di Luciano Assin
Una lunga intervistaa Yahya Sinwar, leader del braccio armato di Hamas nella striscia di Gaza, mette in luce quanto delicata sia la situazione di Hamas oggi, che si trova in uno dei momenti più critici della sua storia decennale, in bilico fra arrivare a un accordo con Israele o andare alla guerra, peggiorando le già disperate condizioni di Gaza.
hamas
“L’ONU prenda posizione contro i crimini ambientali di Hamas”: una nuova petizione online
di Nathan Greppi
Il Congresso Ebraico Mondiale ha pubblicato una petizione su Change.org per chiedere alle Nazioni Unite di condannare Hamas per la distruzione delle riserve naturali israeliane. Raggiunte ad oggi 31 luglio 9.117 firme, obiettivo 10.000.
“Il WWF denunci gli incendi in Israele”: obiettivo 7.500 firme
di Nathan Greppi
Una petizione pubblicata su Change.org chiede al World Wildlife Fund (WWF) di riconoscere e di agire pubblicamente per fermare la distruzione da parte di Hamas delle riserve naturali d’Israele. Raggiunte 5.000 firme, ora si punta alle 7.500.
Il sud di Israele in fiamme: continua l’Intifada degli aquiloni incendiari (nel silenzio dell’Occidente)
di Nathan Greppi
Sono passati più di 100 giorni da quando i terroristi di Hamas hanno iniziato a lanciare da Gaza palloncini e aquiloni incendiari. Complessivamente, hanno causato circa 678 incendi vicino al confine tra la Striscia e Israele, bruciando circa 2.260 acri di vegetazione. E i danni sono destinati ad aumentare.
Israele: Twitter blocca i profili di Hezbollah e Hamas
di Nathan Greppi
Twitter ha recentemente bloccato 2 profili legati a Hamas, e in Israele ne ha chiusi o bloccati 35 legati sempre a Hamas e a Hezbollah.
L’ONU condanna Israele per “eccessivo uso della forza” sui palestinesi e assolve la violenza di Hamas a Gaza
di Paolo Castellano
L’Assemblea generale dell’ONU ha approvato una risoluzione che condanna Israele per aver utilizzato “eccessiva forza” nei confronti dei palestinesi sul confine con Gaza.
L’ONU non condanna i razzi di Hamas, ma indaga sulla condotta di Israele a Gaza. L’ira degli USA
di Paolo Castellano
Nikki Haley, rappresentate degli Stati Uniti all’ONU (nella foto), ha proposto di mettere ai voti una dichiarazione in cui si condanna formalmente e collettivamente il lancio di razzi su Israele dalla Striscia di Gaza. Però il 30 maggio il Kuwait, membro non permanente del consiglio e rappresentante dei paesi arabi, ha bloccato la proposta degli Stati Uniti. Poche settimane prima le Nazioni Unite avevano avviato un’indagine sulla condotta israeliana al confine con Gaza.
Hamas e lo jihad islamico attaccano Israele da Gaza, colpito un asilo
di Paolo Castellano
Nella notte del 29 maggio da Gaza Hamas e Jihad islamico hanno lanciato razzi e colpi di mortaio su territorio israeliano, nel sud del Paese, dove è rimasto colpito un asilo e feriti 5 israeliani. Si tratta dell’attacco più l’attacco più consistente e violento dal 2014. In risposta, Israele ha bombardato obiettivi militari di Hamas.
La Tv palestinese e lo spot per i bambini per la Nakba: “Ritorneremo nelle nostre terre del 1948”
di Paolo Castellano
Dal 10 maggio, sul canale televisivo dell’Autorità Palestinese, va in onda uno spot per bambini dedicato alla commemorazione della “Nakba” (la catastrofe della fondazione dello stato di Israele) in cui si ribadisce il “diritto al ritorno” delle nuove generazioni di palestinesi nei territori che oggi appartengono a Israele.
Hamas confessa: “abbiamo perso 50 combattenti”. E l’Egitto si infuria con Haniye
di Paolo Castellano
Hamas ha ammesso che 50 dei morti erano suoi uomini. Negli uffici egiziani sono persino giunte le prove dei pagamenti che Hamas ha elargito ai civili palestinesi, inclusi i bambini, per spingerli a protestare sul confine.
Fatah e Hamas, avanti con un’altra riconciliazione
di Avi Shalom
Pareri discordi si sono sentiti a Gaza dopo l’annuncio dell’intesa sulla riconciliazione fra al-Fatah e Hamas raggiunta con la mediazione attiva dell’Egitto
Una coltre di silenzio giornalistico avvolge l’Iran
di Angelo Pezzana
Il Paese-fortezza su cui nessuno rilascia commenti. Business is business? Non credo di essere il solo a chiedermi come mai l’Iran interessi poco o niente i nostri media.