Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il Diluvio e la Torre di Babele, pur essendo opposti, sono collegati e l’intera parashà di Noach è un brillante studio della condizione umana. Ci sono culture individualiste e culture collettiviste, ed entrambe falliscono, le prime perché portano all’anarchia e alla violenza, le seconde perché portano all’oppressione e alla tirannia.
Vita Ebraica
“Rashì di tutti”. Una nuova iniziativa di Morashà
di David Piazza – Direttore di Morashà
L’idea è quella di invitare al commento della parashà autori ebrei italiani che di solito non scrivono intorno a tematiche esegetiche. Il titolo di questa nuova serie è “Rashì di tutti” perché per rendere l’impresa ancora più intrigante è stato chiesto loro di fare partire il loro testo da un commento di Rabbì Shelomò Yitzchaki (Rashì).
Parashat Simchat Torà e Bereshit. La libertà di scelta dell’uomo è la prova che D-o ha fiducia in lui
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Possiamo fallire molte volte, ma ogni volta che falliamo, Dio dice: “Anche fino alla vecchiaia non cambierò, e anche fino ai capelli grigi, sarò ancora paziente”. Non rinuncerò mai all’umanità. Non perderò mai la fede. Aspetterò il tempo necessario affinché gli esseri umani imparino a non opprimere, schiavizzare o usare la violenza contro altri esseri umani.
Simchàt Torà, spazio alla gioia!
di Daniele Cohenca
Simchàt Torà è un giorno dedicato alla festa della Torà: nella Diaspora infatti è il giorno in cui si conclude il ciclo annuale della lettura della Torà e si inizia quello nuovo (In Israele ciò avviene a Sheminì ‘Azzèret).
“Belev Ehad”, un concerto indimenticabile per il 25° anniversario della Sukkah al Castello Sforzesco
di Redazione
È grazie all’entusiasmo e alla devozione di Simy Elmaleh se anche quest’anno si sono festeggiati i 25 anni della Sukkah nei cortili del Castello Sforzesco. Un evento ormai consolidato nella tradizione milanese, nel ricordo di Rav Shalom Elmaleh z”l, fondatore del Tempio Naar Israel.
Questa sera è Sukkot, la festa delle cose semplici
Appunti di Lidia Calò
Ciò che è davvero sorprendente è che Succot è chiamata, dalla tradizione, zeman simchateinu, “il tempo della nostra gioia”. Gli ebrei, nel corso dei secoli, sono stati in grado di sperimentare il rischio e l’incertezza ad ogni livello della loro esistenza, eppure sono stati ancora in grado di gioire. Questo è un coraggio spirituale di alto livello. La fede non è certezza; la fede è il coraggio di vivere nell’incertezza.
Ricette ebraiche: farro con verdure miste saltato in padella per Sukkot
di Paula Maknouz
Un piatto semplice da realizzare, fresco e facile da consumare nella precarietà salvifica dalla capanna. È una mitzvà della Torà mangiare nella Sukkà
Shir haMaalot: la festa di Sukkot, le acque dell’abisso, la potenza dell’ascolto
di Gaia Piperno
Come pensare alla gioia della festa di Sukkot in un momento così difficile per Israele e per il mondo ebraico? A un anno dal 7 ottobre, una narrazione talmudica aiuta a sperare nella salvezza dai pericoli e nella gioia di una preghiera ascoltata
Ricette ebraiche: per Sukkot, un piatto da consumare sotto le frasche
di Marina Gersony
Ecco la Broccoli Kugel, Torta di Broccoli, un accompagnamento tradizionale per le festività, si gusta al meglio calda ma è deliziosa a qualsiasi temperatura. Perfetta anche per Sukkot, questa pietanza è facile da preparare e ideale da portare in Sukkà.
A un anno dal 7 ottobre, due testimoni raccontano l’orrore
di Nathan Greppi
A un anno dai massacri e i rapimenti del 7 ottobre, mentre il mondo circostante sembra aver dimenticato in fretta, per il mondo ebraico invece le cicatrici sono ancora fresche. Ma è stando uniti e confrontandosi a vicenda che si può alleviare il dolore.
Shabbat Yom Kippur. Fare Teshuvà è un dono per riavvicinarci ad Hashem e recuperare la nostra spiritualità
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il potere di una decisione di avvicinarsi a Hashem può influenzare molte generazioni. Ognuno ha grandezza dentro di sé. Con una singola decisione di impegnarci a diventare più forti nella Torà e nelle mitzvot, possiamo tirandola fuori da noi stessi, cambiare il corso della storia.