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CEM: Assemblea e Consiglio approvano all’unanimità il Budget 2022

di Redazione

Lunedì 28 febbraio si è tenuta, in modalità Zoom,  l’Assemblea Generale degli iscritti alla Comunità Ebraica di Milano con due punti all’ordine del giorno: l’approvazione del Budget 2022 e delibere relative; dismissioni immobiliari; varie ed eventuali. Sono stati 48 i partecipanti alla serata di cui 15 consiglieri; è stato eletto presidente dell’Assemblea Simone Sinai.

Ha aperto la riunione Raffaele Besso con una breve relazione al Budget che è stato poi presentato dal segretario generale Alfonso Sassun.

Il Budget 2022 prevede un avanzo di esercizio di 181.000 euro, dovuto 773.000 euro  di entrate straordinarie mentre la gestione ordinaria prevede un disavanzo di 592.000 euro, dovuto soprattutto ad una minore occupazione della RSA (che su 102 posti ne ha visti occupati – nel 2021 – solo 75, con una previsione per il 2022 di 80 posti).  Sono poi in leggera flessione le iscrizioni alla Scuola della Comunità ebraica e anche le entrate per offerte alla Scuola, dovute a un minor gettito dagli enti che erogano dei sussidi. Sono aumentate invece, per la situazione economica indotta dalla pandemia, le richieste di sussidi per le iscrizioni a Scuola.

Dopo la premessa di Raffaele Besso, Alfonso Sassun ha presentato i dettagli del Budget 2022, coadiuvato da una serie di slide. Il Budget 2022, che è stato approvato dalla Giunta questa sera viene presentato all’assemblea e  poi dovrà essere  deliberato dal Consiglio nella riunione immediatamente successiva all’Assemblea stessa.

Questo budget è stato stilato sul principio della massima cautela con la previsione già di costi per eventuali aumenti. Per la parte  Entrate, Alfonso Sassun ha spiegato come per i contributi sia stato messo nel budget 2022 quello che  viene incassato di solito, non ci sono previsioni a rialzo.

C’è una difficile gestione del credito ed è stato previsto fondo per i rischi.

Yitzhak Dees interviene per chiedere quanti iscritti ci siano oggi in comunità e quanti a scuola. Sassun risponde che alla comunità nell’ultima revisione anagrafica risultano iscritte 5107 persone mentre a scuola 460 studenti con la precisazione però che gli iscritti al nido aumentano poi nel corso dell’anno perché dipende dall’età dei bambini e anche per il prossimo anno scolastico molte persone si scrivono poi in ritardo addirittura pochi giorni prima dell’inizio dell’anno scolastico.

Dees chiede che cosa si stia facendo per aumentare questi numeri e Alfonso Sassun passa la parola al neopreside della Scuola Marco Camerini che dice che appunto molti si scrivono addirittura alla fine dell’estate; va migliorata la comunicazione su ciò che a scuola viene fatto e sul costante rafforzamento della qualità didattica e generale della scuola, bisogna capire dove sono le priorità talvolta basta solo rafforzare la didattica e consolidare nel tempo i risultati raggiunti senza grosse innovazioni. I numeri, sostiene Marco Camerini, sono in linea con l’assottigliamento generale dell’ebraismo italiano.

Interviene  Rony Hamaui per un commento al bilancio: al di là  del progressivo deficit, quello che ci deve far stare molto attenti è che la gestione ordinaria è tornata negativa rispetto al budget precedente e il fatto che la comunità invecchia e si riduce; quindi qualsiasi decisione sulla palazzina di via Eupili e nuovi progetti strutturali per la scuola possono essere finanziati solo con entrate straordinarie, oppure individuando dei servizi da fornire solo a pagamento. Alcuni fattori hanno un trend negativo che è difficile invertire quindi serve molto senso di responsabilità da parte di tutti, anche perché  alcune fonti di entrata non ci saranno più per incapienza delle associazioni che le fornivano. Quello che serve – conclude Hamaui – è stringersi attorno dei valori condivisi.

 

Il presidente dell’assemblea Sinai passa al voto per approvare il budget che viene approvato all’unanimità  dall’assemblea.

