L’ineluttabile sequenza degli eventi

Libri

La storia di un’emancipazione sofferta e tragica.

Indignation, Roth fa dire al suo protagonista, è la parola più bella della lingua inglese. Ci si deve indignare, opporre, resistere alle pressioni e alle invadenze di una società puritana, ipocrita, in cui non basta essere un bravo ragazzo, “il migliore del suo corso”, ma si deve anche sembrarlo, sempre e ad ogni costo.
Marcus studia in un buon college, a pochi passi da casa, è sereno, consapevole, responsabile. Ma la paura per la sua sorte rende il padre oppressivo fino alla paranoia. Non da una Jiddische mame, in questo caso, ma dalla follia paterna Marcus fugge, rifugiandosi in un campus del Midwest bigotto, razzista e anch’esso a suo modo folle, nell’assurdità delle regole, nella psicopatologia della vita quotidiana. E la follia è una condanna da cui Marcus non riesce ad emanciparsi. Neppure l’innamoramento per Olivia Hutton, una gentile, ne è immune, anzi, con lei è tutto esaltazione e furore. Siamo nell’America degli anni Cinquanta, con lo spettro della guerra di Corea a terrorizzare i giovani maschi. Indignarsi è doveroso, ma l’incapacità di vivere sottotono, nel placido gregge dei mediocri, innesca una catena di eventi dalle conseguenze tragiche e imprevedibili.


Philip Roth, Indignazione, Einaudi, pp.136, euro 17,50.