Eden Golan (Foto: Keshet. Shai Franco)

Eurovision, Israele ammessa con la nuova “Hurricane”

di Roberto Zadik
Escluso per ben due volte dall‘Eurovision 2024 a causa del testo considerato “eccessivamente politicizzato”, Israele ora torna in gara con la nuova canzone Hurricane (Uragano) che verrà eseguita dalla brava cantante ventunenne di origini russe Eden Golan durante la prestigiosa manifestazione che quest’anno si terrà  dal 7 all’11 maggio  in Svezia, a Malmo.
Il brano è stato ammesso nella competizione da domenica 10 marzo solamente in seguito alla totale riscrittura del testo.

Bocciato sia la prima volta con il testo October rain (Pioggia d’ottobre) che aveva suscitato un vespaio a causa degli eccessivi riferimenti politici al massacro del 7 ottobre e al pesantissimo bilancio di milleduecento morti e duecentoquaranta ostaggi, il brano è stato nuovamente scartato in seguito alla seconda revisione delle parole e il nuovo titolo Dance forever.

Ma cos’è cambiato rispetto alla versione originale? Trasformata in una canzone d’amore, nel nuovo testo frasi forti come “la vita non è un gioco per vigliacchi” sono state sostituite da frasi sentimentali come “prometti che mi stringerai ancora, mi sto ancora riprendendo da questo uragano” e proprio il cambio di atmosfere e significati sembra aver addolcito gli animi.

Precedentemente nel mezzo di questa guerra a Gaza fra Israele e Hamas, svariati paesi, soprattutto le aree scandinave, dalla Danimarca, alla Finlandia, dalla stessa Svezia all’ Islanda avevano invocato all’unanimità il boicottaggio di Israele, ma ora gli organizzatori della manifestazione dopo “un attento scrutinio” della nuova canzone hanno votato a favore della sua partecipazione.

Un iter decisamente macchinoso per una semplice canzone che rende l’idea della complessità dell’attuale situazione di Israele e del mondo ebraico in ambito internazionale. L’articolo di Stern puntualizza l’importanza di questa vittoria e della partecipazione di Israele, fortemente voluta perfino dal presidente Herzog. Durante un suo discorso, lo scorso 25 febbraio egli aveva affermato: “la presenza di Israele è fondamentale anche per le centinaia di milioni di persone che la seguono”. D’accordo anche Yoav Tzafir, direttore e responsabile della delegazione israeliana all’Eurovision che recentemente ha confermato le parole del presidente ribadendo che “l’assenza di Israele all’Eurovision preluderebbe la sua non partecipazione ad altri eventi culturali e sportivi”.

Riguardo alle modifiche al brano, egli ha poi aggiunto “non volevamo che diventasse una superficiale canzone pop e infatti così è stato. Abbiamo cambiato il testo ma rimane comunque un brano potente e commovente che tratta sia di una persona che di una nazione dal cuore spezzato”.

L’approvazione del brano è stata assai lenta e faticosa con grande incertezza fino all’ultimo e alcuni giorni di attesa prima che l’EBU, l’Unione delle Trasmissioni Europee, approvasse la canzone, scritta dalla cantautrice Keren Peles e l’emittente televisiva Kan dopo le due bocciature del brano non voleva più saperne di trasmetterlo, ma a quanto pare le pressioni del presidente Herzog hanno avuto un ruolo fondamentale nell’incoraggiare sia l’emittente in questione che la cantante a rimettersi in gioco. Così come molto importante, secondo il testo, sono state le petizioni a favore di Israele di una serie di star hollywoodiane da Helen Mirren a Liev Schreiber a Sharon Osbourne che hanno sostenuto la partecipazione dello Stato ebraico al concorso musicale “in nome dell’unità e contro strumentalizzazione politica”.

Eden Golan non sarà l’unica artista israeliana in gara ma ci sarà anche la connazionale Tali Golergant, nata in Israele da padre ebreo peruviano e cittadina lussemburghese che parteciperà per il Lussemburgo con la canzone Fighter (Combattente).

Israele si conferma presenza di rilievo nell’Eurovision capace di grandi trionfi in varie edizioni dalla sua prima partecipazione nel lontano 1973 alla bellissima Hallelujah che vinse nel 1979 fino al 2018 con la vittoria del brano Toy (Giocattolo) cantato da Netta Barzilay. In Israele da anni, l’Eurovision è in cima alle preferenze del pubblico e uno dei programmi più seguiti e quest’anno il Paese si è già posizionato all’ottavo posto fra i trentasette paesi in gara anche se come ha specificato l’articolo ” tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro”.