di Anna Balestrieri
Il disegno di legge sostenuto dall’opposizione per sciogliere anticipatamente la Knesset è stato respinto in prima lettura, con 61 voti contrari e 53 favorevoli. Decisivo il passo indietro della maggior parte dei parlamentari ultraortodossi, che hanno scelto di non sostenere l’iniziativa, evitando così un’accelerazione della crisi politica.
governo israeliano
Crisi del governo Netanyahu: lo scontro sulla leva degli haredim può portare allo scioglimento della Knesset
di Anna Balestrieri, da Gerusalemme
I partiti ultraortodossi Shas e Giudaismo Unito nella Torah (UTJ) si preparano a sostenere la proposta di legge per sciogliere la Knesset, la cui lettura preliminare è prevista per oggi, mercoledì 11 giugno 2025 alle 11, ora israeliana. Salvo un cambiamento significativo nella posizione del deputato del Likud Yuli Edelstein (nella foto) riguardo la legge sulla leva obbligatoria, il voto favorevole appare certo.
Israele: se ci fossero oggi le elezioni, vincerebbe l’opposizione. Un nuovo sondaggio
di Redazione
Dal sondaggio di Channel 12, i partiti di opposizione potrebbero formare una coalizione di maggioranza senza bisogno del sostegno delle fazioni arabe. Il Likud di Benjamin Netanyahu manterrebbe la sua posizione di primo partito con 22 seggi, lo Shas otterrebbe 10 seggi, Otzma Yehudit, il partito di ben Gvir, 9, e l’Ebraismo Unito della Torah 8, mentre il partito del Sionismo religioso di Smotrich non raggiungerebbe la soglia elettorale necessaria per entrare in Parlamento.
“Per scrivere mi piace allontanarmi da Israele: per questo ho scelto l’Italia”. Intervista ad Assaf Gavron
di Nathan Greppi
Lo scrittore israeliano, a Roma per la Giornata europea della cultura ebraica, ci racconta perché ha scelto di stare alla Casa delle Traduzioni di Roma dal 5 al 16 settembre, per scrivere il suo prossimo libro. “La distanza geografica ti offre una prospettiva più ampia, che per uno scrittore è fondamentale”.
Questo governo sta alienando gli israeliani dall’identità ebraica del paese
di Daniel Goldman
Pubblichiamo la prima parte di un articolo scritto da Daniel Goldman sul Jerusalem Post il 20.8. e tradotto dal sito Israele.net. Per leggere la versione integrale visitare il sito Israele.net.
Riforma giudiziaria: il governo di Netanyahu rifiuta il compromesso. E Israele affronta ancora le proteste
di Giovanni Panzeri
La proposta, definita da Herzog il “piano del popolo”, include alcuni elementi della riforma ma “protegge la democrazia e preserva l’indipendenza del sistema giudiziario, assicurando il rispetto dei diritti di tutti i cittadini israeliani”. Ma per il governo è una proposta “unilaterale, di parte e inaccettabile”.
L’ex capo del Mossad: “La rivoluzione costituzionale del governo può portare Israele alla fine del sogno sionista”
di Redazione
Riproponiamo un articolo dell’ex capo del Mossad, Tamir Pardo, scritto per l’associazione della stampa estera in Israele.
Riforma del sistema giudiziario: un nuovo giorno di proteste scuote Israele, la polizia risponde con violenza. Benny Gantz: “rischiamo la guerra civile”
di Giovanni Panzeri
Nella giornata di mercoledì 1 marzo migliaia di cittadini si sono riversati nelle strade di numerose città israeliane, in quello che gli organizzatori delle proteste hanno definito il ‘giorno della protesta’, un giorno di azione diretta per protestare contro un nuovo pacchetto di misure in fase d’approvazione nella Knesset.
Israele: la riforma del sistema giudiziario supera il primo giro di votazioni della Knesset, mentre la folla in protesta circonda il parlamento e blocca Gerusalemme
di Giovanni Panzeri
La folla in protesta ha circondato la Knesset in seduta plenaria, impegnato nella prima votazione della controversa riforma giudiziaria che, di fatto, porrebbe la magistratura sotto il controllo diretto del governo. Bloccate diverse strade della città mentre gruppi di manifestanti hanno cercato di circondare le case di diversi parlamentari.
Israele: proteste senza precedenti contro la riforma della Corte Suprema, nel giorno della prima lettura alla Knesset
di Giovanni Panzeri
Oltre 90.000 cittadini israeliani si sono riversati per le strade di Gerusalemme circondando la Knesset per protestare contro la riforma giudiziaria. In seguito alle richieste di compromesso del presidente israeliano Isaac Herzog, le votazioni non si terranno oggi, ma questo mercoledì o lunedì prossimo.
7000 cittadini manifestano a Herzliya in difesa della democrazia, 75.000 in tutto il Paese
di Alberto Corcos
HERZLIYA – La manifestazione di stasera 11 febbraio, per il sesto sabato consecutivo, nella piazza del Comune di Herzliya ha visto circa settemila persone di ogni tendenza politica e religiosa, esprimere con dolore il profondo dissenso per la “riforma” di Nethaniahu-Levin che da lunedì sovvertirà l’ordinamento democratico dello Stato d’Israele.
Israele: il mondo hi-tech protesta contro la riforma giudiziaria e trasferisce all’estero i conti
di Ilaria Myr
Il malessere del potente mondo hi-tech, che ha fatto meritare il titolo di start-up nation a Israele, è sempre più forte e diffuso, come dimostrano le manifestazioni di protesta e i continui annunci di aziende di ritirare i propri conti dal Paese per timore dell’impatto che la riforma giudiziaria avrà sul settore e l’economia.