In riferimento al problema Giustizia oggetto di grande apprensione interna per Israele, abbiamo qui il dovere di presentare le due facce del problema, quest’ultima di Russel A. Shalev. La complessità deriva da una impostazione all’inglese delle regole non scritte che fino ad oggi hanno resistito ma che, con il crescere del Paese in tutti i sensi, deve essere rivisitata. Leggendo così le due versioni e punti di vista si riesce a comprendere il perché dei problemi sorti su questo argomento sensibile.
Opinioni
Come si possono ignorare i deliri antisemiti di Gianni Vattimo e considerarlo un grande filosofo?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Esistono i cattivi maestri? Eccome. Pensatori fegatosi, veri odiatori travestiti da paladini della giustizia. Perché, quando si tratta di odiare, l’intelligenza e la cultura ahimè non c’entrano nulla.
Dopo la fine del bipolarismo e dell’equilibrio garantito dal terrore atomico, i tempi “globalizzati” sono instabili e mutevoli
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Lungi dall’avere archiviato la conflittualità tra società e Stati, il post-1989 ha semmai aperto nuovi orizzonti di tensioni. Non solo non si è trattato della “fine della storia”; semmai ne ha comportato un’accelerazione.
La lezione del Giorno della Memoria: ricordarsi di capire. Una occasione per esercitare il pensiero complesso
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] A più di vent’anni dall’istituzione del Giorno della Memoria è senz’altro possibile fare un bilancio sufficientemente articolato della sua ricaduta sulla società italiana.
Bibi, le sfide di domani e i nuovi scenari politici internazionali
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Un quarto degli ebrei russi è fuggito dal paese governato da Putin, una notizia che ha trovato pochissimo ascolto sui media italiani, anche se confermata dall’ex rabbino di Mosca Pinchas Goldschmidt, fuggito anche lui con la famiglia in Israele.
Perché USA, Nato e Unione europea non condannano con forza Putin e l’Iran? Israele lo sta facendo (a suo rischio)
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Putin macellaio, l’epiteto più adatto che aiuta a capire il vero ruolo dello zar di Russia, ha trovato in Israele in Nathan Sharansky una voce critica che si discosta dall’opinione di maggioranza.
Riavvolgere il nastro della storia: la tentazione di una democrazia etnica per semplificare una realtà complessa
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Quella che stiamo vivendo è un’epoca senz’altro accompagnata da molte inquietudini. Il problema non è solo culturale, ossia legato alle mentalità e ai pensieri prevalenti. Non è neanche una questione di civiltà.
La variante della razza
di Raul Gabriel
A leggere notizie, comunicati, schede prodotto di ogni tipo ci si potrebbe illudere che l’umanità stia facendo passi da gigante verso un umanesimo complesso e articolato, senza precedenti per la capillarità delle varie istanze.
Il marranesimo della nostra età: l’adattamento, di generazione in generazione, è il senso della vita
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Affezionati come siamo ad una certa idea di passato, molto spesso perlopiù idealizzato, comunque mai vissuto sulla nostra pelle, non riusciamo più a comprendere il presente che ci appartiene.
Pace Israele-palestinesi: perché non imitare la Confederazione elvetica aprendo a un accordo con la Giordania?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Gli Accordi di Abramo non hanno ottenuto soltanto straordinari risultati sul piano diplomatico, quali il trasferimento dell’ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme e l’apertura dei rapporti con i vicini Stati arabi sunniti.
Netanyahu/Lapid: due politici più vicini di quanto si creda. Almeno in politica estera
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Nell’attesa di conoscere per quale governo voteranno gli israeliani il primo novembre sarà opportuno non stupirsi, come avviene sulla maggior parte dei nostri giornali, se queste elezioni sono le quinte in quattro anni.
Il miracolo di Kippur
di Redazione
Il presidente e tutto il Consiglio augurano a tutta la Comunità Gmar Chatimà Tovà. In questa occasione riproponiamo una riflessione di Rav Giuseppe Laras ZTz”L su Kippùr, un giorno che attendiamo nel calendario, di anno in anno, segnandoci la data esatta e mantenendoci liberi da incombenze di sorta.