Congresso del PCUS sui crimini di Stalin. È la testimonianza dell’ “inquisizione ideologica” cui venne sottoposto, nonché della realtà dei gulag sovietici, che materializza le distopie immaginate da George Orwell in 1984. Ora esce con Giuntina.
Il sottile confine tra democrazia e totalitarismo
di Nathan Greppi
Il volume, uscito nel 1967 in italiano e ristampato da poco, sostiene che c’è una distinzione tra la democrazia liberale, che garantisce ai cittadini la libertà di esprimere il proprio potenziale e scegliere che stile di vita condurre, e quella totalitaria, che attribuisce al potere costituito il compito di salvare l’umanità, un obiettivo al quale tutti sarebbero obbligati a puntare.
Shoah: i contorni dell’inguardabile
di Gigliola Foschi
“Qui ci sono i mirtilli”, si trova scritto dietro a una fotografia che testimonia il piacere di gustarsi in allegra compagnia questi piccoli frutti selvatici. Un’elegante signora in pelliccia, accompagnata dal marito, è fotografata sorridente mentre offre da mangiare a teneri cerbiatti. Che spensierate scenette agresti! Peccato che tali momenti di riposo e intrattenimento abbiano un lato nascosto terribile, mostruoso.
I giovani, il futuro e la memoria. Presentato al Teatro Franco Parenti il libro di Ariela Piattelli
di Nathan Greppi
Il libro “vuole fotografare questo momento della storia, in cui i nativi digitali, che sono gli ultimi ad aver ascoltato la testimonianza diretta dei sopravvissuti, devono affrontare una sfida esistenziale della memoria”, ha spiegato l’autrice durante l’evento a Milano il 20 febbraio.