Attualità e news

“Il 7 ottobre ha aperto un vaso di Pandora da cui è uscito il peggio dell’antisemitismo”

Mondo, News

di Walker Meghnagi, presidente della Comunità Ebraica di Milano
Stiamo assistendo alla nascita di un secondo negazionismo, affiancatosi a quello degli orrori nazisti, esteso anche alla negazione che il 7/10 si sia mai verificato. Ormai siamo arrivati alla caccia e al linciaggio dell’ebreo come si sta verificando nei campus universitari e nelle strade americane e di molti paesi europei.

Gamer cacciato da un torneo perché ebreo e sionista

Personaggi e Storie

di Nathan Greppi
Felix Hasson, ventenne ebreo newyorkese, doveva partecipare al torneo intitolato Luminosity Makes BIG Moves 2024 che si terrà al New York dal 5 al 7 gennaio. Ma la sua registrazione è stata annullata senza fornirgli alcun preavviso né una spiegazione sul perché. Ma per scoprirlo è bastato andare su X/Twitter.

 

«Memoria? Israele e Diaspora sono, oggi più che mai, una cosa sola»

Israele

di David Zebuloni
Un algoritmo ha calcolato che compare un contenuto antisemita ogni 80 secondi sul web. Siamo di nuovo davanti alla negazione del diritto a esistere? Sì. “Il parallelismo con la Shoah è comprensibile, ma sbagliato. Non ci sarà più un’altra Shoah. Per fortuna ora abbiamo uno Stato e un esercito”. Parla Dina Porat, la grande storica dello Yad Vashem.

Bob Dylan

Profezia e commenti sul “Bullo del quartiere” di Bob Dylan

Personaggi e Storie

di Emanuele Calò
Mauro Suttora scrive per Huffington Post del 31 dicembre 2023, un articolo il cui titolo è “Per Bob Dylan, Israele è il “bullo del quartiere”, e il catenaccio recita: Il premio Nobel compone la canzone ‘Neighborhhood Bully’ (nda: avanza un’acca) dopo l’invasione israeliana del Libano e l’occupazione di Beirut, durante la quale avviene la strage di Sabra e Chatila. Anche allora, come oggi, Israele è criticato dal mondo intero per i suoi metodi violenti e sbrigativi”.

130 ostaggi ancora a Gaza: la protesta delle famiglie

Israele

dalla nostra inviata Sofia Tranchina
I genitori degli ostaggi, i fratelli, gli amanti, gli amici, i figli, i nipoti e chiunque percepisca l’urgenza della causa, si radunano sabato 30 gennaio davanti alla base militare di Tel Aviv con una sola richiesta per il governo Netanyahu e il Gabinetto di Guerra: che la liberazione degli ostaggi sia una priorità assoluta.

A Cesarea 1000 musicisti chiedono di riportare gli ostaggi a casa

Personaggi e Storie

di Redazione
Il risultato è “Homeland Concert”, con un medley di testi tratti dalla canzone classica di Ehud Manor, “HaBaita” (“A casa”) e parte dell’ “Hatikva”, l’inno nazionale israeliano, composto da Yair Klinger e fuso in un’unica opera arrangiata da Eran Mitelman, con l’orchestra arrangiamento di Ron Klein e diretto da Shilo Gallay e Danny Casson.