I vasi di bronzo ritrovati (foto Emil Aladjem)

Scoperta in Israele grotta funeraria dell’età del bronzo con dozzine di vasi intatti

di Ilaria Ester Ramazzotti
Dozzine di vasi ben conservati di ceramica e bronzo, racchiusi in una grotta funeraria risalente ai tempi del faraone Ramses II. È quanto ha di recente rinvenuto un team di archeologi israeliani nel Parco Nazionale di Palmachim, vicino all’omonima spiaggia,  fra le più famose di Israele.

L’antica grotta sepolcrale è stata scoperta casualmente durante i lavori dell’Ente per i Parchi e la Natura per lo sviluppo del parco, dopo che un trattore ha urtato una roccia rivelandone inaspettatamente il soffitto. In loco è in seguito intervenuto il funzionario dell’Autorità israeliana per le antichità Dror Citron, che ha identificato ed esplorato l’interno del sito svelando dozzine di reperti. Vasi e contenitori, in qualità di offerte funerarie, che furono deposti durante una cerimonia di sepoltura svoltasi circa 3.300 anni fa.

“Questa è una scoperta irripetibile – ha spiegato al Jerusalem Post Eli Yanai, esperto dell’età del bronzo per l’Autorità israeliana per le antichità – . Non capita tutti i giorni di vedere un ‘set di Indiana Jones’: una grotta con vasi su un pavimento che non è stato mai toccato per 3.300 anni. Stiamo parlando della tarda età del bronzo, dei giorni del famoso re Ramses II, quello che alcuni identificano fra i protagonisti della vicenda biblica dell’Esodo. Non capita tutti i giorni di vedere un set di Indiana Jones, una grotta con vasi sul pavimento che non vengono toccati da 3.300 anni. Stiamo parlando della tarda età del bronzo. Questi sono precisamente i giorni del famoso re Ramses II, quello che alcuni identificano con la storia dell’Esodo”.

Poiché la grotta era intatta, ha proseguito Yanai, può fornire un quadro completo delle usanze funerarie nella tarda età del bronzo: “Nella grotta erano rimaste principalmente dozzine di vasi di ceramica di varie dimensioni e forme. Tra questi, ci sono ciotole profonde e poco profonde, alcune delle quali dipinte di rosso, pentole, brocche e candele di argilla che contenevano olio per la luce”.

Il team di archeologi israeliani ritiene che le brocche e gli altri vasi furono realizzati sulle coste del Libano e della Siria, nell’area di Tiro e Sidone, con materiali probabilmente provenienti da Cipro. I ritrovamenti nella grotta risalgono infatti al XIII secolo aC, un periodo in cui regnavano la XIX dinastia egizia e il governo di Ramses II, che impose la sua amministrazione sulla regione.

L’Autorità israeliana per le antichità ha infine reso noto che alcuni dei reperti sarebbero nel frattempo stati rubati. Le circostanze sono attualmente sotto inchiesta.

(foto Emil Aladjem)