di Chani Kaplan
Come Rosh HaShanà è considerato il giorno del giudizio divino per gli uomini, così Tu BiShvat lo è per il mondo vegetale. In giudeo-spagnolo, la festa è chiamata prottas o rossassana de los arbouss (il giorno dell’anno dell’albero),
Vita Ebraica
Parashat Beshallach. La musica, il linguaggio dell’anima
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Come la musica collega nota a nota, così la fede collega episodio a episodio, vita a vita, età a età in una melodia senza tempo che irrompe nel tempo. Dio è il compositore e il librettista. Ognuno di noi è chiamato a essere voce nel coro, cantori del canto di Dio. La fede ci insegna a sentire la musica sotto il rumore.
Parashat Bo. Per difendere una civiltà è necessaria l’educazione
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
L’ebraismo è il fenomeno più raro: una fede basata sul porre domande, a volte profonde e difficili, che sembrano scuotere le fondamenta stesse della fede. Insegnando ai suoi figli a chiedere e a continuare a chiedere, l’ebraismo onora quello che Maimonide chiamava “intelletto attivo” e lo considerava un dono di Dio. Nessuna fede ha onorato di più l’intelligenza umana.
Parashat Vaerà. Dove c’è libertà può esserci verità
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ciò che la Torà ci mostra in questi sei racconti della Genesi e nel settimo dell’Esodo è il legame tra libertà e verità. Dove c’è libertà può esserci verità. Altrimenti non può. Una società in cui le persone sono costrette a non essere del tutto oneste solo per sopravvivere e non provocare ulteriori oppressioni non è il tipo di società che Dio vuole che realizziamo.
Parashat Shemot. Il principio fondamentale della fede è credere nel destino collettivo del popolo ebraico
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Chi sono io? si chiese Mosè, ma in cuor suo conosceva la risposta. Non sono Mosè l’egiziano o Mosè il Madianita. Quando vedo il mio popolo soffrire, sono e non posso essere altro che Mosè l’ebreo. E se questo mi impone delle responsabilità, allora devo assumermele. Perché io sono quello che sono, perché il mio popolo è quello che è. Questa è l’identità ebraica, di allora e di oggi.
Voci da Israele – Daniel Epstein
di Associazione Italia-Israele di Milano
In un tempo così difficile e drammatico per Israele, ci poniamo continue domande. Ad affrontarle assieme ci aiuterà il filosofo e maestro di tradizione ebraica qual è Rav Daniel Epstein. Lunedì 20 gennaio
Parashat Vayechì. Il potere allontana, genera sospetto e sfiducia
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Anche Giuseppe, chiamato “Yosef HaTzaddik: Giuseppe il Giusto” piange quando vede fino a che punto il potere lo distingue dai suoi fratelli. L’ebraismo è un ordine sociale alternativo che non dipende dal potere, ma dall’amore, dalla lealtà e dalla responsabilità reciproca creata dall’alleanza.
Il 10 di Tevet – Breve excursus storico
a cura di Daniele Cohenca
L’inizio dell’assedio del 10 Tevet è visto come il primo anello della catena di accadimenti che portarono alla distruzione del Tempio ed al conseguente esilio, ma anche come un avvenimento dal quale il Popolo ebraico non si riprenderà; il secondo Tempio, ricostruito circa un secolo dopo, non conoscerà né la Santità né la Gloria del primo.
Leggere insieme Il Quartetto Rosendorf di Nathan Shaham
di Associazione Italia-Israele di Milano
La letteratura israeliana: conoscere, capire, leggere insieme. L’Associazione Italia-Israele di Milano ripropone gli incontri dedicati alla lettura e all’approfondimento delle voci emergenti della poesia e della narrativa israeliana.
Parashat Vayigash. Ogni giorno ci avviciniamo a D-o, come fecero Abramo, Giuda ed Elia
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
È nostra abitudine fare tre passi in avanti prima di iniziare l’Amidà. Questi passi simboleggiano un approccio formale alla presenza divina. È come se fossimo stati introdotti nella camera più interna del palazzo e ci “avviciniamo” per presentare la nostra petizione al supremo Re dei re. Rabbi Eleazar ben Jeudah (1165-1230), ha suggerito che questi tre passi corrispondono alle tre volte in cui nella Bibbia ebraica si usa la parola vayigash, “e si avvicinò”, in relazione alla preghiera.
Ricette ebraiche: Cholent, lo stufato di Shabbat a cottura lentissima
di Dvora Reichart
Il clima freddo di gennaio è perfetto per gustare una zuppa di legumi e carne che si prepara a cottura molto lenta; nella cucina ashkenazita si mette a cuocere il venerdì pomeriggio e si lascia in forno bassissimo fino al pranzo di Shabbat.
Parashat Mikketz. Noi e Dio siamo coautori della storia umana
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Senza i nostri sforzi non possiamo ottenere nulla. Ma anche senza l’aiuto di Dio non possiamo ottenere nulla. L’ebraismo ha trovato un modo semplice per risolvere il paradosso. Per il male che facciamo, ci assumiamo la responsabilità. Per il bene che otteniamo, ringraziamo Dio.