Eurovision 2024: Eden Golan vola in finale con il suo “Hurricane” nonostante le proteste anti-israeliane

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di Pietro Baragiola
Giovedì 9 maggio, la cantante israeliana Eden Golan ha conquistato il secondo posto in classifica alle semifinali dell’Eurovision Song Contest 2024, la più grande competizione musicale europea che in questi giorni si sta tenendo a Malmö, in Svezia.

La canzone di Eden, intitolata Hurricane, ha ottenuto grandi consensi in Italia dove i risultati, accidentalmente trapelati dall’emittente televisiva RAI, le hanno conferito il 39% dei voti del Paese.

Golan ha ottenuto così l’accesso alla finale del celebre contest musicale nonostante le numerose proteste anti-israeliane degli ultimi mesi che hanno provato ripetutamente a boicottare la partecipazione di Israele.

“Sono sopraffatta dalle emozioni. È davvero un onore essere su questo palco, esibirmi, far sentire la nostra voce e arrivare in finale” ha affermato Eden, commossa e orgogliosa durante la conferenza stampa riservata ai finalisti della 68° edizione dell’Eurovision.

 

Boicottaggi anti-israeliani alla semifinale

Nel pomeriggio di giovedì, a poche ore dalla semifinale, le strade del centro di Malmö sono state luogo di una grande manifestazione anti-israeliana formata da circa 1200 partecipanti che hanno invocato la rimozione della delegazione israeliana dall’Eurovision 2024, accusando Israele per aver commesso crimini di guerra a Gaza.  Secondo quando riferito dai media locali almeno nove persone sono state arrestate durante questa protesta e la polizia è stata costretta ad usare lo spray al peperoncino per disperdere la folla.

I boicottaggi sono continuati anche durante la sera dell’evento con l’emittente belga VRT che ha interrotto la trasmissione del contest per proiettare un messaggio anti-israeliano: “condanniamo le violazioni dei diritti umani da parte dello Stato di Israele e lo accusiamo di distruggere la libertà di stampa”. Il messaggio era intervallato dagli hashtag #CeaseFireNow e #StopGenocideNow.

Le proteste anti-israeliane hanno trovato terreno fertile anche all’interno dell’arena del concorso: un reporter del notiziario israeliano Ynet ha pubblicato online un video di un uomo con in mano una bandiera palestinese mentre veniva scortato fuori dallo stadio dagli agenti di sicurezza. Il regolamento dell’Eurovision infatti vieta all’interno dell’arena la presenza delle bandiere dei Paesi non partecipanti.

Anche sul palco diversi artisti hanno dimostrato il proprio risentimento contro la causa israeliana a cominciare dal cantante svedese Eric Saade che ha aperto la prima semifinale indossando una kefiah intorno al polso come segno di protesta. Gli artisti irlandesi Bambie Thug che hanno dichiarato, insieme al musicista australiano Fred Leone, di aver dovuto rimuovere le scritte pro-palestinesi che avevano sul viso e sul corpo su ordine dei giudici dell’EBU (European Broadcasting Union), la società organizzatrice della competizione.

“I simboli politici sono vietati dal concorso” ha affermato il produttore esecutivo Ebba Adielsson dell’EBU a The Times of Israel. “Abbiamo pianificato ogni tipo di scenario, preparando la città ad affrontare manifestazioni sia dentro che fuori dall’arena.”

Tutti i luoghi dell’Eurovision sono oggi pesantemente sorvegliati da centinaia di agenti della polizia locale. Un convoglio speciale di auto accompagnato da una scorta di elicotteri è stato specificatamente assegnato alla delegazione israeliana e alla sua cantante in gara: Eden Golan.

 

L’esibizione di Eden Golan

“Prometti che mi stringerai, mi sto ancora riprendendo da questo uragano.” Sono queste alcune delle parole tradotte di Hurricane il brano cantato da Eden Golan.

La canzone vuole rendere omaggio all’”uragano di tragedie” che si è abbattuto sugli israeliani dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, evitando però di fare riferimenti diretti agli avvenimenti. Le sue due precedenti proposte di titolo (October Rain e Dance Forever) sono state infatti rifiutate dalla giuria perché considerate “eccessivamente politicizzate”.

“Abbiamo cambiato il titolo e il testo ma rimane comunque un brano potente e commovente che tratta sia di una persona che di una nazione dal cuore spezzato” ha affermato Yoav Tzafir, direttore e responsabile della delegazione israeliana.

Durante l’esibizione di Eden di giovedì sera si sono sentiti fischi provenire da diverse parti dell’arena ma l’EBU ha risolto il problema grazie ad una tecnologia atta ad evitare che questi suoni vengano trasmessi in diretta.

Secondo l’emittente pubblica israeliana Kan, e come rivela il video qui sotto, Eden si è esercitata più volte a cantare mentre veniva fischiata in modo da prepararsi all’esibizione e ad eventuali interruzioni. “Grazie mille!” ha esclamato con umiltà e gentilezza la cantante dopo aver completato il suo brano, riscuotendo un ottimo riscontro dal pubblico a casa.

Nonostante il regolamento dell’EBU imponga che i voti ottenuti nelle semifinali vengano mostrati solo al termine dell’edizione, l’emittente televisiva italiana Rai ha accidentalmente annunciato in diretta i risultati del televoto del suo Paese, rivelando a milioni di spettatori che Israele ha raggiunto il primo posto della serata con un sorprendente 39% di consensi davanti alla seconda classificata, l’Olanda, con solo il 7%.

Di seguito riportiamo i dati del televoto italiano annunciati dall’emittente RAI anche sul canale social ufficiale EurovisionRai:

Malta: 2,19%

Albania: 6,68%.

Grecia: 5,29%.

Svizzera: 6,03%.

Repubblica Ceca: 2,48%.

Austria: 2,84%.

Danimarca: 2,93%.

Armenia: 5,83%.

Lettonia: 2,91%.

San Marino: 3,54%

Georgia: 6,64%.

Belgio: 1,68%.

Estonia: 2,8%

Israele: 39.31%

Norvegia: 1.55%

Paesi Bassi: 7.32%

 

Il gran finale dell’Eurovision 2024 che vedrà la partecipazione di 26 Paesi in gara si terrà sabato 11 maggio alle 21.00 ora svedese (le 22.00 israeliane) e i quotisti hanno previsto che Israele si classificherà tra i primi 10 se non addirittura sul podio.

Si prevede che lo spettacolo sarà accompagnato da un’altra grande protesta anti-israeliana nella città di Malmö.