Cultura e Società

Premio Oscar: fuoco amico

Spettacolo

ha mai vinto un Oscar, ma data la crescente popolarità e i riconoscimenti ottenuti in campo internazionale da questo cinema esiste ora la concreta possibilità che un film “ebraico” non solo partecipi ma anche che vinca il premio. Tuttavia, come nel caso del Nobel per la letteratura, dove due scrittori israeliani – Amos Oz e David Grossman – si sono danneggiati a vicenda per eccesso di meriti, così ora succede per la nomination all’Oscar (categoria miglior film straniero) dove due sono i film israeliani in concorrenza, o in guerra, fra loro.

La prima guerra di Israele

Libri

ma soprattutto per il punto di vista, nuovo per il pubblico italiano. La guerra di indipendenza di Israele è descritta dal punto di vista della storia militare. Certo non solo da quello, non sarebbe possibile comprendere gli avvenimenti del biennio 1947-49, senza esaminare anche la situazione sociale e politica dei contendenti, ed anche lo sviluppo degli avvenimenti a livello diplomatico ha una importanza fondamentale. Tutti questi aspetti nel libro ci sono assieme ad un primo capitolo in cui si raccontano gli antefatti . Ma la prospettiva principale è volta a seguire gli avvenimenti bellici del tormentato biennio che vide alla fine la nascita e la vittoria dello Stato di Israele, nel loro succedersi e nel loro accavallarsi.

Personale di Aya Admon Mayzels

Spettacolo

Fino al 28 ottobre, la sala mostre della Comunità Ebraica di Casale Monferrato, con la collaborazione di Ermanno Tedeschi Gallery e degli Amici del Museo di Tel Aviv, ospita la personale di Aya Admon Mayzels, artista contemporanea nata in Israele e purtroppo ancora poco conosciuta in Italia, ma nota sia negli ambienti artistici del proprio paese, sia nel mondo internazionale della grafica pubblicitaria, e in particolare nell’Europa dell’Est, dove ha allestite in passato numerose personali.

Israele e la Shoah

Libri

Il risvolto di copertina ci dice che Idith Zertal è tra le figure più note nel dibattito pubblico e storiografico di Israele e che oggi insegna storia contemporanea e cultural studies all’Università Ebraica di Gerusalemme. Ci dice anche che questo libro, prima di essere tradotto in italiano è stato edito in Francia e Gran Bretagna, dove “ha suscitato vivaci discussioni”. In effetti il tema del libro si presta sicuramente a discussioni e a prese di posizione diverse, e sicuramente non gli giova la scelta dell’editore italiano di sottotitolarlo La nazione e il culto della tragedia con la copertina occupata da una stele di marmo bianco sovrastata dal Maghen David.

Il dibattito sull’informazione comunitaria

Opinioni


Il 25 ottobre si terrà nell’aula magna Aron Benatoff un dibattito sulla informazione nella Comunità ebraica di Milano (ore 20.45, via Sally Mayer 4/6), dal titolo L’Informazione che vorrei. Parleranno Fiona Diwan (Geo), Daniele Moro (TG5), Vittorio Ravà (Libero /Economy), Davide Romano (Repubblica /Shalom), Annie Sacerdoti (Bollettino/Mosaico), David Piazza (Morashà), rav Shlomo Bekhor (Shabbat Shalom), Benjamin Oskar (Ghetton).

La serata sarà condotta da Yoram Ortona e Riccardo Hofmann.

Ma soprattutto si darà la parola ai lettori.

Il papà del cellulare

Tecnologia


le lauree honoris causa conferite ad Andrea Viterbi sono sei; l’ultima, in ingegneria elettronica, è giunta dall’Università di Bergamo,