Si passa al secondo punto all’ordine del giorno. La dismissione immobiliare che riguarda la donazione di un appartamento per il quale sono state fatte tre perizie una 700.000, una a 695.000 e una tra 620 e 700.000; la giunta ha quindi deciso di mettere in vendita questo immobile per un prezzo non inferiore ai 690.000 euro. È stata fatta una proposta di acquisto a 700.000 netti perché la Comunità non paga provvigioni e il rogito dovrebbe essere a maggio; questo appartamento è stato messo a bilancio a 650.000 € per prudenza e quindi  se tutto va bene ci sarà un avanzo di 50.000 euro. Roberto Jarach chiede che forma di garanzia sia stata prevista che il rogito venga fatto per non perdere tempo da ora a maggio e Alfonso Sassun, supportato da Silvia Scarantino che ha i dati tecnici sulla questione, precisa che è stata fissata entro il 15 marzo la stesura di un preliminare con una caparra di 150.000 euro. L’Assemblea quindi approva l’unanimità anche questa dismissione immobiliare

 

Nelle varie ed eventuali Roberto Jarach propone una discussione sull’Ucraina chiedendo se ci sia una raccolta in corso. Si presentano le varie campagne (Bené Berith, Hashomer hatzair, Sochnut-Keren Hayesod). Ilan  Boni interviene dicendo che si stava pensando ad un evento di raccolta fondi con un personaggio che però purtroppo in questo momento non è stato possibile portare avanti vista la situazione e comunque sia sarà fatto nel più breve tempo possibile e riferisce anche di una richiesta del Maccabi che ha ricevuto dalla Maccabi Ucraina una richiesta di ospitalità per alcune famiglie e bambini.

 Francesca Modiano, presidente nazionale del KH,  racconta come il KH abbia lanciato già la scorsa settimana una raccolta urgente per l’agenzia ebraica e la Sochnut sia presente sul posto in Ucraina già in modo stanziale ma ha aumentato in questi giorni la sua presenza; ha fornito telefoni satellitari e beni di prima necessità e anche incrementato delle procedure di Alyià  in corso in questi giorni.

Dopo queste informazioni sull’Ucraina si chiude l’assemblea e si apre il consiglio per l’approvazione del budget.

Il consiglio viene aperto da un discorso di Rav Arbib che racconta come la parashà di questa settimana sia Pequdé  che tutta interamente è dedicata al bilancio. Anche Moshé Rabbenu ha dovuto fare il bilancio di quanto ricevuto e quanto speso per la costruzione del Beth Hamikdash  ed è curioso che proprio nella settimana in cui la comunità deve approvare il budget cada questa parashà. Il fatto che anche Moshé  abbia dovuto fare un bilancio indica che tutti devono farlo partendo dal principio “sarete santi innanzi al Signore e ad Am Israele, quindi tutti devono rendere conto del proprio  operato; bisogna fare molta attenzione a quello che si riceve e a quello che si dà e non si può essere a posto solo verso la propria coscienza ma bisogna esserlo anche  verso gli altri. Il Gaon di Vilna dice che ci sono due elementi, uno appunto quello del “rendere conto” e l’altro quello di chiedersi se quello che è stato fatto era tutto ciò che poteva essere fatto. Questo secondo punto è più complicato perché presuppone la domanda se si sarebbe potuto fare meglio che è una domanda che riguarda sia il passato ma anche soprattutto il futuro.

La coordinatrice del Consiglio Sara Modena  chiede se prima dell’approvazione del budget si può rispondere al tema dell’Ucraina sia a Milo Hasbani per l’UCEI sia a Walker Meghnagi per la comunità. Milo Hasbani dice che nella giornata di oggi 1 marzo ci sarà una giunta UCEI per discutere di questo e presentare le iniziative che sono già in atto; sabato sera sono arrivati in Israele i primi olìm. Hasbani racconta di come governo polacco sia stato quest’occasione estremamente solidale verso i profughi facendoli passare anche se non avevano documenti in regola, visti e quant’altro. Meghnagi conferma che le istituzioni ebraiche si sono mosse molto bene e la Comunità le sostiene. 

Sara Modena chiede che sia approvato il Budget 2022 che viene approvato all’unanimità dal Consiglio.

Poi viene ratificata la nomina di Pia Jarach come rappresentante del Consiglio nel comitato Pietre di inciampo e oggi 1 marzo ci sarà la posa di ulteriori 11 pietre a Milano

 

Infine come ultima decisione si stabilisce che nel prossimo consiglio che dovrebbe tenersi il 22 marzo ci saranno all’ordine del giorno la questione della palazzina di via Eupili e la costituzione del comitato per la riforma elettorale.