di Ilaria Myr
Potenziare la comunicazione e la presenza di Israele nell’opinione pubblica e sui media, e favorire le collaborazioni e gli scambi fra i due Paesi: queste le due principali priorità di Jonathan Peled, insediatosi nel suo ruolo a Roma nel settembre del 2024, che in questa intervista a Mosaico dice: “possiamo raggiungere un futuro migliore con i nostri vicini, non possiamo continuare a essere in guerra”.
Personaggi e Storie
Un papiro di 1.900 anni fa racconta un antico processo penale romano e getta luce sulla vita in Terra d’Israele prima della rivolta di Bar Kochba
di Redazione
Quel papiro è il più lungo testo greco mai scoperto nel deserto della Giudea, si compone di 133 righe e riporta le note private di un avvocato che si stava preparando per un processo penale contro due individui di nome Saulos e Gedalias, entrambi ebrei, accusati di una serie di reati, tra cui frode fiscale, falsificazione e sedizione.
I leader dell’industria televisiva israeliana chiedono a Netflix di investire di più nelle serie locali
di Pietro Baragiola
A differenza dei canali israeliani che per legge devono reinvestire l’8% dei propri ricavi in produzioni originali locali, le piattaforme internazionali di streaming non sono obbligate a fare ciò. Oggi i creativi israeliani chiedono dunque un modello che assomigli di più a quello applicato in Europa dove Netflix ha appena investito 6,5 miliardi di euro in serie tv e film in lingua originale.
La tecnologia al servizio della memoria: a New York l’AI racconta le testimonianze della Shoah
di Pietro Baragiola
La nuova esposizione, chiamata “Survivor Stories”, permette ai visitatori del museo di porre domande alle proiezioni di 10 sopravvissuti e ricevere risposte accurate su svariati temi. Dovranno solo tenere premuto il pulsante posizionato sullo schermo e porre una domanda. L’algoritmo interpreterà il quesito e sceglierà una tra le testimonianze presenti in archivio riproducendone il filmato su uno schermo adiacente.
L’officina dei geni, tra il deserto e le stelle. La cover di Bet Magazine di febbraio
di Marina Gersony
Nelle sue aule hanno sfilato docenti, alunni, premi Nobel passati alla storia: da Albert Einstein a Yuval Noah Harari, da Ada Yonath a Gershom Sholem a Daniel Kahneman… Un’incredibile avventura del sapere che continua. Sorta nel 1925 per dare asilo alle menti eccelse del XX secolo, la Hebrew University of Jerusalem ha ospitato di recente una conferenza per celebrare i 100 anni del suo Istituto di Studi Ebraici. L’evento è stato inaugurato con una cerimonia speciale alla presenza di Isaac Herzog, Presidente dello Stato di Israele
Nasce la piattaforma digitale ‘Raccogliere la memoria’
di R.I.
“Raccogliere memoria” non sarà solo un archivio consultabile di queste opere, darà anche suggerimenti e indicazioni per costruire nuovi progetti, con consigli e format di attività dedicate agli studenti di tutte le età. Servirà, dunque, anche a fare divulgazione, a creare percorsi didattici interattivi e personalizzabili, o a costruire una formazione capillare in rete, sempre con l’obiettivo di interpretare la storia mantenendola attuale e parlante.
“È fondamentale mantenere una presenza ebraica in questo luogo”: la storia di Hila Weisz-Gut, l’unica ebrea residente a Oświęcim
di Pietro Baragiola
Nata in Israele, Weisz-Gut si è trasferita a Oświęcim nel 2023 per raggiungere il suo fidanzato polacco, conosciuto durante un viaggio di istruzione. Da allora la vita della giovane donna ha attirato l’attenzione dei giornalisti di tutto il mondo per essere l’unica residente ebrea della città che ancora oggi simboleggia il genocidio ebraico compiuto dai nazisti. Diversi membri della sua famiglia sono stati uccisi proprio nel campo di Auschwitz e solo sua nonna è sopravvissuta.
“Ci sarà in Senato qualcuno che raccoglierà l’eredità morale della Commissione contro l’odio, o morirà con me?”: le riflessioni di Liliana Segre sulla Memoria e il suo futuro
di Ludovica Iacovacci
“Cara Liliana”: così comincia la conversazione tra Liliana Segre, Testimone e Senatrice a Vita, e Marco Vigevani, Presidente Comitato Eventi Fondazione Memoriale della Shoah di Milano, in occasione del 27 gennaio 2025. Un dialogo che ruota attorno a una domanda che Liliana pone spesso: la Shoah sarà solo una riga nei libri di Storia?
“E giustizia perseguirai…”: il bambino nella Shoah che divenne un giudice di ferro
di David Zebuloni
Parla Aharon Barak, sopravvissuto alla Shoah, un mito, oggi tra i padri nobili del paese. È una delle figure più discusse, contestate, venerate del Paese. Autorevole, considerato uno tra i più grandi giuristi del suo tempo, ex Presidente della Corte Suprema, a 88 anni Aharon Barak è una leggenda vivente. A tal punto che Benjamin Netanyahu (che non lo ama) gli ha chiesto di rappresentare Israele alla Corte Internazionale dell’Aja: “Accusarci di genocidio è insopportabile, oltre che giuridicamente sbagliato”, spiega in un’intervista esclusiva. E ricorda l’infanzia…
“Eravamo spaventate a morte durante il trasferimento per i terroristi intorno a noi”. Parlano Romi, Emily e Doron dopo la liberazione dalla prigionia a Gaza
di Pietro Baragiola
Durante un’intervista rilasciata a Channel 12 News le tre donne hanno raccontato di aver saputo che sarebbero state liberate solo poche ore prima dello scambio. “Eravamo spaventate a morte al punto di trasferimento, per via del gruppo di terroristi armati intorno a noi” ha spiegato Damari, aggiungendo che, durante la loro prigionia, erano state talvolta esposte a notizie televisive e radiofoniche. “Vi abbiamo sentito lottare per noi insieme alle nostre famiglie e siamo grate a tutti voi.”
Yuval Raphael, sopravvissuta al massacro del Nova, rappresenterà Israele all’Eurovision Song Contest 2025
di Ludovica Iacovacci
Durante la finale del concorso, Raphael ha dedicato una versione ballata di “Dancing Queen” degli Abba a “tutti gli angeli” che furono assassinati al Nova Festival il 7 ottobre 2023. Lei è sopravvissuta nascondendosi sotto mucchi di cadaveri all’interno di un rifugio antiaereo a bordo della strada, attaccato dai terroristi che hanno aperto il fuoco per assicurarsi che tutti fossero morti. Più di quaranta persone erano stipate nel rifugio e solo 11 ne sono uscite vive.
“A Happy Ending”: il nuovo video musicale creato dall’AI immagina la pace in Medio Oriente
di Pietro Baragiola
Mercoledì 8 gennaio il cantante israeliano Yoni Bloch ha pubblicato online il video musicale della sua nuova canzone “Sof Tov (A Happy Ending)”, lasciando il pubblico senza parole. Il filmato in technicolor è stato generato con l’intelligenza artificiale e mostra un mondo idilliaco dove regna la pace in Medio Oriente.














