di Nina Prenda
“La sua forza e la sua resilienza sono la prova vivente per il mondo che torneremo a danzare -, ha scritto Doug Emhoff, marito dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, nelle motivazioni che accompagnano la sua selezione -. La difesa di Noa ha illuminato l’estrema brutalità di Hamas, ma soprattutto, il suo coraggio ha incarnato la resilienza e la forza ebraica anche nei momenti peggiori. È la prova vivente per il mondo che, nonostante tutto, “balleremo di nuovo”.
L’ex ostaggio Noa Argamani, simbolo dei rapiti israeliani e poi attivista per la loro liberazione, è stata nominata dal settimanale americano Time come una delle 100 persone più influenti dell’anno. Noa Argamani è stata rapita il 7 ottobre 2023 durante il festival musicale Nova e tenuta in ostaggio a Gaza per 245 giorni. È stata liberata l’8 giungo dello scorso anno durante un’operazione di Tzahal, l’esercito israeliano, insieme agli ostaggi Almog Meir Jan, Andrey Kozlov e Shlomi Ziv.
A renderla particolarmente nota è stato il drammatico video del suo rapimento, dove Noa è stata filmata mentre veniva portata via dai terroristi armati sopra una motocicletta e urlava disperata separandosi dal ragazzo, Avinatan Or, rapito anche lui e tenuto come ostaggio a Gaza dove si trova tutt’ora.
“La sua forza e la sua resilienza sono la prova vivente per il mondo che torneremo a danzare”, ha scritto Doug Emhoff, marito dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, nelle motivazioni che accompagnano la sua selezione. “Mia moglie Kamala Harris e io stiamo con Noa nella lotta per il rilascio di tutti gli ostaggi. Non possiamo arrenderci finché ognuno di loro non sarà a casa”, ha scritto Emhoff. “La difesa di Noa ha illuminato l’estrema brutalità di Hamas, ma soprattutto, il suo coraggio ha incarnato la resilienza e la forza ebraica anche nei momenti peggiori. È la prova vivente per il mondo che, nonostante tutto, “balleremo di nuovo”.
Una volta liberata, Noa Argamani è stata protagonista e partecipe in diversi importanti vertici internazionali per portare la sua testimonianza di prigionia ed il suo messaggio: ha parlato davanti al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, chiedendo un intervento internazionale per il rilascio degli altri ostaggi ancora nelle mani di Hamas, ed ha fatto parte della delegazione di ex ostaggi ricevuti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Noa Argamani ha risposto che è “profondamente onorata” per questa nomina. In un post a X, Argamani ha scritto che è “grata che questo riconoscimento continui a far luce sulla crisi degli ostaggi e sugli orribili attacchi del 7 ottobre. È un potente promemoria dell’urgente necessità di continuare a parlare. Sono particolarmente onorata di servire come voce per gli ostaggi che rimangono in cattività – quelli che non possono parlare da soli”.
Lei è presente nella lista dei nominati insieme ai principali leader mondiali e figure ebraiche come l’attore Adrien Brody, il capo della Anti-Defamation League Jonathan Greenblatt e il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg. Nella lista delle 100 persone più influenti del tempo ci sono anche il presidente Donald Trump e il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance, il miliardario Elon Musk, il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente argentino Javier Milei e il nuovo leader siriano Ahmed al-Sharaa.
La storia di Noa Argamani, da icona degli ostaggi a causa del filmato dei terroristi ritraente il suo rapimento ad attivista per il rilascio di coloro che ancora vivono nei tunnel del terrore, è diventata un simbolo di speranza e resistenza. Per questa ragione il settimanale americano ha deciso di inserirla tra le persone più influenti del 2025.