Parashà della settimana

Parashat Emor. Rispettando la santità dello Shabbat, siamo nella presenza di Dio

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La santità dello Shabbat è determinata solo da Dio perché solo Lui ha creato l’universo. La santità delle feste è in parte determinata da noi (cioè dalla fissazione del calendario), perché la storia è una collaborazione tra noi e Dio. Ma per due aspetti sono uguali. Sono entrambi momenti di incontro (mo’ed), e sono entrambi momenti in cui ci sentiamo chiamati, convocati, invitati come ospiti di Dio.

Vaykrà

Parashat Tzav. Il sacrificio, un atto di amore

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Cos’era dunque il sacrificio nell’ebraismo e perché rimane importante, almeno come idea, anche oggi? La risposta più semplice, anche se non spiega i dettagli dei diversi tipi di offerta, è questa: amiamo ciò per cui siamo disposti a fare sacrifici.

Parashat Vayakel e Pekudè. La comunità, centro della vita ebraica

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Mettendo la comunità al centro della vita religiosa e dandole una casa nello spazio e nel tempo – la sinagoga e lo Shabbat – Mosè mostrava la forza della comunità nel bene, come l’episodio del Vitello d’oro ne aveva mostrato la forza nel male. La spiritualità ebraica è per la maggior parte profondamente comunitaria.

Parashat Ki Tissà. D-o è vicino agli ebrei, pur nella sua magnificenza e distanza

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Tra le righe di Esodo 33, se ascoltiamo con sufficiente attenzione, si avverte l’emergere di uno dei tratti più distintivi e paradossali della spiritualità ebraica. Nessuna religione ha mai tenuto Dio più in alto, ma nessuna lo ha mai sentito più vicino. Questo è ciò che Mosè ha cercato e ottenuto nel capitolo 33, nella sua conversazione più audace con Dio.

Parashat Terumà. Dio vive nel cuore di chi dona

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Da qui la parola speciale che dà il nome a questa parashà: Terumà. Significa “qualcosa che sollevi” dedicandolo a una causa sacra. Lo sollevi, poi ti solleva. Il modo migliore per scalare le vette spirituali è semplicemente dare in segno di gratitudine per il fatto che ti è stato dato. Dio non abita in una casa di pietra. Vive nel cuore di chi dona.