ebraismo

È Tu Bishvàt, avviciniamoci alla natura

Mondo

di Nicole Karmeli
È Tu Bishvat, il Capodanno degli alberi (Rosh Ha-Shanà Lailanot). Secondo i Maestri, la contemplazione delle bellezze della natura è essenziale per lo sviluppo spirituale degli esseri umani. Una graphic novel, firmata da una talentuosa studentessa della nostra Scuola, racconta il significato della festa e la necessità di proteggere il creato.

Miriam suona il tambuerllo dopo l'apertura del Mar Rosso (parashat beshallach)

Parashat Beshallach. La musica, il linguaggio dell’anima

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Come la musica collega nota a nota, così la fede collega episodio a episodio, vita a vita, età a età in una melodia senza tempo che irrompe nel tempo. Dio è il compositore e il librettista. Ognuno di noi è chiamato a essere voce nel coro, cantori del canto di Dio. La fede ci insegna a sentire la musica sotto il rumore.

Parashat Bo. Per difendere una civiltà è necessaria l’educazione

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
L’ebraismo è il fenomeno più raro: una fede basata sul porre domande, a volte profonde e difficili, che sembrano scuotere le fondamenta stesse della fede. Insegnando ai suoi figli a chiedere e a continuare a chiedere, l’ebraismo onora quello che Maimonide chiamava “intelletto attivo” e lo considerava un dono di Dio. Nessuna fede ha onorato di più l’intelligenza umana.

Parashat Shemot. Il principio fondamentale della fede è credere nel destino collettivo del popolo ebraico

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Chi sono io? si chiese Mosè, ma in cuor suo conosceva la risposta. Non sono Mosè l’egiziano o Mosè il Madianita. Quando vedo il mio popolo soffrire, sono e non posso essere altro che Mosè l’ebreo. E se questo mi impone delle responsabilità, allora devo assumermele. Perché io sono quello che sono, perché il mio popolo è quello che è. Questa è l’identità ebraica, di allora e di oggi.

Parashat Vayishlach. La fede, un viaggio continuo

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il messaggio di Giacobbe definisce l’esistenza ebraica. Il nostro destino è viaggiare. Siamo un popolo inquieto. Rare e brevi sono state le nostre parentesi di pace. Ma nel buio della notte ci siamo trovati sollevati da una forza di fede che non sapevamo di avere, circondati da angeli che non sapevamo esistessero.

Dopo 500 anni, a Palermo (ri)aprirà una sinagoga

Italia

di Sofia Tranchina
La Grande Sinagoga di Palermo, costruita fra il 1155 e il 1190, venne distrutta dopo l’editto di Granada del 1492, e fu trasformata in chiesa.Lo spazio non sarà solo un luogo di culto ma anche di cultura e di aggregazione, e promuoverà iniziative sociali con l’obiettivo di contrastare ogni forma di antisemitismo e fare memoria del passato.

Parashat Vayetzé. Giacobbe, eterno paradigma della capacità umana di sopravvivere all’odio degli altri

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Se Labano è l’eterno paradigma dell’odio verso le minoranze di successo, Giacobbe è l’eterno paradigma della capacità umana di sopravvivere all’odio degli altri. In questo strano modo Giacobbe diventa la voce della speranza nella conversazione dell’umanità, la prova vivente che l’odio non vince mai la vittoria finale, ma la libertà.

Parashà Toledot, Isacco benedice Giacobbe

Parashat Toledot. È meglio dire la verità che praticare anche il più nobile degli inganni

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Rebecca agisce sempre con le più alte motivazioni. Si trattiene dal disturbare Isacco per rispetto della sua intimità e della sua privacy. Non vuole disilluderlo riguardo a Esaù, il figlio che ama. Non voleva allertarlo con il suo oracolo, che suggeriva che i due ragazzi sarebbero stati coinvolti in una lotta che sarebbe durata tutta la vita. Ma l’alternativa – l’inganno – fu peggiore.