Friedlaender premiato alla Fiera del libro di Francoforte

A Saul Friedlaender, lo storico ebreo dell’Olocausto, è stato conferito il massimo Premio letterario alla Fiera del libro di Francoforte, in riconoscimento per i suoi scritti che documentano la storia dell’Olocausto.
Egli ha dato voce, si legge nella motivazione, al dolore e al pianto di quegli esseri umani ridotti in cenere, ha dato loro il ricordo e il nome. Ha restituito alle vittime la dignità di cui erano state private.

Lo scrittore, di 75 anni, ora professore all’università di Los Angeles, emigrò nel 1939 in Francia dalla Cecoslovacchia con la famiglia, e fu salvato da una donna che lo collocò sotto falso nome presso una scuola cattolica, mentre i genitori vennero deportati.
Nel discorso tenuto durante la cerimonia che ha avuto luogo nella chiesa di San Paolo a Francoforte, Friedlaender rievoca quei giorni leggendo le strazianti lettere che i genitori scrissero e gettarono dal treno che li potava alla morte. In una di esse indirizzata alla donna francese che salverà suo figlio, il padre scriveva che aveva mandato denaro, gioielli e francobolli chiedendole di non abbandonare il ragazzo. “Il Signore possa ricompensarvi per tutto e vi benedica con tutta la vostra famiglia. Se noi dovessimo morire, abbiamo avuto almeno la grande fortuna di sapere che nostro figlio è stato salvato”.
Fra le opere più significative dello scrittore figura ‘Il terzo Reich e gli ebrei’: Friedlaender è uno degli ultimi storiografi che ha testimoniato e avuto esperienza diretta dell’Olocausto.
Interessanti le sue parole sulla Germania di oggi: il conferimento del premio tedesco ha suscitato in lui una duplice reazione: si è sentito felice e onorato e insieme consapevole che esso è strettamente connesso con la perdita dei genitori. “Non provo a questo riguardo sentimenti contrastanti, ha detto. Direi piuttosto sentimenti complessi.”