di Claudio Vercelli
[Storie e controstorie] Ci sono molti modi per vivere un’esperienza, quella bellica in special modo, e ancor di più per nominarla. In fondo, ed è una verità che troppo spesso ci dimentichiamo, prima ancora di mettere mano al calcio della rivoltella, ci si uccide, o ferisce, con i vocaboli. Le parole creano, istituiscono, designano così come distruggono.
Opinioni
Vincitore del Premio Campiello: quanto sono ancora radicati gli stereotipi antisemiti….
di Ugo Volli
Possiamo certamente credere che Zannoni – vincitore del premio con “I miei stupidi intenti” – non si senta antisemita e non voglia esserlo. Resta il fatto però che ha condito il suo romanzo con una dose di pregiudizi e di stereotipi che sono oggettivamente antisemiti.
La crisi della leadership in Europa. Nascerà mai un nuovo Winston Churchill?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Sono più di 8,79 milioni le persone che hanno lasciato l’Ucraina dal 24 febbraio, quando è iniziata la guerra di Putin. L’ha dichiarato l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite che si occupa di rifugiati, ripreso sul sito internet dell’Unhcr.
Gli (strani) legami tra microuniverso no-vax, ancora vitale, e il circuito dei filoputiniani d’Italia
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Ci sono fatti e condotte che, pur essendo prevedibili, quando si manifestano concretamente lasciano comunque l’amaro in bocca. Poiché il loro verificarsi è riscontro di come le cose non vadano per il verso giusto. In questo caso il riferimento è ai molti nessi che si riscontrano tra il rumorosissimo microuniverso no-vax, ben lontano dall’essersi spento, e il circuito dei filoputiniani d’Italia.
Perché la stampa occidentale continua a diffondere l’incurabile virus del doppio standard su Israele?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Come ogni anno, il 28 del mese ebraico di Iyar, Gerusalemme celebra la riunificazione della capitale. Avviene dal 1967, dopo la guerra dei sei giorni, per ricordare la liberazione del quartiere est ancora sotto il potere della Giordania.
Ciao maschio: gerarchia di ruoli e di istinti nelle azioni di ogni giorno. Una sorta di bestialità di ritorno
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Da quando l’uomo si è manifestato come tale, ossia in quanto animale sociale, tale poiché in grado di interagire con i suoi simili, la lingua comune è divenuta il vettore fondamentale della coesione sociale.
Come si fa, vedendo le devastazioni che la guerra di Putin causa all’Ucraina, a stare dalla parte dell’invasore?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Soltanto chi non possiede un televisore può essere rimasto insensibile al massacro di migliaia di innocenti cittadini ucraini organizzato da Putin e la distruzione della quasi totalità degli edifici di tutta l’Ucraina.
Responsabilità e convincimenti, i due volti dell’etica. Quando alzare la voce rivela solo il proprio vuoto dialettico
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Nel dibattito pubblico, spesso sostenuto da toni ridondanti, roboanti se non esagitati, ciò che il più delle volte viene a mancare, tra le tante cose, è la fondamentale distinzione tra etica dei convincimenti (o dei princìpi) ed etica della responsabilità.
Che ruolo ha l’informazione nella comprensione di questo nostro difficile e complesso presente?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] L’analisi della guerra di Putin contro l’Ucraina contiene alcuni insegnamenti utili per capire il mondo in cui viviamo e le sue contraddizioni. L’informazione, ad esempio.
All’estremo delle radicalità: tra i nazionalisti ucraini e la voglia di un nuovo impero con Mosca capitale
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] La guerra è il ricettacolo e la sentina dei peggiori istinti umani. Infatti ne costituisce l’apoteosi, poiché legittima ed incentiva quello che altrimenti, in tempi di pace, è il peggior crimine possibile, ossia l’assassinio. Ha rilevato lo scrittore ucraino Anton Shekhovtsov
Vittorio Emanuele Parsi: quando anche l’attacco della Russia all’Ucraina serve a denigrare Israele
di Angelo Pezzana
Vittorio Emanuele Parsi, professore alla Università Cattolica di Milano, esperto in relazioni internazionali, ha dichiarato, parlando di Bennett “Onestamente penso che sia andato a farsi gli affari suoi, per essere franchi è andato a parlare dell’ossessione di Israele per l’Iran”.
Un’attuale opinione di Rav Giuseppe Laras zz”l: “La Meghillah e noi. Alla ricerca di Ester e Mordechai, tra antisemitismo e assimilazione”
di Rav Giuseppe Laras
Ripubblichiamo un articolo scritto da Rav Giuseppe Laras zz”l (1935-2017), ex Rabbino Capo di Milano, nel 2016 in occasione della Festa di Purim, ma quanto mai attuale