“Se fatto bene, il modello del matchmaking può essere vincente”. Intervista a un partecipante italiano di Jewish Matchmaking

di David Zebuloni
Chi ha visto su Netflix la prima stagione di Jewish Matchmaking non può essersi lasciato sfuggire Noah del Monte, il ragazzo italiano in cerca d’amore. L’ho incontrato a Herzliya per parlare del programma televisivo diventato un caso mondiale, ma anche per discutere con lui del modello dei matrimoni combinati applicato nel mondo laico e nella generazione 2.0, così predisposta ad alzare precocemente le mani e non dedicarsi ad un rapporto stabile e duraturo. Parlando con Noah, ho scoperto da subito un ragazzo profondo e intelligente, che mi ha spiegato alla perfezione perché i giovani d’oggi, rispetto ai loro genitori, facciano tanta fatica ad innamorarsi e, soprattutto, a sposarsi.

Noah, mi daresti la tua personale definizione di amore?
Cominciamo con una domanda bella tosta.

Facile facile.
Io credo che l’amore sia quella cosa che ti porta felicità. Non importa in quale luogo o in quale momento della tua vita ti trovi: ti basta avere quella persona accanto per sorridere.

E perché cercare l’amore in una sere tv?
È una domanda che mi hanno posto anche i miei amici e i miei genitori. La verità è che quando mi sono trasferito a Tel Aviv due anni fa, il mondo dei dating è diventato per me un secondo lavoro. Ogni giorno mi ritrovavo a scrivere alle ragazze sulle applicazioni, senza arrivare mai a capo di nulla, tanto che mi sono proprio stufato. Così, quando mi hanno proposto di partecipare al programma con una vera matchmaker, mi sono detto: “Perfetto, adesso non devo più lavorare. Fa tutto lei”.

Ci credevi davvero?
Sì, l’hanno presentata come una grande professionista. E poi, sinceramente, non credo di essere tanto complesso da non potermi trovare nessuna. Ci ho sperato, più che creduto.

Forse non hai trovato l’amore, ma è cambiata la tua vita dopo l’apparizione televisiva?
Mi riconoscono quasi ovunque a Tel Aviv. A Gerusalemme, forse, ancora di più, perché ci sono molti religiosi che hanno visto il programma.

Noah Del Monte


Quante ragazze ti scrivono oggi sui social?

Più o meno venti al giorno. Soprattutto mi scrivono delle madri che vorrebbero che uscissi con le loro figlie.

È più facile o più difficile trovare quella giusta quando c’è tanta offerta?
In questo momento ho deciso di prendere una pausa, per concentrarmi su me stesso. Tra il lavoro e la serie tv, era diventato tutto un po’ troppo, così ho deciso di dare un taglio. Non sento di poter dare il cento per cento di me stesso e, senza dare il cento per cento, non ci si può innamorare veramente.

Com’è stato vederti in streaming? Ti sei riconosciuto? Il Noah della televisione è simile a quello della realtà?
Io sono molto severo con me stesso. Ci ho messo un po’ a guardare le mie parti. Nel montaggio hanno tagliato molto, non hanno mostrato chi sono veramente, non hanno raccontato il mio passato, il mio lavoro e i miei interessi, però, tutto sommato, credo che il mio lato divertente sia emerso.

Su Netflix abbiamo visto il tuo primo appuntamento al buio fallire inesorabilmente. Nel secondo, hai chiesto alla matchmaker di vedere una fotografia della pretendente. Quanto è importante l’aspetto fisico in una relazione?
Una persona che ti dice che l’aspetto fisico non conta, mente. Ovviamente è importante, è molto importante, ma io credo sinceramente che la bellezza interiore conta ancora di più. La matchmaker mi ha detto una cosa molto vera: l’esteriorità di una persona cambia, l’interiorità no.

Facciamo così: metti in ordine le qualità a te più importanti tra bellezza, simpatia e intelligenza.
Al primo posto c’è l’intelligenza.

Ma dai.
Giuro. Se una ragazza è bella, ma non è intelligente, perdo subito di interesse. Tra bellezza e simpatia, invece, è una bella lotta. Non saprei. Considerando però che vorrei che la mia ragazza fosse anche la mia migliore amica, ti direi che conta di più la simpatia.

L’amore è più razionale o più irrazionale?
Dipende. Per le persone razionali, l’amore è più razionale. Per le persone irrazionali, l’amore è più irrazionale.

Tu sei un razionale o un irrazionale?
Io sono un razionale, non credo nell’amore a prima vista. Devo conoscere a fondo la ragazza per potermi innamorare. Quando mi innamoro, però, divento irrazionale come tutti.

Dopo averlo sperimentato, credi che il metodo delle relazioni combinate sia vincente o fallimentare?
Se fatto bene, può essere assolutamente vincente, specie per chi come noi vive in una comunità. Il matchmaker ti permette di ampliare le tue conoscente. Di approcciarti a ragazze che non avresti mai conosciuto altrimenti.

Non perde di spontaneità l’incontro? Non diventa artificiale?
Comunque spontaneo non è, se sei circondato sempre dalle stesse persone.

Conosciamo i matchmaker dal mondo ultraortodosso. Credi che il loro metodo può funzionare anche in un contesto laico?
Penso di sì, ma sempre la matchmaker giusta, che conosce la tua mentalità.

Noah, ho sempre la sensazione che per i nostri genitori sia stato più facile trovarsi e innamorarsi. Nella nostra generazione è tutto più complicato. Perché?
Perché è diventato tutto finto. Viviamo la vita in funzione dei social. Persino il cibo, se impiattato bene, non serve più che sia buono. L’importante è apparire bene.

Secondo te, quindi, per risolvere il problema dobbiamo dissociarci dal mondo dei social?
Siamo a un punto di non ritorno, non possiamo dissociarci ormai.

Qual è il consiglio migliore che hai ricevuto dalla matchmaker?
Dai tempo al tempo. Conosci a fondo una persona prima di bocciarla. Il suo motto era: “Date them, until you hate them”. Escici, fino a odiarle.

Non sono sicuro che tu sia già pronto a dare consigli, ma se dovessi rivolgerti ad una ragazzo o una ragazza mortificati e in cerca di amore, cosa diresti loro?
Non pensate a ciò che vi state perdendo. Non guardatevi in torno. Non cercare sempre di più: se state bene con qualcuno, godetevi il momento. Immaginare che ci sia sempre qualcosa di meglio rispetto a ciò che già avete, non vi permetterà mai di essere davvero felici.

Ci sarà una seconda stagione?
Dipende da voi, da chi la guarda. Se la prima stagione raggiungerà un certo numero di visualizzazioni, probabilmente confermeranno la seconda.

Tu ci sarai?
Dipende in che fase sarò della mia vita.