Gamer cacciato da un torneo perché ebreo e sionista

di Nathan Greppi
Domenica 31 dicembre, l’organizzazione no-profit americana CAM (Combat Antisemitism Movement) ha denunciato gli organizzatori di un torneo ufficiale dei videogiochi picchiaduro Super Smash Bros per aver rimosso un partecipante ebreo, “reo” di aver espresso posizioni filoisraeliane sui social.

Come riporta Arutz Sheva, i fatti si sono svolti in questo modo: Felix Hasson (nella foto), ventenne ebreo newyorkese, doveva partecipare al torneo intitolato Luminosity Makes BIG Moves 2024 (noto anche con la sigla LMBM), che si terrà al New York dal 5 al 7 gennaio, con lo pseudonimo T_pot. Ma come ha raccontato al CAM, la sua registrazione è stata annullata giovedì, senza fornirgli alcun preavviso né una spiegazione sul perché. Ma per scoprirlo è bastato andare su X/Twitter.

Un utente firmatosi come Junglist Soldier mostrava dei vecchi tweet di Hasson che rimarcavano la sua vicinanza a Israele, e chiedeva “perché questo viscido razzista sionista è stato ammesso all’evento”. Al che un organizzatore, con lo pseudonimo Aerodusk, ha risposto: “Sono stato dietro all’evento tutto il giorno, appena ho visto questo è stato rimosso”.

Hasson, che studia all’università dopo aver partecipato ad un programma di studio di un anno in Israele, ha raccontato che in seguito è stato espulso anche da altri tornei settimanali, che si tengono a New York e a Houston. L’organizzatore del torneo Game Guys Entenrtainment di Houston, Jordan Lewis, gli ha inviato un messaggio in cui gli scriveva: “Sebbene essere un sionista non indica che tu sia una cattiva persona, e le tue opinioni e come le esprimi sono affari tuoi, ho deciso che a volte ciò debba avere delle conseguenze”.

Un messaggio simile gli è arrivato da Bugs, come si è firmato uno degli organizzatori del torneo Waypoint Cafe di New York: “Lo staff di Waypoint ha visto i tuoi tweet e altre dichiarazioni che ci sono state fornite. In una riunione, i piani alti hanno concordato all’unanimità che quel tipo di atteggiamento non è il benvenuto nella nostra sede”.

Parlando con il CAM, Hasson ha spiegato: “Tutti nella comunità di Smash sanno che sono ebreo, non lo tengo segreto. Sono molto orgoglioso della mia identità, e la mostro apertamente. Sono anche molto aperto nel mio sostegno a Israele. Ci ho vissuto, ne sostengo il diritto all’esistenza e tutto ciò che rappresenta in quanto baluardo della democrazia in Medio Oriente. E venire espulso per quelli che ritengo fossero tweet innocui, e venire diffamato online come ‘viscido razzista sionista’ e ‘amante del genocidio’ non mi fa stare bene, per usare un eufemismo”.

“Chiunque mi abbia mai incontrato ad un torneo o con cui abbia anche solo chiacchierato un po’ online, sa che non farei mai del male a nessuno”, ha aggiunto. “E fa molto male vedere gente saltare a certe conclusioni e subito bannarmi”.

Per Hasson partecipare ai tornei non è solo un divertimento, ma anche e soprattutto un’attività che rende soldi, e quindi teme che queste espulsioni pregiudichino la sua carriera professionale come gamer. “Guadagno bene di volta in volta a questi eventi, ed è qualcosa che vorrei continuare a fare”, ha detto. “Gareggio a queste competizioni da tre anni, in cui ho visto il mio livello crescere, e voglio vedere fin dove può ancora farlo”.

Sacha Roytman Dratwa, presidente del CAM, ha dichiarato che “nessun ebreo, né chiunque altro, dovrebbe essere discriminato per il suo essere sionista o perché sostiene Israele. Chiediamo che Felix venga immediatamente reintegrato in tutti i tornei dai quali è stato bandito”.