Lo sapevate che?… Le curiosità ebraiche dell’incoronazione di Re Carlo III

di Ilaria Myr

Neanche un mese fa il mondo ha seguito in diretta tv l’incoronazione del principe di Galles a Re della Gran Bretagna e del Commonwealth, con il nome di Carlo III. Un evento di cui si è parlato per mesi prima e per giorni dopo lo svolgimento, e di cui sono stati raccontati dettagli di tutti i tipi. Quelli ebraici, però, forse un po’ meno…
Ad esempio, il fatto che, il giorno dopo la morte della Regina Elisabetta, il futuro Re Carlo, essendo venerdì, abbia sollecitato il Rabbino capo Ephraim Mirvis ad andarsene per l’inizio di Shabbat, nonostante la regola non permetta a nessuno di lasciare la stanza prima del re.
Ma la grande notizia e quasi novità è la partecipazione del Rabbino Mirvis alla cerimonia di incoronazione all’abbazia di Westminster, di sabato 6 maggio: per permettergli di presenziare, Re Carlo III l’aveva invitato a dormire con la moglie Valerie al St. James’s Palace, residenza reale britannica, non lontana a piedi dall’abbazia. Come ha spiegato Marvis in un video pubblicato su Twitter il giorno prima: “Camminerò seguendo letteralmente le orme del mio stimato predecessore Rabbi Hermann Adler che nel 1902 andò all’Abbazia di Westminster una mattina di Shabbat per l’incoronazione di Re Edoardo VII”.
Non solo: in occasione dell’incoronazione, è stato chiamato un ristoratore kasher per preparare una cena del venerdì sera a base di coronation chicken, come ha rivelato il rabbino in un’intervista a Sky News. Mirvis ha lodato lo staff di Carlo per aver gestito la situazione in modo rispettoso e sensibile.
Per l’occasione, poi, l’Unione delle sinagoghe ortodosse ha commissionato la registrazione di una versione di Adon olam cantata da un coro di bambini, dedicato proprio al Re.
Vi è poi un richiamo al legame con Gerusalemme nella liturgia della cerimonia: il Re è stato infatti benedetto con l’olio proveniente dalla città Sacra per le tre religioni, richiamando un antico rito del Tempio di Gerusalemme.
Infine, una chicca modaiola: il re e i soldati hanno indossato capi cuciti da Kashket & Partners, un’azienda di sartoria a conduzione familiare ebraica che è il principale fornitore delle forze armate britanniche.