contro lesclusione del Paese dai Giochi del Mediterraneo in programma a Pescara
Cultura e Società
Il giusto riposo della pace
il trascorso disincanto dell’utopia per raccontare la realtà di Israele. Ritorna Amos Oz edito da Feltrinelli.
Non poteva essere scelto un momento più adatto per presentare quest’opera del grande romanziere israeliano Amos Oz ai lettori italiani. Scritto nel 1982, Una pace perfetta, è la storia, vera, attuale e struggente, dell’inevitabile fallimento degli ideali, della conseguente disillusione, dell’inesorabile degrado nell’ambiguità e nella paura di ammettere ciò che è reale. Centro del romanzo è il kibbutz Granat, luogo immaginario ma possibile, situato forse in Galilea e attorniato da quel deserto che spesso, nelle opere di Amos Oz, assume un significato profondo e trascendentale.
Ricordando Arpad Weisz
Tra le molte, tragiche storie di discriminazione e sofferenza che riguardarono gli ebrei in Italia durante il fascismo ve n’è una, poco nota, che ha toccato da vicino il mondo sportivo: è la storia di Arpad Weisz, luomo che rivoluzionò il calcio italiano tra gli anni Venti e gli anni Trenta.
Guardando nello specchio
un maggiore dellaviazione militare israeliana, sorvolando il Sinai con il suo aereo, viene abbattuto da un razzo egiziano. È il marito di Nella Magen Cassouto, giovane madre che rimane sola con due figlie da crescere. Da quel giorno la sua vita non sarà più la stessa. Rabbia, frustrazione, dolore sono troppo grandi per essere soffocati. E così esplodono e si trasformano in arte, in voglia di comunicare al mondo di finirla, di cessare la guerra. Il risultato sono dei ritratti fotografici unici che hanno fatto il giro del mondo. (La galleria San Fedele di Milano in via Hoepli 3 ospita a febbraio la mostra fotografica Looking at the mirror, Guardando nello specchio dellartista israeliana Nella Magen Cassouto).
Il genio di Bruno Schulz
Nell’ambito del Festival Internazionale di Immagine e Figura, il Teatro del Buratto di Milano, con il contributo del Consolato di Polonia e dell’Istituto Polacco di Roma, presenta fino al 28 febbraio “L’epoca geniale di Bruno Schulz”, un’eccezionale e interessante rassegna costituita da una mostra e una serie di incontri e spettacoli, dedicata al grande scrittore e artista ebreo polacco, purtroppo ancora poco conosciuto in Italia.
Parole di testimonianza. Intervista a Marcello Pezzetti
Il libro della Shoah italiana è unopera corale in cui le voci dei sopravvissuti si intersecano, si accavallano e, come fila di un unico discorso, narrano sfaccettature diverse della medesima tragedia. Il volume, appena uscito da Einaudi, è frutto di un progetto di ricerca voluto, finanziato e portato a termine dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (Cdec), a partire dai primi anni Novanta.
Pezzetti è storico del Cdec, direttore del futuro museo della Shoah di Roma, membro della commissione storica della Fondation pour la Mémoire de la Shoah di Parigi, del consiglio del Centrum Eudukacji del Museo di Auschwitz-Birkenau e delegato della Task Force for International Cooperation on Holocaust, Remembrance and Research
Reuven Israel – Range of sorrow
Presso la galleria Montrasio Arte di Milano, prosegue fino al 21 febbraio la prima personale italiana dello scultore israeliano Reuven Israel, dal titolo Range of sorrow, curata da Ruggero Montrasio e Raffaele Bedarida.
Il percorso espositivo propone una selezione di opere scultoree, tutte caratterizzate, come è tipico dell’artista, da una forte “fisicità” e da una semplicità sobria, che si rivela evocativa solo dopo un’attenta osservazione.
Bauman (Zygmunt) Circus
diretto da Paolo Giorgio: dal 3 all’8 febbraio allo Spazio Mil di Sesto San Giovanni. Nato a Poznam nel 1925, Zygmunt Bauman è un rinomato filosofo e sociologo di origine ebraica, le cui ricerche si sono focalizzate sui temi della stratificazione sociale e del passaggio dalla modernità alla post-modernità, al consumismo, alla globalizzazione, che egli ha illustrato con i concetti metaforici del “liquido” e del “solido”.
Guida per anime in viaggio. Intervista a Miro Silvera
Intervista a Miro Silvera. Chi è Il passeggero occidentale dellomonimo, coinvolgente, romanzo di Miro Silvera? Daccordo, è un personaggio: ebreo quasi trentenne, bostoniano, che non riesce a scrivere un suo libro, che soffre per un padre mai conosciuto
Da Praga a New York, tre donne in fuga
Via dai nazisti con sotto braccio una macchina per cucire. E un dono: il talento per lo stile, il gusto nel creare abiti unici, la passione per la moda. Mia madre sarebbe felice di vedermi in questo luogo dedicato alla moda, perché io dellargomento non mi sono mai interessata veramente e a lei è sempre dispiaciuto molto. Così Helen Epstein si è rivolta al pubblico convenuto alla Camera della Moda di Milano per ascoltare la presentazione del suo libro Di madre in figlia, pubblicato dalla Forum Editrice di Udine nella bella traduzione di Elisa Renso.
Perplessità e indignazione
A proposito delle recenti decisioni di Benedetto XVI. Non si può che rimanere alquanto perplessi di fronte a questa situazione, che ripropone una visione del cristianesimo sicuramente non condivisa da tutti i cattolici
Il Libro della Shoah Italiana
al più piccolo ebreo deportato dallItalia.
Figlio di Marcella Perugia, nacque al Collegio militare di Roma il 17 ottobre 1943, il giorno prima della partenza. Questo bambino, forse nemmeno arrivato a Birkenau, è rimasto senza nome.
Ecco la dedica di Marcello Pezzetti, storico ormai di fama internazionale di Auschwitz -Birkenau e della Shoah, a questa opera, Il Libro della Shoah Italiana. Una ricerca della Fondazione Centro di Documentazione ebraica contemporanea, di appassionato lavoro di taglio e cucito su centinaia di ore di interviste raccolte per il Cdec (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) da Liliana Picciotto e dallo stesso Pezzetti a partire dal 1995.