Ritorna a casa Billy, la cagnolina rapita dal Kibbutz Nir Oz durante l’attacco del 7 ottobre

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola
La cagnolina di soli tre anni e mezzo era stata catturata insieme al suo padrone Alex Dancyg, rapito il 7 ottobre e ucciso in prigionia. A trovarla a Gaza un riservista dell’esercito israeliano, a cui Billy è andata incontro dopo avere sentito parlare l’ebraico. Da lì le ricerche e il ritorno a casa dalla padrona, salvatasi dal massacro.

È finalmente tornata a casa la piccola Billy, la Cavalier King Charles Spaniel che i terroristi di Hamas avevano rapito dal Kibbutz Nir Oz durante gli eventi del 7 ottobre.

La cagnolina di soli tre anni e mezzo era stata catturata insieme al suo padrone, il 76enne Alex Dancyg, ex marito di Rachel Dancyg che è sopravvissuta all’attacco nascondendosi nel rifugio della loro casa nel kibbutz.

Ad agosto il corpo di Alex è stato recuperato dai soldati dell’IDF e Rachel ha temuto il peggio anche per la piccola Billy.

“Mio fratello è stato ucciso e anche Alex. E, invece, questa cucciolina è sopravvissuta” ha raccontato Rachel a Channel 12 News mercoledì 16 aprile mentre accarezzava Billy, di nuovo stesa scodinzolante sulle sue ginocchia. “Non ero riuscita a portarla con me nella stanza di sicurezza e immaginavo che l’avessero uccisa, perché avevano ucciso tutti i cani a Nir Oz. Ma mia figlia mi ha sempre detto, con il cuore ricco di speranza: ‘Tranquilla mamma, è viva’.”

Il Kibbutz Nir Oz è stata una delle comunità più colpite, con quasi un quarto dei 400 residenti che sono stati uccisi o catturati durante l’attacco del 7 ottobre, diventando così il simbolo della vulnerabilità del Paese in quel giorno funesto.

In questi ultimi 18 mesi Billy è stato l’unico cane rapito da Hamas ad essere stato riportato alla sua famiglia in Israele.

Il salvataggio di Billy

Il riservista Aviad Shapira, che ha prestato servizio per più di 300 giorni a Gaza dall’inizio della guerra, ha raccontato a Channel 12 News che Billy gli è corsa incontro mentre la sua unità, la Brigata Golani, stava operando nelle rovine di Rafah, al sud della Striscia di Gaza, nei primi giorni di aprile.

“L’ho trovata tra le macerie e ho avuto subito la sensazione che non appartenesse a Gaza. Mi ha guardata negli occhi ed io, in quel momento, ho detto ‘Shalom’” ha raccontato Shapira. “Non riuscivo a calmarla, talmente era emozionata. Forse perché ha sentito qualcuno che le parlava di nuovo in ebraico. Mi è saltata addosso, l’ho sollevata e mi sono detto: tornerà in Israele con me.”

Shapira ha continuato a prendersi cura della cagnolina per quattro giorni ed ha insistito perché gli fosse permesso di portarla con sé a casa.

Dopo aver trascorso il Seder di Pasqua con la sua famiglia e con Billy, Shapira ha portato il cane da un veterinario che, dopo aver testato il suo microchip, ha scoperto che apparteneva alla famiglia Dancyg che per mesi l’aveva cercata senza successo.

“Non potevo crederci. Ho chiesto una foto. Ero davvero sbalordita” ha raccontato la figlia di Rachel, Lee Maor, dopo aver ricevuto la chiamata di Shapira che la informava del fatto che il suo cane stava tornando a casa.

Il video rilasciato mercoledì mostra l’emozionante ricongiungimento della famiglia Dancyg con Billy. “Grazie, grazie, grazie” si sente dire a Rachel Dancyg, in lacrime nel filmato, mentre abbraccia Shapira.

Queste immagini hanno fatto il giro del mondo anche grazie al lavoro dell’artista israeliano Zeev Engelmayer, il cui stile è riportato su numerose cartoline odierne, che ha dipinto un ritratto di Billy soprannominandola “l’eroico cane di Nir Oz” e scrivendo “Billy torna a casa”.

“Ci vorrà del tempo per capire come quest’odissea l’abbia influenzata” ha raccontato Dancyg, commossa dal supporto che la comunità di Nir Oz ha mostrato alla sua famiglia rilasciando persino un comunicato per commentare la lieta notizia.

 

Di seguito riportiamo il testo del comunicato di Nir Oz tradotto:

L’abbraccio che Billy ha ricevuto da tutta la nazione di Israele al suo ritorno dimostra quanto tutti noi desideriamo e abbiamo bisogno di miracoli come questo. Non dobbiamo dimenticare ciò che la famiglia Dancyg ha passato.

Questo ritrovamento è una piccola luce in mezzo a tanto dolore.  Ma il più grande miracolo verrà solo con il ritorno dei 59 ostaggi che languono a Gaza, 14 dei quali sono di Nir Oz. 

“Il ritorno di Billy mi da un senso di chiusura ma per me è impossibile uscire da questo trauma sapendo che ci sono ancora ostaggi a Gaza” ha concluso Dancyg, invitando i leader mondiali affinché si adoperino a riportare gli ostaggi a casa.