“Con Teheran c’è bisogno di un attacco morale”

“Non c’è bisogno di un attacco militare per fermare il programma nucleare iraniano ” ha detto Shimon Peres in un’intervista alla CNN. Piuttosto “è necessario che la comunità internazionale si impegni in un attacco morale al governo di Teheran”. L’opzione militare non è prioritaria in questo momento, dice Peres. “Bisogna agire prima con sanzioni economiche restrittive, vicine ad una vera e propria pressione politica. Ciò che manca oggi è un attacco in senso morale”. “L’Iran è un paese guasto, moralmente corrotto” osserva ancora, “è l’unico paese al mondo che minaccia di distruggerne un altro; che spara, vende armi, diffonde e incoraggia in terrorismo”.

Il presidente israeliano ha spiegato anche che Israele non ha alcuna intenzione di agire da solo per fermare Teheran. “Non vogliamo fare il grande salto da soli. Facciamo parte di una civiltà, di una famiglia di paesi responsabili nei confronti della società internazionale e ci aspettiamo che i leaders che fanno una promessa, poi la mantengano”.
Peres infine ha sottolineato che il nucleare iraniano è un problema che ci riguarda tutti, e non soltanto Israele. La minaccia che arriva da Teheran è globale, proprio come la crisi economica. L’Iran, spiega, “è un pericolo. E il terrorismo è un problema globale, proprio come l’economia. Può arrivare a New York, in Cenenia, a Mosca. E’ qualcosa di fluido e pericoloso. Perciò, da questo punto di vista, conclude Peres, non dobbiamo sentirci soli”.