Le nostre democrazie riusciranno a impedire la rimozione collettiva del massacro del 7 ottobre?

Opinioni

di Angelo Pezzana

[La domanda scomoda] A denunciare l’indifferenza morale della sinistra internazionale e italiana è stata la scrittrice e traduttrice Elena Loewenthal, profondamente delusa e non certo orientata politicamente a destra. Il fatto che allo Stato di Israele venga negato il diritto di esistenza dimostra che gli ebrei sono un obbiettivo sensibile in tutto il mondo anche per la presenza di un Islam molto forte ovunque. La soluzione è che, prima di tutto, Israele faccia piazza pulita del terrorismo.

Qualcuno si chiederà: è colpa dell’ignoranza? Un’affermazione non credibile visto che a Bologna 143 docenti universitari hanno firmato una petizione per “la fine immediata della guerra contro Gaza” convinti che non sia Hamas a tenere i civili nelle case vicino ai tunnel come fossero scudi umani e a dichiarare “ripeteremo le azioni del 7 ottobre finché Israele non sarà distrutto”, come scrive Claudia Osmetti su Libero.

I docenti che non si rendono conto di essere vittime della disinformazione – e questo capita in tutta Italia oltre che in tutto l’Occidente – fanno sì che anche le nuove generazioni siano vittime di una cecità che impedisce loro di capire chi massacra e chi viene massacrato.

Ormai siamo di fronte al passaggio di chi prima si impegnava per difendere i diritti e che ora si allea (o sostiene apertamente) con i persecutori come, ad esempio, la comunità LGBT. Succede ormai comunemente in molti atenei americani, così come in tutta Europa. Chi volesse può, ad esempio, vedere su Youtube il video “Welcome to Columbia Untisemity” che rivela in modo ironico verità spaventose (il video sottotitolato in italiano è disponibile su www.informazionecorretta.com).

È mai possibile che una minoranza che lotta per i propri diritti possa schierarsi a favore di chi apertamente perseguita e uccide le persone omosessuali?
L’odio antisemita, ormai, si insinua persino nelle richieste più inimmaginabili. In Italia, per esempio, sono state vandalizzate alcune pietre di inciampo a Roma ma il caso più eclatante è avvenuto a Torino, dove, sui propri canali social, l’ex moglie di uno dei più noti industriali del settore automobilistico, ha invitato alla rimozione di tutte le pietre di inciampo della città. Richiesta per fortuna ignorata ma comunque inquietante.

La strategia dei terroristi, anche se non armati, come ha scritto Daniele Capezzone direttore editoriale di Libero, è far dimenticare il 7 ottobre. “Rendere sfocate nella nostra memoria le immagini dei bimbi israeliani sgozzati, delle persone sequestrate, delle case violate e trasformate in orridi laghi di sangue”. Addirittura rovesciando su Israele la colpa di nuovi eccidi da presentare come altrettanto gravi di quelli del 7 ottobre. Le nostre democrazie riusciranno a impedirlo?