Parashà della settimana

Mosè guarda da lontano la terra Promessa, James Tissot, 1902

Parashat Ha’azinu. Dio ha creato un mondo buono: la responsabilità del male è solo degli uomini

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Eppure Mosè sta qui concludendo la Torà con un tema che è stato presente fin dall’inizio. Dio, Creatore dell’universo, ha creato un mondo che è fondamentalmente buono: la parola che risuona sette volte nel primo capitolo della Genesi. Sono gli esseri umani, a cui è stato concesso il libero arbitrio come immagine e somiglianza di Dio, che introducono il male nel mondo, e poi ne subiscono le conseguenze.

Parasha

Parashat Nitzavim. Essere ebrei è scegliere la vita

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il giudaismo ci insegna come trovare Dio quaggiù sulla terra non lassù in cielo. Significa impegnarsi con la vita, non rifugiarsi da essa. Cercare non tanto la felicità quanto la gioia: la gioia di stare con gli altri e insieme a loro fare una benedizione sulla vita. Significa correre il rischio dell’amore, dell’impegno, della lealtà. Significa vivere per qualcosa di più grande della ricerca del piacere o del successo. Significa osare molto.

Quadro di tre chassidici che ballano

Parashat Ki Tavò. L’ebraismo è un inno alla gioia

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Gli ebrei hanno conosciuto la sofferenza, l’isolamento, le difficoltà e il rifiuto, ma non hanno mai mancato di avere il coraggio religioso di gioire. Un popolo che può conoscere l’insicurezza e provare ancora gioia è un popolo che non può mai essere sconfitto, perché il suo spirito non può mai essere infranto né la sua speranza distrutta.

Parashat Shofetim: l’uomo fu posto nel Giardino dell’Eden “per lavorarlo e salvaguardarlo”

Parashà della settimana

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Maimonide afferma: “Non solo questo vale per gli alberi, ma anche per chi rompe vasi o strappa indumenti, distrugge un edificio, blocca una sorgente d’acqua o spreca in modo distruttivo il cibo, trasgredisce il comandamento del bal tashchit.” Questa è la base halachica di un’etica della responsabilità ambientale.